LETTERATURA: Per la Festa della Donna
10 Marzo 2022
di Bartolomeo Di Monaco
Per la festa della donna, l’8 marzo ho pubblicato su Facebook queste 5 mie poesie. Nel 1964 avevo 22 anni!
LA MAMMA MI COLSE
La mamma mi colse nella steppa,
così mi hanno detto;
c’era il sole e una capra
mi stava mangiando.
Ehilà ,
nacqui nella steppa
e il sole mi tenne a battesimo;
per questo sono bella e irrequieta
e gli uomini mi corrono dietro.
Ti sei innamorato di me,
si vede dagli occhi che ti piaccio.
Ma bada, non avvicinarti,
ho gli artigli dell’aquila.
Hai gli occhi lucidi e rossi,
segno che sei cotto di me;
posso fare di te quel che voglio,
se mi va.
Mi piace la vodka come agli uomini
e qualche volta ho bevuto
e mi girava la testa.
Ehilà ,
guardate come ballo
e come sono agile.
Prendimi tu, se sei capace.
Ci hanno provato già tanti,
ma son rimasti a bocca asciutta.
1964
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CANTIAMO, GIRIAMO IN TONDO
Cantiamo,
giriamo in tondo.
Ho con me la mia ragazza
e la sua mano è ben stretta nella mia.
Leggo nei suoi occhi
la gioia di questo giorno.
Cantiamo;
muovo lesto i miei passi
per star dietro all’amore.
Lei sì che sa ballare!
La mia ragazza l’ho incontrata
in un giorno di sole;
voglio la tua bocca, le ho detto,
i tuoi capelli e i tuoi occhi
e d’allora
siamo stati insieme.
Cantiamo,
giriamo in tondo.
La giovinezza ci permette
questo e altro.
Sopra i campi si muovon
le nostre risate
e il sole di mezzodì
ci tiene compagnia.
25 ottobre 1964
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UN UOMO MI HA DETTO
Un uomo mi ha detto:
mi piaci, ed io
non me lo sono lasciato sfuggire.
Basta correre in cerca di marito,
farsi vestiti nuovi,
ridere giorno e notte.
Riderò se ne avrò voglia.
Con lui uscirò a ballare
fino a tardi!
Ollallà ,
forse ho trovato marito, sapete;
sì proprio io
che facevo finta di nulla.
È davvero bello il mio uomo, vi dico;
per questo sono allegra!
Ollallà ,
la mia giovinezza ha avuto fortuna,
ed era ora.
24 dicembre 1964
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UN GIORNO HO GUARDATO
Un giorno ho guardato la Primavera:
alberi fioriti aveva
e margherite nei campi
e da lontano veniva odor di giovinezza.
Veniva di là dalle montagne,
di là da quel cielo turchino.
Un giorno ho incontrato la Primavera
e mi sono detta:
già un anno è passato
da che indossai la mia veste nuova,
tutto si consuma
alla ruota del tempo.
Son fiorite rose e lillÃ
intorno alle mie gambe.
Da un petalo all’altro danzo leggera
e ad ogni passo qualcuno mi dice:
tutto questo ti appartiene.
17 giugno 1966
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SE AVESSI
Se avessi una bicicletta
nuda così me ne andrei.
Gli uomini mi verrebbero dietro
ed io sarei contenta.
Oppure nuoterei nel lago
ora che il sole è già alto
e aspetterei che gli uomini
si radunassero qui.
Staresti affondato nell’erba
a ridere.
6 dicembre 1968
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