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Il dovere di stare in aula

14 Aprile 2010

Anche questa sciatteria, come l’ha chiamata Fabrizio Cicchitto, deve finire.
Se dobbiamo costruire uno Stato migliore, tutti dobbiamo fare la nostra parte. I parlamentari in primis.

Sono cose già successe, lo so bene. Ma se vogliamo ottenere il rispetto, anche all’estero, oltre che presso gli elettori, di un’Italia che funziona, dobbiamo rieducare la nostra mentalità.

Essere presenti in aula è un dovere, tanto più quando si devono approvare provvedimenti del governo che sono stati oggetto di un forte dibattito.

Che cosa avranno pensato gli elettori di questa maggioranza ieri sera quando il cosiddetto decreto salva liste non è stato approvato per l’assenza di molti parlamentari che sostengono il governo? Hanno pensato che il governo è sorretto da un branco di cani sciolti, e che non può neppure contare sui suoi, che preferiscono mandarlo allo sbaraglio per fargli poi incassare una magra figuretta di fronte al Paese.

Leggo che il numero degli assenti della maggioranza è stato di ben 69 deputati. Troppi, e allora, visto che si affronteranno le riforme, sarà bene cominciare ad insegnare ai parlamentari che il lauto stipendio che ricevono alla fine del mese, se serve a levar loro molti vizietti e a fare la bella vita, li obbliga altresì a guadagnarselo.

Probabilmente, salvo qualche assenza giustificata, i perdigiorno hanno creduto bene di farsi una scampagnata fuori porta, infischiandosene della discussione in parlamento. O, a braccetto di qualche altro sfaccendato o di qualche amichetta, se ne sono andati in giro per la città a godersi un po’ di svago e di ebetudine.

Se non la coscienza del dovere (che è ancora molto bassa), almeno il buon senso avrebbe dovuto suggerire di non mancare all’appuntamento per difendere una posizione che aveva subito forti attacchi dagli avversari.

Se non si avverte l’importanza di mantenere una qualche disciplina nei comportamenti, significa che siamo ben lontani dal meritarci la stima degli elettori.

Fabrizio Cicchitto, assente giustificato perché colpito da una broncopolmonite, “bolla le assenze dei colleghi come «inaccettabile sciatteria » e annuncia che renderà pubblico l’elenco degli assenti ingiustificati ed «altri provvedimenti visto che siamo a metà legislatura »â€

Non so se questo elenco lo avremo e se sarà pubblicato nel sito del Pdl. Mi piacerebbe leggere i nomi di questi buontemponi che, rimasti studentelli, ancora si comportano come al tempo in cui marinavano la scuola.

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“Quanto costa cacciare Fini” di Salvatore Merlo. Qui.


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5 Comments

  1. Commento by Ambra Biagioni — 14 Aprile 2010 @ 13:49

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  2. Commento by Ambra Biagioni — 15 Aprile 2010 @ 11:19

    Da Il Giornale

  3. Commento by Ambra Biagioni — 15 Aprile 2010 @ 11:20

    Da Il Giornale di oggi 15-4

  4. Commento by Ambra Biagioni — 15 Aprile 2010 @ 11:22

    Rivolta nel Pdl: la gogna

  5. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 15 Aprile 2010 @ 12:51

    Sono d’accordo, Ambra, bisogna metterli alla gogna. Se saprai dove avranno elencato i nomi degli assenti, fammelo conoscere. Grazie.

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