LETTERATURA: Richard Yates torna in libreria
22 Aprile 2009
di Giuseppe Iannozzi
L’occasione è l’uscita del film di Sam Mendes. Soap opera spacciata per capolavoro
Richard Yates torna in libreria, per l’ennesima volta,con una copertina diversa e ad un prezzo decisamente significativo, 18 Euro. Revolutionary Road di Richard Yates fu pubblicato assai di recente dai tipi Minimum Fax, nel novembre del 2003, nella collana Minimum classics: costava 11,50 Euro.
Oggi il romanzo viene riproposto nella collana I Quindici, sempre da Minimum Fax: l’occasione, più che mai commerciale, è quella di sbolognare il libro a quanti andranno al cinema a vedere il film Revolutionary Road di Sam Mendes (già regista di American beauty, Era mio padre, Jarhead) con Leoanardo Di Caprio protagonista. Di Caprio, reduce da alcune pellicole che non gli hanno portato granché fortuna, prova oggi a farsi amare ancora da pubblico e critica proprio come un tempo, quando molto più giovane colava a picco insieme al Titanic; e così si impegna in una soap opera per il grande schermo. E forse ce la farà a bucare lo schermo, non fosse altro che per quella sua aria da eterno fanciullo.
I Wheelers, protagonisti di questo romanzo e film, sono una giovane coppia di anticonformisti. Ma alla fine il loro non conformismo li annienta nel corpo e nello spirito. E’ così inevitabile che Frank si rassegni a una vita di routine, quella di un semplice impiegato, mentre April, sua moglie, si trinceri nel ruolo di casalinga infelice che impara presto a odiare il Connecticut e ad amare una Parigi immaginifica. Il romanzo, acclamato in sordina, per più di quarant’anni, pubblicato per la prima volta in Italia nel 1964 da Garzanti con il titolo I non conformisti, attirò l’attenzione, sempre minima, di qualche intellettualoide, ma non riuscì mai a diventare un bestseller. Semplicemente perché Yates la taglia del genio incompreso non ce l’ha per quanto certi critici si sgolino a urlare il contrario. La middle class, che Richard Yates abbozza facendo largo impiego di tinte fumose, è un ritratto perfetto di tutti quei cliché narrativi preconfezionati e collaudati che chiunque voglia scrivere un romanzo fintamente controcorrente adotta. Richard Yates non è William Faulkner, né ha la statura di Francis Scott Fitzgerald: Yates cerca invano di conferire carattere al suo Frank Wheeler, ma fallisce; non riesce mai a infondergli né la bellezza né la dannazione di Antony Patch, dell’emblematico decadente e perfetto anticonformista nato dalla penna di Fitzgerald. E mai sfiora la tragicità faulkneriana che è nell’Urlo e il furore.
Revolutionary road di Richard Yates, sotto molti aspetti, è un lavoro che ricalca alla perfezione la stupida drammaticità delle soap americane: null’altro. Non di certo un capolavoro, nemmeno con la “c” minuscola.
(dal “Corriere Nazionale”)
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Commento by Lorenzo — 1 Giugno 2009 @ 16:55
Non si dovrebbero scrivere recensioni di libri che non si capiscono(nemmeno con la r minuscola). Prendilo come un invito a rileggerlo. ciao
Commento by Iannozzi — 1 Giugno 2009 @ 18:49
Il libro, Lorenzo caro, purtroppo l’ho letto e con gran mia pena. E ho visto, con uguale pena, il film con il bel Leonardo Di Caprio: in entrambi i casi mi sono annoiato a morte. Ti invito a rileggere la mia recensione: ci sono spiegati bene i motivi per cui ritengo Yates un autore sopravvalutato, ottimo se lo si giudica come una soap, pessimo sul piano letterario. Ciao.