Il caso Napolitano si allarga1 Agosto 2012 Ne sono felicissimo. Ho sempre sostenuto che le intercettazioni delle telefonate tra il defunto Loris D’Ambrosio e l’indagato per falsa testimonianza Nicola Mancino hanno un contenuto che inequivocabilmente coinvolge in negativo il capo dello Stato. Ossia lasciano intendere che Napolitano condividesse il loro contenuto e abbia dunque cercato di agire in qualche modo per favorire l’ex presidente del Senato. Il fatto che Loris D’Ambrosio non sia stato rimosso dal suo incarico dopo che sono state rese note quelle sue gravissime dichiarazioni fatte a Mancino, ed anzi le sue dimissioni sono state respinte dal capo dello Stato, e il fatto che le due telefonate dirette tra Napolitano e Mancino restino segrete e addirittura il capo dello Stato ne chieda la distruzione (a differenza di un caso analogo che lo riguardava del 2009) per timore che siano rese pubbliche, fanno intendere che qualcosa di imbarazzante sia intercorso tra Napolitano e Mancino. Il sospetto è legittimo e, come ho già scritto, basterebbe che Napolitano autorizzasse la pubblicazione delle sue due telefonate per porre termine alle molte insinuazioni. Se non lo fa, significa che ha qualcosa da nascondere, e il pretesto sollevato per ricorrere alla Consulta è un debole paravento che non scioglierà i sospetti sul suo comportamento nella vicenda, anche se la Consulta (non lo ha fatto però nel caso delle intercettazioni che hanno coinvolto il presidente del Consiglio Berlusconi) decidesse di aiutarlo autorizzando la distruzione delle sue telefonate. Che il caso si allarghi lo dimostra la lite nata tra Eugenio Scalfari (difensore lacrimevole e senza costrutto di Napolitano) e i suoi colleghi giornalisti di altre testate, perfino dello stesso gruppo Espresso. È il caso di Floris D’Arcais, ma l’attacco è rivolto anche a Marco Travaglio colpevole di condurre una vera e propria campagna contro Napolitano per la vicenda delle intercettazioni. Travaglio e D’Arcais ovviamente hanno ragione ad insistere. Lo reclama il loro dovere di cronisti nei confronti della verità , soprattutto se quest’ultima viene tenacemente nascosta. I cittadini saranno loro grati se riusciranno a resistere ai numerosi attacchi da sinistra e da destra (tra questi Giuliano Ferrara, che ormai non riesco più a capire) e ad arrivare fino in fondo. Mi ha sorpreso un articolo di stamani su l’Unità di Emanuele Macaluso – amico da sempre di Napolitano e difensore di tutti i suoi ultimi interventi – poiché ha voluto dire la sua sulla storia della trattativa tra lo Stato e la mafia, ma nelle sue parole manca quella difesa che mi sarei aspettato del capo dello Stato dai precisi attacchi che gli vengono sferrati dai giornalisti de il Fatto. Speriamo che si sveglino anche Libero  e il Giornale, mettendo da parte i vecchi livori con il Fatto Quotidiano. È scontato invece che poco ci sarà da attendersi dalla cosiddetta grande stampa, assai compromessa col regime Napolitano-Monti, la quale pagherà sicuramente il fio di aver mantenuto un basso profilo, al limite della connivenza, su di una vicenda così ragguardevole. Ancora una volta, nella mia veste di cittadino, invito Napolitano ad interrompere questo circolo vizioso di sospetti e a farci conoscere il contenuto delle sue telefonate con Mancino. Letto 1118 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||