LETTERATURA: LIBRI IN USCITA: Lorenza Rocco Carbone: “Cara Matilde”, Kairos Edizioni, 2008
8 Marzo 2009
Quando mossi i miei primi passi nel mondo della letteratura, fu Italo Rocco ad accogliermi tra i collaboratori della rivista da lui fondata, “Sìlarus”, una delle più antiche d’Italia, ancora oggi viva e vegeta da ben 49 anni. Qualche anno fa, mancavano pochi giorni al Natale, Italo Rocco moriva lasciandoci orfani di un poeta sensibile e di un operatore culturale animato da una grande passione, da una profonda fede e dal desiderio di raccogliere intorno alla rivista giovani e meno giovani tutti uniti dallo stesso intenso amore per l’arte.
Una tale impegnativa eredità è stata raccolta dai figli. Lorenza Rocco Carbone è una di loro. L’ho conosciuta di persona a Pontedera in occasione della cerimonia di premiazione del Premio Letterario “Giovanni Gronchi”. Entrambi eravamo vincitori della sezione a cui avevamo iscritto le nostre opere. Mi aveva preannunciato il padre che, sebbene così lontana (Battipaglia), sarebbe venuta a ritirare il premio. Non fu difficile individuarla. Un bella donna, alta, bionda, dal passo deciso, il viso segnato dalla forte volontà . Ha l’entusiasmo, la determinazione, la forza, la sapienza del padre. Instancabile, ha fatto della rivista, insieme coi fratelli, un punto di aggregazione non solo degli uomini di cultura del Sud. Con gli ultimi numeri abbiamo potuto assistere al raggiungimento di una qualità  di alto livello, da far invidia a tante riviste. È la ragione prima della sua longevità . “Sìlarus” non si è mai adagiata, infatti, sul già raggiunto, ha cercato sempre di migliorarsi  e i lettori l’hanno accompagnata e premiata. Io sono abbonato da oltre quarant’anni, e non manco mai di leggerla. L’ultimo numero uscito è il 261, bimestre Gennaio – Febbraio 2009. Ogni anno indice un concorso letterario dei cui risultati dà puntualmente conto, pubblicando i testi dei vincitori. Sono scaduti da poco i termini (28 febbraio 2009) per presentare i lavori della edizione n. XLI.  Il 22 maggio alle ore 17 nel Salone di Rappresentanza della Provincia di Salerno, si terrà la cerimonia di premiazione di questa edizione. Ci si domanda come facciano i fratelli Rocco a sostenere un tale sforzo che, soprattutto coi tempi che corrono, fiaccherebbe la volontà di molti. Penso che sia, oltre che la passione, l’amore verso il padre a dare loro una tale energia tutta speciale e rara.
Lorenza Carbone collabora alle riviste “Nuova Secondaria”, Realtà Nuova”, “le Muse”, “Epistemologia didattica”. Oltre a tutto questo, scrive anche libri di saggistica, dedicati soprattutto alle grandi figure femminili nella letteratura: Grazia Deledda, Natalia Ginzburg, Anna Maria Ortese, Elsa Morante, Eleonora Pimentel De Fonseca.  E ora ecco questo ultimo lavoro dedicato a Matilde Serao, una figura di spicco nel panorama letterario del secolo scorso. Â
La rivista ha il piacere di pubblicare qui di seguito la recensione che Corrado Calabrò ha dedicato a “Cara Matilde”. (bdm)
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Lorenza Rocco Carbone “Cara Matilde”
di Corrado Calabrò Â
A ottanta anni dalla morte esce questa biografia su Matilde Serao a firma di Lorenza Rocco Carbone.
Se questo anniversario importante è forse lo stimolo per un’ulteriore riflessione sulla vita di questa grande scrittrice e giornalista, le radici dell’inchiesta biografica affondano in un humus ben più profondo e caratterizzante dell’occasione cronologica: una sincera empatia che lega la Rocco Carbone alla “Cara Matilde”, un autentico legame che si tende sul tempo annullando distanze per ritrovare intatta una consonanza di ideali e di temperamenti.
Già nel titolo infatti la Rocco Carbone rivela il taglio particolarissimo della sua ricerca: non un’arida collazione, anzi una fervida e partecipata rielaborazione di una cospicua e significativa messe di documenti volta a ridare vita ad un personaggio così complesso. E questo scavo documentario è condotto in perfetta sintonia con la poetica stessa della Serao, in quanto trae alla luce i ricordi “come le tracce della vita geologica nella crosta terrestre” (come M. Serao scrive nella prefazione ai primi libri “Dal vero” e “Piccole anime”).
        Grazie a ciò Lorenza Rocco Carbone intaglia nello sfondo un po’ appannato della nostra cultura contemporanea la figura di questa donna straordinaria, cogliendo le molteplici  sfaccettature di una personalità poliedrica ed eterogenea.
        Tra la prefazione di A. Granese e la postfazione di A. Manzo, la Rocco Carbone articola lo studio critico in tre momenti che, dalle origini e dagli esordi letterari e giornalistici, ricostruiscono l’avventura professionale e umana della Serao, puntualizzando le tappe maggiormente significative e significanti del suo percorso intellettuale e femminile.
        Mathlet, “Possente in battaglia”, ha già scritto nel suo nome di origine gallica il suo destino, il suo omen di donna forte e combattiva, di “natura semi-virile” (“non dò ascolto alle debolezze del mio sesso e tiro avanti per la via come fossi un giovanotto”), magna mater in cui i tratti di una lontana grecità si compattano con le istanze più moderne dell’affermazione femminile al di fuori del tradizionale e riduttivo cliché dell’angelo del focolare.
        Ma, nella sua spasmodica volontà di conquistarsi un posto di prestigio in un universo ancora quasi totalmente maschile, Matilde non mortifica tuttavia le sue pulsioni femminili: la sua vita sentimentale e il suo ruolo materno testimoniano una fusione emblematica di due esigenze ancora oggi difficili da coniugare per le donne, rendendo anche in questo la Serao figura straordinaria e antesignana.
        Come straordinaria e tenace combattente è Lorenza Rocco Carbone che in questa ultima opera raggiunge una finezza critica e una profondità interpretativa del dato oggettivo che solo una sensibilità lirica può dare, confermandosi attrice di cartello nel panorama letterario dei nostri tempi.
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Commento by Carlo Capone — 8 Marzo 2009 @ 10:19
Un saluto sincero a Silarus, rivista di un Sud che non si rassegna.
Battipaglia, grosso centro della piana del Sele, è famoso per i prodotti del latte e la tradizione operaia. La piana si apre da Salerno protendendosi fino ad Agropoli da cui inizia il Cilento. La si può abbracciare dal culmine dell’acropoli di Velia, posta più a sud, che domina le rovine della città greca di Elea, sede della scuola di Parmenide ( i cosiddetti banchi della scuola eleatica).
Battipaglia fu teatro di una rivolta sindacale a metà anni 60 finita nel sangue.
Carlo Capone
Commento by anna bonfiglio — 10 Marzo 2009 @ 15:57
carissimo Italo Rocco e carrissimo Sìlarus!ho scritto per questa rivista per molti anni e mi chiedevo che ne fosse stato quando un giorno cercando su google l’ho trovata.spero di mettermi presto in contatto con i figli di Rocco.
anna
Commento by Lorenza Rocco Carbone — 16 Marzo 2009 @ 08:30
Gentile Carlo Capone noi non ci rassegniamo. Al Sud, la speranza è dura a morire. Leggo radici (conoscenze?) campane e sarei felice di averla tra i lettori. Mi faccia avere il suo indirizzo se è motivato.
Gentile Anna BOnfiglio, ricordo anche qualche tuo lavoro e la stima che mio padre nutriva per te (ci diamo del tu?) Se vuoi rientrare nella Famiglia di Silarus e … vedere come ce la caviamo… comunicami il tuo indirizzo: sarò felicissima di riaverti tra gli abbonati e i collaboratori.
Commento by anna bonfiglio — 11 Novembre 2009 @ 17:49
Gentile Lorenza Rocco
Sìlarus è indimenticabile e sempre citato nella mia bibliografia, le mie prime collaborazioni giornalistiche sono state Rizzoli e Sìlarus. Se mi volesse contattare questa è la mia email: annbonf@inwind.it. Un caro saluto
anna maria bonfiglio
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 11 Novembre 2009 @ 19:45
Poiché, Anna, l’articolo è di qualche mese fa, ho pensato di indirizzare il tuo commento anche  personalmente  a Lorenza.