Libri, leggende, informazioni sulla città di LuccaBenvenutoWelcome
 
Rivista d'arte Parliamone
La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

Libia. Attenti, ora il pericolo

24 Ottobre 2011

di Vittorio Feltri
(da “il Giornale”, 24 ottobre 2011)

Eccola qui in tutto il suo splendore la «primavera araba ». Eliminata una dit ­tatura, si è in attesa della prossi ­ma: i pretendenti al «trono » si scannano. Il copione era già scrit ­to quando scoppiò la rivolta e l’Oc ­cidente si mobilitò con l’aviazio ­ne per sostenerla senza sporcarsi le scarpe. Si sapeva perfettamen ­te che i ribelli non erano animati da spirito democratico, né potevano esserlo, data la loro cultura tri ­bale e influenzata dalla religione musulmana. Ma i Paesi della Nato hanno finto di ignorare che la Li ­bia sarebbe caduta dalla tirannia al caos, prelu ­dio di altre guerre civili dall’esito incerto. Lo hanno fatto per conve ­nienza.

Gli Stati Uniti avevano aperto un vecchio contenzioso con Muammar Gheddafi, la Franciaaspirava e aspira a prendersi la fet ­ta più grossa della torta petrolife ­ra sottraendola a noi: non è una novità che i conflitti si facciano per bassi motivi di interesse. Nico ­las Sarkozy, intravista la possibili ­tà di lucro, non ha esitato a far decollare i jet prima ancora che la comunità internazionale autorizzas ­se il fuoco. Lo scopo dell’Eliseo non era dichiarato ma trasparen ­te.
Talmente trasparente chela Germania si è guardata dall’approvarlo, e non ha partecipato agli attacchi. Identica scelta avremmo dovuto fare noi, ma, a parte che a Giorgio Napolitano prudevano le mani, non ne siamo stati capaci.

Il perché è presto detto: se ci fossimo tirati indietro,oggi i nuovi padroni, insufflati magari dalla Francia, non ci consentirebbero di mantenere le posizioni affaristi ­che in Libia. L’Eni, anzitutto, sa ­rebbe obbligata a sloggiare con grave pregiudizio per i propri bi ­lanci. Realpolitik. Ciò che non va giù però è l’ipocrisia di cui è stata ammantata l’operazione milita ­re. Ma quale soccorso ai beduini che anelavano alla libertà? Quale solidarietà ai combattenti per la democrazia? Quale «primavera araba »? Qui siamo in pieno inver ­no e c’è da tremare, non solo per il freddo. I cosiddetti vincitori sono tutti contro tutti e non si sa chi pre ­varrà e con quale governo saremo costretti a trattare.

Non azzardiamo previsioni an ­che perché, chiunque la spunte ­rà, avremo comunque a che fare con gente inaffidabile e feroce al ­meno quanto il defunto colonnel ­lo. La cui morte è avvenuta secon ­do modalità degne dei peggiori cri ­minali: un linciaggio raccapric ­ciante durato a lungo, filmato con un cellulare e trasmesso da ogni tivù per la soddisfazione di un pub ­blico guardone che si eccita da ­vanti alla vendetta servita calda, il sangue che scorre, la vittima che implora pietà mentre un carnefi ­ce addirittura la sodomizza con un bastone (il terribile video è comparso ieri in Internet), un ra ­gazzo assassino che preme il gril ­letto per il colpo definitivo.
L’estetica del disgusto ha i suoi cultori.

Questo dimostra, più di ogni analisi degli esperti, che i succes ­sori del rais non sono migliori di lui; che la Libia non muterà presto il proprio destino di nazione in ­compiuta e violenta, arcaica no ­nostante l’inesauribile ricchezza che giace nel sottosuolo, un mare di oro nero (senza contare il gas).
C’è poi un’incognita che acco ­muna i Paesi in cui i dittatori sono stati spazzati via dai «venti prima ­verili »: quale ruolo avrà l’islam radicale in un futuro prossimo? L’Egitto rischia di cadere sotto le grinfie degli estremisti, la Tunisia pure. E la Libia come sta con l’alito dei fratelli musulmani sul collo?
Ne riparleremo presto, purtrop ­po.

Altri articoli

“Gheddafi scrisse a Berlusconi”. Qui.

“La primavera araba è un buco nero” di Fiamma Nirenstein. Qui.


Letto 1328 volte.


Nessun commento

No comments yet.

RSS feed for comments on this post.

Sorry, the comment form is closed at this time.

A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart