Le responsabilità della consulta10 Dicembre 2013 Ho l’impressione che ci siano maneggi in giro (naturalmente non sono in grado di fornire prove e dunque prendete la cosa come se mi mettessi indosso, come fosse un vestito fresco di sartoria, il vecchio proverbio che recita: “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglioâ€) e che questi maneggi abbiano già coinvolto Matteo Renzi ad appena 24 ore dalla sua elezione a prossimo segretario del Pd. Avevo ragione a sospettare di lui e a votare Pippo Civati? Vedremo. Ma Renzi ha rilasciato nella conferenza stampa una dichiarazione che ripropone una certa sua personale, e deteriore, ambiguità , che è quella di nascondere un secondo senso alle cose che dice. Come se ci siano in lui due vocabolari, allo stesso modo che sotto le antiche città , come Londra, Parigi ed altre che ora non ricordo, sotto la città di superficie, nuova e moderna, corra un’altra città ferma, immobile e antica. Una storia del genere la inventai per la mia città di Lucca nel breve romanzo “Mattia e Eleonoraâ€. Qui l’articolo in cui appare la ambigua dichiarazione di Renzi: «Punto a fare lavorare il governo, non a farlo cadere », la quale, come ho scritto, non è una novità ed è il motivo per cui ho preferito Civati. A scanso di malintesi, proprio ieri sera a “Quinta colonnaâ€, addirittura una renziana ha confermato la necessità che questo governo vada avanti per realizzare alcuni obiettivi (ripeto: avremo Letta come avemmo Dini?). Lo si vuol capire o no, che la consulta ha detto in parole spicciole che la composizione del parlamento è stata costruita sulle risultanze di una legge elettorale, il porcellum, che è illegittima in due punti fondamentali: il premio di maggioranza eccessivo e le liste bloccate che hanno impedito agli elettori di scegliere e di votare il proprio candidato? Se davvero passasse una interpretazione fasulla di questo tipo, ossia che il parlamento è legittimo, l’Italia sarebbe non solo sommersa dal ridicolo internazionale e l’autorità delle sue istituzioni varrebbero all’estero meno che zero, compresa quella di Napolitano, ma si ficcherebbe in un guaio grosso più dell’intero arco alpino, mettendo a rischio di contestazioni e di ricorsi, magari presentati davanti alla Corte di Giustizia Europea, ogni atto legislativo approvato dal 4 dicembre in poi, visto che il dispositivo è estremamente chiaro e le sue motivazioni, quando arriveranno, non potranno mai discostarsi dal produrre lo stesso risultato. Per non parlare delle centinaia di ricorsi e di richieste di risarcimento danni (che risulta si stiano approntando) che proverrebbero dai candidati che avrebbero dovuto, in base al dispositivo della sentenza, subentrare ai cosiddetti abusivi. Ma davvero abbiamo bisogno di cacciarci in guai così giganteschi e perfino ignominiosi? A questo punto, allora, per dirimere la questione e rimettere l’Italia in regola con la costituzione la palla passa nelle mani della consulta. Quanto tempo ci metterà per scrivere le motivazioni?  Una settimana? Un mese? Un anno? Due anni? La consulta è disposta a cedere ancora una volta alle pressioni a cui sicuramente è sottoposta? E dunque bisognerà chiedere al comico Maurizio Crosta di destarla dal letargo con una macchietta simile a quella pungente del 3 dicembre andata in onda su Ballarò? Quando si scrive un dispositivo così chiaro (non è tale solo per i cretini e per coloro che per propria comodità vogliono passare per esserlo) e ci si accorge che certe istituzioni vogliono far finta che nulla sia successo e prolungare sine die la legittimità di un parlamento la cui legiferazione metterebbe a rischio le stesse leggi oltre che la dignità del nostro Paese (ci pensate a come se la riderebbero i più precisi e rigorosi tedeschi, o gli inglesi, o i francesi, o gli americani?), quando accadono queste cose, ripeto, la domanda è se i giudici della consulta che devono stendere le motivazioni avessero le idee chiare, quando lo scrissero, così come apparirebbe dal lucido dispositivo o avessero tirato a cogliere? Voglio scartare questa ipotesi, poiché la consulta è dal 2009 che annota quelli che a quel tempo erano solo considerati dubbi di incostituzionalità e che dal 4 dicembre 2013 sono diventati certezza, e dunque devo considerare che nello stendere il dispositivo le idee fossero non chiare, ma chiarissime, e allora – come sanno quelli che quando si mettono a scrivere hanno le idee chiare – bastano poche ore (vogliamo dare alla consulta una settimana, 10 giorni? – ma ne sono già trascorsi cinque!) per scrivere il contenuto che giustifichi il dispositivo. Altrimenti dobbiamo pensare che i giudici si siano messi il 4 dicembre a fare il gioco dell’oca per decidere secondo le caselle in cui l’oca si appostava. Dunque il mio appello, prima che Crozza li ridicolizzi in Italia e in tutto il mondo, è che nel giro di pochi giorni arrivi la motivazione così che la sentenza sia pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Uso il verbo apparire, poiché se fossimo stati davvero una democrazia seria, tutti i parlamentari eletti in sovrappiù in base alla percentuale eccessiva di maggioritario (e conosciamo i loro nomi pubblicati sulla stampa – ne ho dato conto nei miei articoli trascorsi)  avrebbero dovuto rassegnare le proprie dimissioni, lasciando il posto a chi ne avrebbe avuto diritto; e lo stesso Napolitano avrebbe già dovuto annunciare le sue dimissioni, anche se procrastinandone l’esecuzione, per ragioni di necessità istituzionali, a dopo la elezione del nuovo parlamento. Ricordate? Si diceva che Berlusconi era attaccato alla poltrona poiché, dopo la condanna della cassazione, avrebbe dovuto dimettersi spontaneamente. E allora che si dovrebbe dire di questi parlamentari abusivi e del capo di Stato (fra l’altro forse prossimo ad una proposta di impeachment) che addirittura si coprono di ridicolo ignorando o interpretando ad usum delphini una sentenza che li delegittima senza alcuna riserva o incertezza? Lo spettacolo che stanno dando è orribile, da vomito. Perciò o la consulta si sveglia e vi mette riparo in pochi giorni, o la rivolta del popolo sarà destinata a crescere e a diventare sempre di più incontenibile. Altro che forconi! Ci sarà presto una nuova Norimberga! Letto 2312 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||