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Il Fli abbassa la testa?

26 Novembre 2010

Chi ha ascoltato ieri Sparavento (Italo Bocchino) si è accorto che il Fli trema come uno che ha la febbre alta, anzi altissima. I finiani sentono che si sono cacciati nei guai.

Udite! Bocchino ha detto per la prima volta che se Berlusconi accettassse di dimettersi, lui  potrebbe essere il presidente del Consiglio del nuovo governo. Ma sotto l’albero di Natale Bocchino depone un altro dono (bontà sua). Ci fa sapere che non è immaginabile un nuovo governo senza la partecipazione del Pdl e della Lega Nord.

La domanda d’obbligo è: Allora che senso ha chiedere a Berlusconi di dimettersi? Per fare entrare l’Udc? Ma Casini è in palese conflitto con la Lega Nord. Se ne vada al mare, disse qualche giorno fa Bossi. Crede forse Bocchino che l’eventuale nuova maggioranza possa andare avanti a lungo? Non è possibile. Come non è possibile il famigerato governicchio mettendo insieme Pd, Idv, Udc, Fli, Api, Mpa.

Il governo può andare avanti solo se il Fli tornasse a garantire i suoi voti (presi come Pdl) al governo. La maggioranza  sarebbe di nuovo  ampia e nella condizione di realizzare il programma che anche il Fli, quando era parte del Pdl, aveva promesso agli elettori.

Oggi forse i finiani si vergognano di essere additati quali traditori della maggioranza, e le continue sconfitte che impongono al governo, rappresentano la loro disperazione e il loro stato confusionale. Gli elettori faranno pagare caro il tradimento.

Il bulletto di periferia Bocchino se ne sta rendendo conto, ma ancora non ha il coraggio di ammettere che l’unico governo che possa nutrire la speranza di fare del buono a questo Paese e di arrivare alla fine della legislatura è il governo in carica, purché il Fli vi rientri nel rispetto del voto e del programma elettorale.

Ma a ciò osta l’ambizione di Fini e dei suoi, che non vogliono ammettere la sconfitta. Ancora sperano che Berlusconi di dimetta prima del 14 dicembre, magari lasciando la legge di stabilità a metà del guado.
Berlusconi ha parlato chiaro. Se non avrà la maggioranza salirà al Colle per rassegnare le dimissioni e per chiedere il ritorno alle urne.

I finiani si preparino al ko. Già sono suonati e traballanti.


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1 commento

  1. Commento by D'Asdia Norma — 26 Novembre 2010 @ 08:35

    Caro Di Monaco,

     

    Come sempre lei sa cogliere le giuste “nuances”,  ora i finiani non sanno più su che piede ballare,  ma aggiungerei   che quest’ultimi non   siano  i soli  a sbagliar   piede. La maggioranza attuale o per meglio dire quella che resta, mi  fà pensare alla  “Zattera della Medusa”.

     

    E per saltare di palo in frasca una  riflessione     a proposito delle manifestazioni studentesche, mi pongo una questione: oggi le Università sono completamente intasate, per la semplice ragione che ormai  tutti vogliono laurearsi; poco importa   la laurea,   adesso   vi sono anche lauree su misura, le corte, le brevi, le speciali, ecc..

    Penso sarebbe opportuno gurdarsi intorno,   è solo in Italia dove puoi trascinare per anni gli studi, in Europa e quasi dappertutto,   se non dai gli esami nei tempî voluti, sei fuori, non rimani  giusto a scaldare il banco dell’anfiteatro, ma lasci  il posto a chi   se lo merita.

     

    Ma al di la di queste considerazioni,  la maggioranza   di questi studenti  una volta laureati,   non trovano l’occupazione mirata, entrando   cosi  nel girone dei disoccupati,  dei  precari e quant’altro.

     

    Mi chiedo allora, perchè   non si valorizzano   “le professioni manuali ? ”, dove gli italiani eccellevano! Oggi se hai bisogno di un idraulico, di un falegname,  di una sarta, ecc… devi indirizzarti agli stranieri, quindi un Paese come il nostro pieno di disoccupati, continua a fare entrare   mano d’opera straniera.

     

    Lascio a voi le conclusioni, chiudo e passo, buona giornata a tutti

     

     

     

       

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