LETTERATURA: Michael Gregorio: “Boschi & Bossoli”, edizioni Verdenero6 Giugno 2012 di Seia Montanelli È cronaca di tutti i giorni: il Paese del sole e del mare rischia sempre di più di soccombere al cemento e alla speculazione. È sotto il mirino di faccendieri senza scrupoli pronti a tutto in cambio di appalti e fondi a cui attingere, criminalità organizzata in cerca di nuovi settori di investimento e pubbliche amministrazioni troppo spesso conniventi o solo motiviate da una malintesa idea di progresso e sviluppo. Tutto questo è al centro dell’ultimo romanzo di Michael Gregorio – pseudonimo dietro il quale si celano Michael Jacob e Daniela De Gregorio. Sono una coppia di docenti, lui d’inglese, lei di storia e filosofia, che vivono a Spoleto: il loro sodalizio non è solo nell’ambito della scrittura, visto che i due sono anche compagni di vita. La loro ultima fatica appunto, “Boschi & Bossoliâ€, è uscita per i tipi delle Edizioni Verdenero (pp.224, 14€). Pur prendendo spunto da una storia reale che ha toccato molto i due scrittori – da anni in prima linea per la difesa del territorio e del paesaggio spoletino – il romanzo è ambientato in una non meglio identificata “centro Italiaâ€, piena di verde e borghi medievali (con un minimo di immaginazione si può an-che intuire quali luoghi vengano rievocati nella fiction) e racconta una storia che potrebbe essere accaduta, e accadere, in ogni luogo e in ogni momento. Una ridente cittadina, danneggiata da un terremoto, deve gestire i fondi per la ricostruzione e – in barba a ogni regolamento cittadino e a ogni direttiva circa i beni storici e culturali – diventa terra di nessuno, oggetto dell’attenzione di grossi centri di potere criminale: piovono progetti di palazzoni appoggiati alle mura medievali, parcheggi enormi a devastare un paesaggio da sogno, strade a fendere come una ferita il centro storico. La popolazione si mobilita e, paradossalmente, chi più si batte per proteggere la bellezza del paese e un’intera cultura diventa il nemico pubblico numero uno della comunità , bollato come terrorista e sabotatore di un grande progetto di ricostruzione e sviluppo economico.  Oltre agli interessi della criminalità organizzata e le infiltrazioni mafiose, a rendere il contesto ancora più preoccupante, è la gestione delle indagini su presunti episodi di eco-terrorismo da parte di un generale egocentrico, già sotto inchiesta per le sue imprese precedenti che sembrano dettate unicamente dal desiderio di carriera e gloria. Il gallonato arrivista si accanisce su quattro ragazzi giovanissimi, attivisti e ri-belli, facendone un capro espia-torio e cercando di farli condannare per terrorismo con il placet dell’amministrazione Regionale e delle istituzioni giudiziarie sulla base di prove meno che indiziarie. L’operazione che il generale Corsini architetta per l’arresto dei quattro, denominata proprio “Boschi & Bossoliâ€, è gigantesca: impiega più di cento uomini, con un ingente schieramento di mezzi e armi che serve a gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica, distogliere l’attenzione dalla longa manu della mafia che tende ai fondi per la ricostruzio-ne, e a far tornare a risplendere la stella ormai offuscata di Corsini. Gli autori si sono misurati con una materia nuova per loro, il thriller a sfondo ecologista, dopo diversi libri neri ambientati nell’800 di Kant, tutti pubblicati da Einaudi, uscendo con questo romanzo prima in Italia e scrivendolo in italiano. Il risultato è un libro che a tratti sembra non scendere troppo a fondo nella psicologia dei personaggi: forse andavano tratteggiati meglio i profili dei quattro ragazzi, e meritavano degli approfondimenti le vicende legate al nucleo di mafiosi in azione nel romanzo. Tuttavia, si tratta di un buon thriller scandito da un ritmo veloce, con capitoli spesso brevi che si aprono specificando data e ora degli avvenimenti, cosicché il lettore ha la sensazione di assistere a un conto alla rovescia verso l’inevitabile che lo tiene incollato alle pagine fino alle fine, ma soprattutto è un libro quasi necessario in un contesto come quello italiano degli ultimi decenni. E riuscitissimo è il senso del dramma di singoli individui stretti nella morsa di un sistema corrotto che diventa un muro di gomma contro il quale continuare a lottare equivale a un suicidio. Una rappresentazione così verosimile da annientare qualsiasi speranza di lieto fine. Letto 1383 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||