LETTERATURA: Intervista ripresa dall’Espresso a Maria Antonietta Pinna
11 Marzo 2010
[Maria Antonietta Pinna è una nostra collaboratrice. La rivista pubblica una sua intervista ripresa dall’Espresso e, così come l’Espresso, si rende disponibile a pubblicare l’eventuale replica della professoressa Turrini. bdm]
“La prof mi ha copiato le ho fatto causa”
dal blog “Sul Romanzo”
Di seguito il testo apparso sull’Espresso.
Questa intervista- stata realizzata dal blog “Sul Romanzo” a Maria Antonietta Pinna. “L’espresso” la pubblica qui di seguito per dovere di cronaca (si tratta di una denuncia grave), dichiarandosi tuttavia fin d’ora disponibile a ospitare l’eventuale replica della professoressa Miriam Turrini
Ciao Maria Antonietta, abbiamo deciso di raccontare brevemente che cosa ti è accaduto per fornire ulteriori elementi di discussione ai nostri lettori riguardo un caso di “furto” accademico. Ma iniziamo dall’inizio: quando e dove ti sei laureata? Titolo e argomento della tua tesi?
Mi sono laureata all’Università degli Studi di Sassari, Facoltà di Magistero, il 28 giugno 1999, giorno del mio compleanno. La Tesi: “Il Collegio dei Nobili di Parma agli inizi del Settecento”: già giudicata favorevolmente dalla Casa Editrice Battei, è dotata di un notevole apparato di note e di una ricca bibliografia. Si tratta de l’analisi, il commento e la trascrizione fedele della Regola di un documento d’archivio o manoscritto inedito risalente agli anni 1710-13: Gallarate, Collegium Aloysianum, Archivio storico, Diario del Collegio dei Nobili. Regole, Avvisi, Istruzioni pel Convitto de’ Nobili in Parma. Il documento che si divide in due parti, Regola e Diario, descrive la vita di nobili convittori all’interno di un collegio diretto dai gesuiti. Il volume, frutto di un lavoro certosino ed attento durato quasi un anno, si sofferma sugli aspetti più curiosi ed interessanti della vita quotidiana dei collegiali, mettendone in evidenza le abitudini alimentari, l’abbigliamento, le norme di comportamento, le malattie e tutte le attività svolte: teatro, esercizi cavallereschi, giochi, etc.
Nome del tuo relatore? Altri nomi da segnalare?
Il relatore prof. Antonio Manconi, correlatori Miriam Turrini, e Raimondo Turtas.
Poi che cosa è accaduto?
Dato che vendo libri sul web, navigando, per caso ho notato il titolo di una pubblicazione: “Il giovin Signore in Collegio”, di Miriam Turrini a cura di Gian Paolo Brizzi, titolo recensito anche dalla Gazzetta di Parma con frasi elogiative. Si trattava della trascrizione di un documento manoscritto inedito riguardante la vita e le attività degli studenti del Collegio dei Nobili di Parma, per gli anni 1710-1713.
Mi insospettisco.
L’indomani mattina vado alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e trovo facilmente il libro.
Perfetto.
Il dubbio si tramuta in dolorosa certezza. In pratica Miriam Turrini si è pubblicata tutta la mia tesi di laurea. Il documento in appendice è la fotocopia della mia trascrizione. Ma il fatto che colpisce di più è che la docente si è esercitata col copia e incolla pure sul saggio introduttivo.
In pratica tutto il documento trascritto da me nella tesi di laurea (da pag. 417 a pag. 613) è contenuto interamente nel libro della Turrini. Inoltre:
Tesi Pinna: pag. 417-418 corrisponde a pag. 312-313 libro Turrini
Tesi Pinna pag. 419 a 447 corrisponde a: da pag. 435 a 454 libro Turrini.
Tesi Pinna da pag. 448 a 456 corrisponde a: da pag. 267 a pag. 271 libro Turrini
Tesi Pinna pag. 457 corrisponde pag. 456 libro Turrini
Tesi Pinna da pag. 458 a 613 corrisponde a: da pag. 457 a pag. 555 libro Turrini, etc.etc.
Questo per citare soltanto alcuni esempi.
Quali sono stati i tuoi primi pensieri dopo l’amara scoperta?
Il primo pensiero è stato quello di fare una denuncia.
E le prime tue azioni?
Ho scritto un articolo: “I sorbonagri, storia di un plagio” che è stato pubblicato su Internet da vari siti in particolare dal sito “Emigrati Sardi”. L’articolo è stato pubblicato anche da un giornale siciliano: “La voce dell’Isola”.
Ho scritto a “Mi manda Rai Tre”. Letizia Maurelli mi ha risposto. Tutto bene. Dovevo andare in onda per raccontare la storia del plagio. Dopo che hanno saputo i nomi dei professori coinvolti nella storia, hanno fatto dietro-front. La Maurelli mi ha detto che “son cose che succedono”. “Il pubblico non è interessato a questo genere di storie”.
Ho scritto anche alla Gazzetta di Parma che ha pubblicato una recensione sul libro. Mi hanno risposto con sufficienza, sostenendo che quello che dicevo non poteva in alcun modo interessarli.
Parlaci dello stato attuale delle cose.
Ho presentato una denuncia per plagio letterario. La causa dovrebbe finire a maggio. Il libro di Miriam Turrini è stato presentato a dotti convegni di altrettanto dotti professori che ne hanno lodato il contenuto. Viene venduto in libreria e su web. Questo è lo stato attuale delle cose.
Ci sono state reazioni da parte degli accademici coinvolti e se sì quali?
Immediatamente dopo la pubblicazione del mio articolo su Internet in cui facevo nomi e cognomi dei docenti coinvolti, il professor Gian Paolo Brizzi ha scritto una mail alla redazione del sito “Emigrati Sardi”, minacciando i responsabili di denuncia se non avessero subito rimosso l’articolo. La redazione ha ignorato le sue richieste. L’articolo sta ancora sul web.
Poi è stata la volta di un professore universitario sassarese, Angelino Tedde, che, dopo aver visto il mio articolo su Internet, mi ha scritto una mail in cui afferma che, testuali parole, dico “solo cazzate, perché la Turrini non può aver copiato in quanto è allieva di Paolo Prodi e persona di specchiata onestà ”. Aggiungo che Angelino Tedde non ha visionato e confrontato i lavori. La prima regola dello storico è quella di dimostrare ciò che si afferma. “Non ha copiato, perché allieva di Paolo Prodi”. Mi sembra davvero una buona motivazione…
Quali sono gli ostacoli che hai incontrato?
Una causa per plagio costa. Bisogna essere veramente convinti di ciò che si fa e andare fino in fondo, confidando che qualcosa possa cambiare.
Alla luce di ciò che hai vissuto, pensi che vi potrà essere una soluzione giusta nel tuo caso?
Aspetto giustizia, anche se applico cartesianamente un metodico e salvifico scetticismo.
Un consiglio per chi si trovasse in una situazione simile?
Non mi piace dare consigli anche perché trovo sempre difficile e complicato seguirli. Ognuno deve sapere cosa può e deve fare. Penso soltanto che cercare di raccontarsi il più possibile per sollevare un problema sia comunque una cosa giusta. Qualcuno mi ha rimproverato per aver osato fare nomi e cognomi dei professori coinvolti nella vicenda. Le mezze verità non mi piacciono. Mi sembra opportuno evitare sempre e comunque di nascondersi in facili autocommiserazioni del tipo: “sono cose che succedono”.
Un ultimo pensiero da parte tua.
Il silenzio non cambia il mondo. Il rumore lo stordisce. Una protesta pacata è la cosa giusta. (26 febbraio 2010)
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Altri dettagli qui. Da questo link si può andare direttamente anche alla risposta della professoressa Turrini.
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Pingback by Bartolomeo Di Monaco » LETTERATURA: Intervista ripresa dall … — 11 Marzo 2010 @ 09:25
[…] Il seguito di questo articolo:  Bartolomeo Di Monaco » LETTERATURA: Intervista ripresa dall … […]
Commento by Carlo Capone — 11 Marzo 2010 @ 11:31
Fermo restando che sul caso di M.A. Pinna saranno i giudici a decidere, Â il problema del plagio a carico di sconosciuti e/o esordienti esiste.
Al riguardo Camilla Baresani ha scitto un romanzo di discreto successo dal titolo “Il Plagio” (Mondandori, 1999), ripubblicato da Bompiani nel 2006 col titolo  “Il plagio. La volpe è un lupo che manda fiori”.
Commento by Carlo Capone — 11 Marzo 2010 @ 11:32
Dimenticavo, ne  consiglio  a Bart la lettura.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 11 Marzo 2010 @ 17:30
Grazie, Carlo. Vedrò.
Ora di nuovo mi manca la linea adsl e la riavrò fra qualche giorno. Ho cambiato gestore ma i problemi restano gli stessi.
Mandare avanti la rivista e il blog in questi condizioni è drammatico. Già il tempo mi manca, figuriamoci con queste complicazioni di assenza di linea.
Ho comprato una chiavetta ma non funziona. Soldi buttati.
Commento by Carlo Capone — 11 Marzo 2010 @ 18:07
Ma Bart, può essere che sia la tua zona? prova a informarti con altra gente di Montuolo o Lucca.
Per il resto, sempre buon lavoro. A dispetto delle avversità informatiche :-)
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 12 Marzo 2010 @ 21:48
Era un guasto Telecom. E’ venuto il tecnico della Telecom e tutto è Ok.
Devo dire che il nuovo gestore Teletu è stato sollecito nel far intervenire la Telecom, ed ha seguito la riparazione con una assiduità a me prima sconosciuta a riguardo dei precedenti gestori.
Sono rimasto favorevolmente impressionato. Teletu è quella che prima si chiamava Tele2.
Commento by Maria Antonietta — 12 Marzo 2010 @ 21:56
Credo che qui si stia andando fuori tema… Le disavventure informatiche poco hanno a che fare col plagio letterario. Potete sempre scambiarvi una telefonata se volete parlare di questioni personali…:cry: :cry: :cry:
Maria Antonietta
Commento by Carlo Capone — 12 Marzo 2010 @ 22:50
Pinna,  ho   citato a sostegno del tema  una brava scrittrice e il suo romanzo di esordio ( ci sono tanti modi per descrivere il  plagio patito, sai?),
 adesso  cosa vuoi, la messa cantata?
Commento by Maria Antonietta — 13 Marzo 2010 @ 14:35
No, a messa non ci vado mai, quindi se pure tu mi facessi una messa cantata, non avrei occasione di sentirla.
E comunque resta il fatto che si sta andando fuori tema, o vogliamo parlare di uncinetto, dato che ci siamo? :idea: :idea:
Commento by daniela toschi — 13 Marzo 2010 @ 15:52
Potrei parlare del caso di una psicanalista fiorentina che aveva inviato per gentilezza un suo libro a un noto filosofo che stimava molto (come anche la sottoscritta fino a quel momento e tanti altri), ma invece dei ringraziamenti, nei quali peraltro non sperava visto la mole del personaggio, ebbe la “soddisfazione”, dopo qualche tempo, mentre si accingeva a leggere un articolo di costui come da vecchia abitudine, di trovarsi  davanti  pagine del suo libro impeccabilmnete copiate (senza che nemmeno una virgola fosse modificata). Ha vinto la causa ma la cosa non ha fatto il minimo scalpore (lei stessa certo non ne voleva, visto che la ua professione richiede riservatezza). Nel corso della causa emersero altri plagi: il plagio è un vizio, mi sa. Â
Lei continua a scrivere i suoi bei libri (che pochi conoscono  salvo gli addetti ai lavori)  brillando nell’oscurità , ma se non altro  di luce propria. Lui continua a brillare sulle luci della ribalta  con la luce degli altri (almeno in gran parte; ne avrà anche di sua, forse). A me è caduto un mito, e questa è la cosa più triste. Non faccio nomi, su internet si trova, basta un pò di fantasia, o magari nel vostro ambiente di scrittori è noto.
E poi, il plagio delle tesi: anche la mia tesi di laurea ha subito una strana sorte.
Commento by Annamaria Vicaretti — 2 Febbraio 2013 @ 17:13
Gentile Antonietta,
mi potrebbe dare più informazioni sugli esiti della causa? Mi interessa perun caso analogo. Grazie mille!
Commento by Maria Antonietta Pinna — 2 Febbraio 2013 @ 17:16
La causa per plagio non è ancora conclusa. La prossima udienza sarà al 2015.
Â
Commento by Paolo — 24 Novembre 2013 @ 21:53
Cara Antonietta,
se ti va fammi sapere come va a finire la causa. Sono stupito comunque che si stia dilungando in questo modo, perche’ le udienze vengono fissate a questa distanza l’una dall’altra? Io ho iniziato la mia (causa civile di risarcimento ad un ente pubblico di ricerca) da poche settimane , versando un anticipo all’avvocato di 3500 euro, 5050 al tasso di 1.4 di quando furono versati…, che comunque non rimpiango comunque andranno le cose. In bocca al lupo di nuovo per la causa e il resto. Ciao. Paolo.
Commento by Maria Antonietta — 28 Novembre 2013 @ 13:45
Caro Paolo,
Â
l’udienza è stata fissata al 2014, i tempi del civile sono lunghissimi a quanto pare, però ho vinto la causa penale in cui il prof. mi accusava di averlo diffamato. Quindi dire ch eè plagio non costituisce reato. Mi ha plagiato la tesi, si può dire insomma, vediamo se in sede civile otterrò giustizia anche se sono scettica. Sono potenti e tentacolari.