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LETTERATURA: Mario Lena: “Chiralità” – Maria Pacini Fazzi Editore, 2008

14 Aprile 2009

di  Vittorio Baccelli
 
Nel diciottesimo libro di Mario Lena dal titolo “Chiralità” ancora una volta, un tema scientifico diviene poesia. Il passato e il futuro e, in mezzo, questo nostro costante bisogno di esistere e lavorare nel presente, stando in equilibrio sopra il rapporto e la combinazione di questi due indispensabili riferimenti per la vita.   Come quando, per i neutrini (le particelle invisibili più misteriose e più incomprensibili che affollano e attraversano, al ritmo di miliardi al secondo, ogni piccola porzione dell’Universo) si e’ avvertita la necessita’ di apprezzare la combinazione fra l’energia del loro moto rettilineo uniforme e l’energia dei loro spin (con rotazione oraria e antioraria). Questa combinazione e’ stata chiamata dai fisici chiralita’ (come scrive Lederman), appropriandosi di un termine gia’, per altri versi, usato dalla chimica: una specie di equilibrio dinamico coinvolgente e coinvolto in questa più intima conoscenza.
Chiralita’, quindi, per questo tipo di motivazioni, anche per noi: per il nostro sentire, il nostro ragionare, il nostro volerci esprimere, in termini di approfondimenti, verso bilanciamenti di più naturale armonia. L’Autore, affermato poeta noto in tutta Italia, che per molti anni e’ stato Sindaco di Bagni di Lucca, tratta nei suoi poemi i temi dell’esistenza, del divenire e dell’essere. Le concezioni scientifiche si sovrappongono costantemente alla sua poetica. Emblematici i titoli di alcune sue silloge: “La striscia di Moebius”, “L’effetto farfalla” e il “Rasoio di Occam”. Questo perche le inquietanti scoperte scientifiche   che hanno spostato i limiti della conoscenza – lasciano una tangibile traccia nella sua poetica. La geometria frattale, la matematica quantistica, la meccanica delle matrici, il principio d’indeterminazione, l’effetto farfalla, entrano nella nostra realta’ e la poetica più avvertita come puo’ non risentirne? Pensiamo al nastro di Moebius: una superficie bidimensionale in un contesto tridimensionale. C’e’ di che riflettere! E cosi’ l’Autore trae stimolo dall’ultima fisica, geometria e matematica e, miscelando il tutto in quel suo poetare colto e lineare, si apre all’amore, al pacato impegno sociale, non ideologico ma scaturito dai desideri dettati dal cuore: quelli più veri. Una poetica che talvolta ci riporta a Mario Luzi nelle sue assonanze, ma nella maggior parte dei casi denota una sua valida originalita’. Una poetica che taglia frasi inutili, retoriche e ridondanti, confuse o barocche. Un rasoio di Occam, come il titolo di uno dei fortunati suoi libri, e’ dunque tra le sue mani. Il risultato non e’ quello d’una poetica innamorata di se stessa, ma rivela un verseggiare piano, sensibile, aperto ai grandi interrogativi che l’umanita’ da sempre si pone, aperto a tutto cio’ che attorno accade, vigile ad ogni avanzare delle scienze. Mario Lena e’ nato e vive a Bagni di Lucca. La sua attivita’ letteraria, sviluppatasi a fianco e ai margini del suo lungo impegno di lavoro nel campo educativo, amministrativo e culturale, si riassume principalmente nei suoi diciotto libri poetici.  E’ stato tra i fondatori della Cesare Viviani. Ha inoltre fondato l’associazione “L’occhio di Erato”, associazione culturale che propone ogni anno presso il Casino’ di Bagni di Lucca un ciclo conferenze poetiche di alto profilo.


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1 commento

  1. Commento by Gian Gabriele Benedetti — 14 Aprile 2009 @ 15:53

    Voglio qui riportare quanto ebbi a scrivere, quando lessi questa ultima fatica letteraria di Mario Lena, come a voler dimostrare, se ancora ve ne fosse bisogno, la mia stima e la mia ammirazione per un affermato autore e soprattutto per un grande amico.
    “Nell’originalità dell’impostazione tematica, che vede immancabilmente una forte e felice connessione tra filosofia e natura, tra scienza ed umanità, ancora una volta e, forse, ancor più, emergono in “Chiralità†la sostanza e la liricità dei versi. La sensibilità dell’animo e la profondità del pensiero, tipici di Mario, si fanno dialogo poetico, illuminato ed illuminante, con la vita stessa. Il mondo, il vissuto, il tempo, la memoria, gli affetti, l’amore, tra le luci e le ombre del vero, si rivelano sempre limpidi, in analogia coinvolgente con il respiro, con la forza, con la fede, con il cammino dell’uomo. Contenuto e forma si fondono in un elevato impegno letterario ed umano e, soprattutto, in un discorso razionale, piegato alla grande sensibilità dell’io più riposto e sempre saggio ed onesto. Immancabilmente coinvolgente.”
    Gian Gabriele Benedetti

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