I brontosauri10 Maggio 2010 Macché estinti! Chi dice queste fesserie, dovrebbe essere esposto al ludibrio universale. I brontosauri esistono, sono vivi e vegeti. Non sono più in America, luogo di origine milioni di anni fa, ma li trovate in Italia. Ora vivono nel nostro Paese. Si sono acclimatati. Hanno seguito le regole dell’evoluzione, e se qualcuno li ha cercati credendo di vederli simili a quanto raffigurato sui libri, ha commesso una corbelleria. Ha perduto tempo e denaro. Non masticano più erba, ma politica. Hanno preso le sembianze umane e sembrano uno di noi. Difficile riconoscerli se non li si ascolta. Se rimanessero in silenzio li si potrebbe scambiare per l’inquilino della porta accanto, ma nel momento in cui usano la parola, il nostro vocabolario, tacchette, chiunque può riconoscerli. Tutto può cambiare nel brontosauro, infatti, ma non il cervello. La natura ha voluto che mutasse la fisionomia, ma restasse impenetrabile all’evoluzione il cervello. Se lo si potesse aprire, vi si troverebbero i lacerti di milioni di anni fa. Vi si vedrebbe come in un film il tempo in cui l’uomo non esisteva e tutto era molto ma molto elementare. Questi brontosauri moderni si sono sviluppati in tutto; somigliano a noi, ma non sono come noi. Sono lontani da noi milioni di anni. Vivono il presente con imbarazzo, non lo capiscono, non sanno come muovervisi. Per non rischiare, si sono dati una regola: fare i guastatori, dire sempre che tutto va male. Recitare in ogni occasione la stessa parte. Il loro sogno: riuscire a ricostruire il passato, farlo ritornare. Ricreare l’ambiente in cui riuscivano a muoversi meglio, ad essere i padroni. Sotto sotto stanno lavorando per questo. Come riconoscerli? C’è una ricetta, così come c’è una ricetta per riconoscere i vampiri. Pronunciare la parola: modernizzazione. È la chiave magica. Li vedrete incrociare le loro braccia davanti agli occhi e fare una smorfia di sofferenza, di repulsa, di dolore. Se siete stati a tal punto fortunati, se la dea Fortuna in persona vi ha baciato in fronte, non dovete venir meno, però, ad un obbligo civile, per il rispetto che si deve alla collettività in cui siamo inseriti. Prendeteli, con tutta la delicatezza possibile, accarezzateli perfino, ma non mollate la presa, non vi fate impietosire. Ricordate: avete un obbligo da soddisfare, nell’interesse di tutti, e dell’Italia in specie: il nostro Paese che festeggia i 150 anni dall’Unità . Prendeteli e portateli al più vicino museo. Non abbiate scrupoli, non abbiate compassione, non abbiate rimorsi. Ve lo giuro: state agendo per il loro bene; li farete contenti. Avranno ritrovato il loro ambiente, la loro Patria. Cominciamo da chi? Da Pierferdinando Casini e il suo governo di salute pubblica. Articoli correlati“Crac Ue, ora Ciampi scarica su Prodi” di Claudio Borghi. Qui. “«Il premier ha sbloccato i negoziati ». Napolitano: «Italia ha fatto la sua parte »”. Qui. Letto 2128 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Mario Di Monaco — 10 Maggio 2010 @ 10:44
Non so se i provvedimenti adottati dal Consiglio dei ministri finanziari dell’Ue saranno sufficienti a frenare le manovre speculative sull’euro. La difficile trattativa per raggiungere l’intesa dimostra che gli ostacoli che impediscono la realizzazione di un’europa unita, anche politicamente, non sono stati rimossi ed un’eventuale insuccesso di quanto è stato deciso condurrebbe certamente allo scioglimento del patto o quanto meno all’espulsione dei paesi che non sono in grado di rispettare i necessari e rigorosi vincoli.
Con una tale deprecabile prospettiva, è quanto mai indispensabile accelerare il progetto di ammodernamento del nostro apparato istituzionale e burocratico per poter affrontare il futuro anche senza l’ausilio dello scudo europeo.      Â
Al nostro paese serve un nuovo risorgimento, che spazzi via i brontosauri e le incrostazioni del passato e che riesca ad imporre regole chiare di convivenza comune, in grado di coniugare le imprescindibili aspirazioni di autonomia delle diverse aree socio-culturali del nostro eterogeneo territorio, con l’esigenza di assicurare una guida centrale autorevole, capace di assumere, tempestivamente e in ogni sede, i provvedimenti che interessano ed impegnano l’intera comunità .
Commento by Mario Di Monaco — 10 Maggio 2010 @ 20:15
In attesa dei nuovi Mazzini, Cavour e Garibaldi, mi accontenterei anche delle iniziative di qualche intraprendente carbonaro, a cui darei volentieri una mano.