La vigilia12 Dicembre 2010 Ci siamo. Domani si apre ufficialmente la competizione tra il vecchio e il nuovo. In particolare i colpi dell’opposizione, che ha cercato di abbattere l’avversario tacciandolo di ogni nefandezza. Assolvendosi dalle proprie. Da ultimo chiamando in causa la magistratura, allo scopo di far intimidire quei parlamentari che non hanno alcuna intenzione di votare la sfiducia a questo governo. Ieri, intervistato in televisione, l’ex presidente emerito della Consulta, Piero Alberto Capotosti, ha tolto ogni speranza a coloro che auspicavano che la magistratura potesse intervenire legittimamente sulla questione dei passaggi da uno schieramento all’altro. Non è illecito penale, ma si tratta di una questione da regolare solo in termini politici. Ho già scritto che questa brutta e antica piaga nasce dalla cattiva interpretazione dell’art. 67 della Costituzione. È da questa norma che si è generata l’infezione. Ma i partiti, come il Pd, l’Idv e il Fli, che denunciano l’infezione, sono stati i primi ad incoraggiarla, ed oggi sarebbero credibili solo se mettessero mano ad una proposta comune per la revisione di detto articolo. Si sa che domani, nel suo discorso alle Camere, Berlusconi rilancerà le riforme costituzionali e aprirà anche ad una riforma elettorale che salvaguardi tuttavia il bipolarismo e il premio di maggioranza. Va detto subito che tale premio di maggioranza non può scattare oltre la soglia del 40%, una soglia praticamente impossibile da raggiungere oggi per qualsiasi coalizione, ma dovrà scattare oltre una soglia collocabile tra il 25% e il 30%, affinché tale soglia sia credibile. Altrimenti avremmo reintrodotto surrettiziamente il vecchio e corruttibile sistema proporzionale. Chi sa se i cittadini siano tutti coscienti della posta in palio. Chi sa se si rendano conto che il tanto vituperato Berlusconi, stracolmo di vizi umani, è l’uomo che nel bene e nel male ci sta spalancando le porte ad una democrazia più vicina alla gente, una democrazia in cui sono gli elettori a decidere il loro destino; ossia, la maggioranza che ci deve governare, il programma che deve essere realizzato e il premier che dovrà assumersene le responsabilità . Chi sa se tutti i cittadini abbiano capito che il Pd, l’Idv, il Fli, l’Udc, puntano al ripristino della prima Repubblica, quella che aveva relegato gli elettori dentro il recinto del popolo bue, e che ha offerto in dono ai nostri figli un debito pubblico che ci accompagnerà ancora per qualche secolo. Si apre anche una partita contro l’uomo, Gianfranco Fini, che ha stracciato le regole istituzionali e ha trasformato la presidenza della Camera in una cabina di regia improntata al proprio tornaconto. Giancarlo Tulliani è stato sorpreso nei giorni scorsi a fare bisboccia in uno dei locali più chic di Montecarlo. P.S. Da qualche giorno il mio blog, che ospita i miei articoli, è inspiegabilmente sottoposto ad un attacco di spam che non ha precedenti. Per fortuna il mio sistema Akismet riesce a proteggermi. Articoli correlati“Fini: «Berlusconi non avrà la fiducia ». Napolitano: «Troppe tensioni in Italia »”. Qui. Da cui estraggo: “E se per caso – ha chiesto la conduttrice – Berlusconi dovesse ottenere la fiducia non con uno o due voti di scarto ma con una decina? Sarà Fini a dimettersi? «Accetto la scommessa – ha detto il presidente della Camera – e prometto che in quel caso comincio anche a credere a Babbo Natale… ».” “Fli, “da mercoledì noi all’opposizione”. E Fini lancia un governo Tremonti”. Qui. Da cui estraggo: “Del resto a un’intesa si sarebbe potuti arrivare, ha ricordato Fini, “se la trattativa nelle scorse settimane si fosse concretizzata in un accordo sulla legge elettorale”. Che significa “che il premio di maggioranza deve avere una soglia almeno del 45 per cento. Oggi con il 30% si ha il 55% dei deputati, che è una forte distorsione del principio democratico”. “Fini: “Berlusconi non avrà la fiducia Niente voto, Fli sarà all’opposizione” di Alberto Taliani. Qui. Da cui estraggo: Capezzone: “Che questo avvenga da parte di qualcuno che, come presidente della Camera, dovrebbe essere impegnato a svolgere un ruolo super partes, rende tutto ancora più grave – sottolinea il portavoce del Pdl – Fini sta realizzando un precedente gravissimo: dopo di lui, ogni carica istituzionale potrà invocare il ‘caso Fini’ come un precedente per giustificare qualunque atto partigiano e fazioso. E Fini non può cavarsela dicendo che la sua imparzialità deve limitarsi alla gestione dell’Aula: è inaccettabile che la terza carica dello Stato usi la sua poltrona per condurre scissioni, attaccare un governo, ospitare nei suoi uffici riunioni ribaltoniste, condurre ogni giorno polemiche laceranti”. Letto 1505 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by cletus — 12 Dicembre 2010 @ 16:00
…e della disinvoltura dell’attuale Presidente della Camera che a 48 ore dal voto va a perorare le posizioni del proprio partito in diretta TV ?  Sensibilità istituzionale. E come sorrideva…
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 12 Dicembre 2010 @ 17:01
Mai nessuno, cletus, Â aveva oltraggiato le Istituzioni come Fini.
Pingback by La vigilia | Politica Italiana — 12 Dicembre 2010 @ 21:45
[…] via  https://www.bartolomeodimonaco.it/?p=16109 AKPC_IDS += “23794,”;Popularity: unranked [?] Posted by admin on dicembre 12th, 2010 Tags: Fini-Tulliani Share | […]