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Austen, Jane

6 Novembre 2007

Orgoglio e pregiudizio    

“Orgoglio e pregiudizio”

Questo romanzo esce nel 1813, quando già la Austen aveva pubblicato due anni prima “Senno e sensibilità”, iniziato nel 1797. Quando lessi la storia della famiglia delle cinque sorelle Bennett, rimasi ammirato dalla misura e trasparenza dello stile, sempre preciso, puntuale, quasi di un’esattezza pignola. Costituiva per me una novità nella lettura di testi femminili.  Da questo modo di scrivere si può imparare molto. Trovandomi a passare alcuni anni fa da Winchester, nel sud dell’Inghilterra, diretto verso la Cornovaglia, volli cercare la cattedrale di quella città (dove, ricordo benissimo, ebbi difficoltà a pernottare e dovetti trasferirmi altrove a trascorrere la notte), e così recare, come feci, il mio omaggio alla tomba di questa scrittrice, che là riposa. Segnalo uno straordinario capitolo diciannovesimo, in cui Mr Collins fa la sua dichiarazione d’amore ad Elizabeth, e viene respinto. Dal libro riporto queste frasi, nella traduzione di Riccardo Reim: “L’orgoglio si riferisce soprattutto a quello che pensiamo di noi stessi; la vanità a ciò che vorremmo che gli altri pensassero di noi.”; “La felicità nel matrimonio è solo una questione di fortuna.”; “Nulla è più ingannevole dell’apparente modestia. Spesso non è che indifferenza alle opinioni altrui, e spesso è una forma indiretta di vanagloria.”; “la rassegnazione non è mai così perfetta, come quando la fortuna intravista perde qualcosa del suo valore ai nostri occhi.”; “Le donne credono sempre che l’ammirazione significhi qualcosa di più di quello che è in realtà.”; “Dopo tutto, gli uomini stupidi sono i soli che vale la pena di conoscere.”; “Che cosa sono gli uomini rispetto alle rocce; alle montagne?”.

Riassunto della trama: La signora Bennet ha cinque figlie che desidera maritare. Quando viene a sapere che a Longbourne, dove vive, verrà a stare un ricchissimo scapolo, Mr. Bingley, che prenderà in affitto una delle più belle residenze della zona, Netherfield Park, si adopera per catturarne l’attenzione. Bingley apparirà per la prima volta in pubblico ad un ballo, insieme con le sorelle ed un amico, Fitzwilliam Darcy. S’innamorerà a prima vista con la maggiore delle sorelle, Jane, mentre una relazione controversa, fatta di orgoglio da una parte e di pregiudizio dall’altra, nascerà tra Darcy e una delle altre sorelle, Elizabeth. Di Darcy è anche innamorata la sorella di Bingley, Caroline, che fa di tutto per mettere in cattiva luce presso il fratello Elizabeth. Le cose si complicano quando in casa giunge il reverendo Collins, un lontano parente destinato, come discendente maschio, ad ereditare la proprietà dei Bennet, il quale vorrebbe sposare Elizabeth, che invece lo respinge, provocando il risentimento di Lady Catherine de Bourgh, protettrice di Collins. Anche le sorelle minori Kitty e Lydia conoscono un ufficiale, Mr. Wickham, che prende a frequentare la casa e rivela di conoscere Darcy, il quale lo ha ingannato, sottraendogli una eredità. La partenza improvvisa di Bingley e della sorella Caroline, accrescerà i sospetti di Elizabeth nei confronti di Darcy. Una lettera da Londra di Caroline farà sapere che Bingley non sposerà più Jane, bensì la sorella di Darcy, ma, incontratolo per caso, Elizabeth riceverà da questi una proposta di matrimonio, che respingerà, rinfacciandogli di essere l’artefice della separazione di Bingley da sua sorella Jane. Ma intanto si viene a sapere che una delle sorelle minori, Lydia, è fuggita con Wickham. Così si scoprirà che è quest’ultimo che ha recato offesa a Darcy, tentando di fuggire tempo prima con sua sorella Georgiana, ingannandola. Sarà proprio l’intervento di Darcy a costringere Wickham a sposare Lucy. Bingley quindi torna a Netherfield Park e riprenderà la sua relazione con Jane, mentre Elizabeth si riconcilierà con Darcy. I due matrimoni che si celebreranno faranno contenta Mrs. Bennet


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Bart