In due giorni due articoli sensati: troppa manna dal cielo23 Agosto 2013 Sono felicemente allibito. In due giorni mi sono trovato a leggere due articoli che grondavano di verità e di buon senso, regalandomi finalmente un umore un po’ più sollevato. Circolano idee bislacche, soprattutto quelle che vorrebbero applicare a Berlusconi la retroattività della legge Severino. C’è cascato anche il bravo Bruno Tinti su “il Fatto quotidianoâ€, mettendosi a cavillare con questo ragionamento: nella legge Severino non ci si riferisce al momento in cui è stato commesso il reato ma al momento in cui è stata emanata la sentenza di condanna, come se tra la sentenza e il reato non ci fosse uno strettissimo e ineludibile collegamento temporale. La sentenza, infatti, è emanata sulla base delle leggi che vigevano al tempo del reato, dimodoché se a quel tempo – faccio solo un esempio – un cittadino ha compiuto un’azione legittima (ossia non limitata o proibita da alcuna legge), la quale azione successivamente è stata definita come reato da una nuova legge, nessun tribunale può emettere una sentenza di condanna per l’azione compiuta da quel cittadino prima della nuova legge. Ciò significa che la sentenza, pur arrivando dopo anni dalla commissione del reato, è strettamente legata al tempo in cui quel reato fu compiuto; è da esso inseparabile, e il tempo che è intercorso è un tempo neutro. Altrimenti, se così non fosse, esso diventerebbe strumento di una mascherata parzialità da parte di quei giudici schierati politicamente che potrebbero avere interesse a mandarla per le lunghe in attesa di una legge che fosse già stata annunciata del tipo della Severino onde applicarla ad un imputato inviso. Si rammenti, inoltre, che c’è un principio nel codice penale che si premura di stabilire che se nel frattempo un reato viene depenalizzato, al colpevole si applica la pena a lui più favorevole. La necessità di esplicitare un principio di questa importanza, sta a significare che, in mancanza di esso, una sentenza non può esimersi dall’obbligo di applicare la pena prevista al momento della commissione del reato. Non può cioè separarsi temporalmente dal reato. Quindi nella legge Severino la parola presa a pretesto dal magistrato Tinti è male utilizzata, in quanto penalmente rilevante è il tempo in cui il reato fu commesso, tanto è vero che la conseguente sentenza ha – se si può accettare questa metafora – il corpo e tutta la sua sostanza rivolti al passato. Chiarito quanto sopra, veniamo ai due articoli che mi hanno rallegrato. Il secondo articolo è di stamani e l’ha scritto Ugo Magri su “La Stampaâ€. Fa un riassunto di buon senso, almeno stando alla stretta logica sia giuridica che politica. Può Berlusconi riconoscere la condanna che gli è stata inflitta? No. Per seri motivi: 1 – Non sono state portate prove al di là di ogni ragionevole dubbio circa il suo coinvolgimento nella frode fiscale (e si sa che i reati penali sono personali, per cui, in mancanza di prove dirette di colpevolezza, c’è solo la strada dell’assoluzione); 2 – Sono stati violati i diritti della difesa, escludendo arbitrariamente molti testimoni a favore; 3 – Nel collegio giudicante era presente un magistrato, Antonio Esposito, che avrebbe dovuto, nel rispetto della legge, astenersi dal prendervi parte, avendo dimostrato manifestamente ed in pubblico la sua ostilità malevola nei confronti dell’imputato. È normale dunque che Berlusconi si rifiuti di accettare la sentenza, come pure è normale che faccia di tutto – visto che altri che potrebbero non si muovono – per difendersi. Quando Berlusconi afferma che non farà niente che possa essere interpretato come accettazione della condanna, afferma una cosa ovvia. Il pretendere il contrario – lo dico al Pd e a Napolitano – è come sottoporre Berlusconi ad una specie di tortura, affinché finisca per riconoscere una colpa che non ha commesso. Succedeva ai tempi dell’Inquisizione o, per non andare tanto lontano, ai tempi del Kgb. Due giorni fa  l’Unità rievocava la figura di Palmiro Togliatti con un articolo di Giuseppe Vacca. Letto 4549 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||