La norma salva azienda. Ha ragione il governo5 Luglio 2011 La Repubblica fa oggi un titolo assordante: “L’ultimo trucco “ad aziendam” di Berlusconi il ‘padrone’ del paese corrompe la democraziaâ€. Si riferisce ad una norma contenuta nel decreto legge sulla manovra economica di oltre 40 miliardi di euro, secondo la quale l’esecutività di una sentenza che obbliga una parte a pagare ad un’altra una somma superiore a 10/20 milioni di euro si può avere solo con la sentenza definitiva, ossia con il pronunciamento della Cassazione, «a condizione che venga data adeguata garanzia ». Si tratta di cifre enormi che possono mettere in ginocchio un’azienda e costringerla a fallire, con conseguenze inevitabili sull’occupazione. Magari potrebbero essere migliaia i lavoratori mandati a casa per la perdita del posto di lavoro. Si scrive che questa norma è stata pensata per evitare che le aziende di Berlusconi paghino l’imponente cifra di 750 milioni di euro già stabilità dalla sentenza di primo grado, e in attesa di conferma il 9 luglio quando sarà emessa la sentenza di secondo grado. Ballano cifre, ripeto, che secondo la direzione che prendono, possono causare la chiusura di un’azienda. Mi domando perché non si trovi giusto tutelare i lavoratori da eventuali errori giudiziari, che nessuno potrebbe mai risanare e i cui guasti, come l’esperienza insegna, non cadrebbero certo sulle spalle dei giudici, ma, in casi come questi, sulle spalle di innocenti lavoratori, che nulla hanno mai a che vedere con i giochi dell’alta finanza. In Italia, poi, questa norma è sacrosante e avveduta. Ci si dimentica, a causa dell’odio antiberlusconiano, che noi abbiamo una delle magistrature più inefficienti al mondo, e forse anche la meno preparata. Errori se ne contano a bizzeffe, tutti messi in risalto dalla Cassazione quando è arrivato il suo momento (il terzo grado di giudizio) di confermare o respingere le sentenze emesse nei precedenti due gradi. Dunque, se in ballo ci sono cifre che possono arrecare grave pregiudizio alla continuità lavorativa di un’azienda, bene fa lo Stato ad impedire il regolamento dei conti in base a sentenze che potrebbero essere del tutto riformate. Infatti: che succederebbe se nel frattempo l’azienda soccombente fosse fallita e i lavoratori licenziati? Dunque, grazie all’esperienza che sta vivendo la Fininvest, il buon senso dovrebbe far riflettere tutti, maggioranza ed opposizione, e suggerire di accogliere a braccia aperte – proprio nell’interesse dei lavoratori – una norma di tutela che mancava nel nostro ordinamento. Napolitano, chiamato a firmare il decreto, si ricordi perciò dei lavoratori, sulla cui pelle si sta giocando. Altri articoli“Manovra, salva-imprese sparita. Il Cav: norma giusta, ma la ritiro”. Qui. Da cui estraggo: “Per sgombrare il campo da ogni polemica ho dato disposizione che questa norma giusta e doverosa sia ritirata. Spero non accada che i lavoratori di qualche impresa, in crisi perchè colpita da una sentenza provvisoria esecutiva, si debbano ricordare di questa vergognosa montatura”. “Storia di una megamulta” di Maurizio Stefanini. Qui. Letto 1066 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||