LETTERATURA: I miei racconti

di Bartolomeo Di Monaco

La piattaforma Facebook è diventata per me negli ultimi tempi una lavagna. Vi scrivo i miei pensieri solitari che, in quello stesso istante della pubblicazione, si trasformano in un contributo alla nostra comune vicenda umana.
Spesso mi domando se nell’ipotesi di un Aldilà, saremo tutti mischiati e confusi a prescindere dall’epoca in cui siamo vissuti, oppure saremo divisi in più schiere generazionali. In ogni caso, voglio sperare che ci riconosceremo anche grazie a questi comuni pensieri e ricordi condivisi.
Il mio contributo di oggi a tale processo riguarda il mio libro “Racconti”, in cui, ad un certo punto, troverete uno spazio dedicato ai luoghi della mia prima fantasia. Sono racconti dettati da influssi che si accrescevano in me dalle letture di quegli anni in cui la vigoria della mente rende fertile e leggiadra la fantasia. La fantasia è il bene più prezioso che possieda, se non l’uomo tout court, sicuramente l’artista.
Le letture tendono a lasciare tracce indelebili in noi, da giovani e da grandi. Le tracce giovanili sembrano tendere ad indebolirsi ma non è così; in realtà subiscono un processo di maturazione che ci condurrà ai nostri traguardi personali e definitivi.
Ecco perché quei lavori che registrano i nostri primi passi non devono mai andare perduti.
A quei tempi usavo quaderni e diari scolastici per scrivere poesie, pensieri e racconti e usavo il lapis. Li ho conservati; tuttavia quella scrittura si è consumata col tempo e molte pagine sono diventate illeggibili. Ma gli scritti in prosa che sono riuscito a recuperare (ho fatto altrettanto con le poesie) ho voluto inserirli nel libro “Racconti” e devo confessare che il candore che emanano ancora oggi mi suggestiona. Sono, ogni volta che li leggo, emozionato e, ciò che mi rende felicissimo, in grado di recuperare per qualche istante quella lontana giovinezza.

Qui la mia raccolta “Racconti”.