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LETTERATURA: E’ morto Vittorio Baccelli

24 Ottobre 2011

Ieri sono stato fuori tutto il giorno, e sono rientrato tardi.
Vado a controllare la posta e trovo un messaggio da facebook, che non mi è apparso molto chiaro. Probabilmente non volevo capire. Era passata di molto la mezzanotte. Ho  inviato subito, tuttavia, una e-mail a Marco (Marco Vignolo Gargini) per  chiedere chiarimenti, il quale, ahimè, mi ha confermato nel giro di pochi minuti che si trattava proprio di lui, del mio carissimo amico Vittorio, presidente da vari anni dell'”Associazione culturale Cesare Viviani” e   infaticabile promotore di incontri letterari che hanno visto succedersi nella casermetta di Porta Santa Maria, autori anche di fama nazionale.

L’ultima volta che l’ho incontrato è stato proprio alla “C. Viviani”, il 12 ottobre (ho scoperto solo ora che quel giorno era anche il suo compleanno), in occasione della presentazione della mia ultima raccolta di saggi. Era affaticato dalla improvvisa malattia che lo aveva colpito alla gola. “Mi trattengo poco” mi disse, “Vengo dalla chemio e sono distrutto”.

Infatti fu così. Dopo poco se ne andò salutandomi. Chi poteva immaginare che quello era il mio ultimo saluto all’amico di molti anni.

Gli interessi di Vittorio erano molteplici. Seguiva ogni avvenimento che riguardasse la città di Lucca,   anche la politica, e non mancava mai di avanzare le sue critiche e le sue osservazioni sulle cose che non andavano. Non aveva peli sulla lingua.

Ma la sua passione era la letteratura. Laureato in lettere vi si muoveva con assolute padronanza e proprietà. Numerosi i suoi libri di racconti fantastici che smuovevano un mondo sempre ricco di originalità e di genialità. Ne rimanevo stupito e soggiogato. Quando La Nazione anni fa promosse un concorso per il miglior racconto a tema, fu lui a vincerlo.  Era intitolato “Troppo tardi”, e lo si può trovare nella raccolta a lui molto cara “Racconti di fine millennio”. La giuria era composta nientemeno che da Claudio Marabini e Vincenzo Pardini.

Conobbi Vittorio quando dirigevo il periodico “Racconti e Poesie”. Mi inviò un racconto e lo pubblicai senza esitazione.   Scriveva bene e non era mai banale. Il mondo che sorgeva dalle sue parole era il mondo del desiderio e del mistero,   della speranza e della volontà.

Quel 12 ottobre,   la raccolta di saggi che veniva presentata conteneva anche un saggio che lo riguardava, che riguardava uno dei suoi tanti libri, e questa volta era un romanzo, il suo  primo romanzo:   “Il libro dell’opificio“. Forse ne stava scrivendo un altro. La sua misura ideale era il racconto, ma Vittorio voleva tentare anche il romanzo, e quel suo inizio faceva ben sperare.

Mente fervida ed effervescenente, non trovava mai poso. Aveva mille idee, e l'”Associazione Cesare Viviani” aveva trovato in lui un presidente esemplare.

Ne sentiremo tutti la mancanza.  

Un abbraccio, Vittorio, intenso come quello che ci scambiammo quel 12 ottobre. Che il Cielo ti accolga.

La rivista esprime alla famiglia le più sentite condoglianze.

Mercoledì 26 ottobre presso la Casermetta di Porta Santa Maria alle ore 17 l'”Associazione culturale Cesare Viviani” ricorderà con affetto e commozione il suo presidente.

Altri articoli

Qui il ricordo di Marco Vignolo Gargini, il vicepresidente dell'”Associazione culturale Cesare Viviani”.


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4 Comments

  1. Commento by marino magliani — 24 Ottobre 2011 @ 13:41

    Mi spiace molto, Bartolomeo.

  2. Commento by Gian Gabriele Benedetti — 24 Ottobre 2011 @ 16:35

    Non posso fare a meno di esprimere, anche sulla Rivista di Bartolomeo, tutto il mio dolore per la prematura perdita di Vittorio. A lui, che ho stimato e apprezzato sentitamente, sono stato legato da viva e sincera amicizia.  
    Personaggio dalla multiforme intelligenza, dalla grande cultura, dall’eccelsa umanità, ha sempre dimostrato il suo generoso, fattivo, costruttivo apporto in varie direzioni, culturali, sociali, ambientaliste, politiche…
    Ci mancherà.  
    Lo voglio ricordare così, col suo originale presentarsi, col suo accattivante sorriso, con la sua indiscussa bontà di cuore, con l’umiltà sana di chi ha veramente grandi capacità e potenzialità e non le fa pesare
                       Gian Gabriele  

  3. Commento by Stelvio Mestrovich — 24 Ottobre 2011 @ 19:01

    Come Bartolomeo, ho letto la notizia della scomparsa di Vittorio Baccelli su FB, ma non volevo crederci, anche perchè i vari messaggi non si interpretavano bene. Almeno i primi. Sono veramente sconvolto dalla perdita di un grande amico, di un Uomo di Lettere, di un ottimo giornalista, di uno Scrittore. Conosco da anni l’Associazione Cesare Viviani e Vittorio mi ha sempre agevolato nel presentare e nello scrivere sul “Corriere di Lucca” i miei modesti libri di narrativa gialla e di musicologia.   Oggi è per me e per tantissime altre persone  un giorno molto triste. Lucca ha perso un Grande Figlio. Per noi sarà impossibile dimenticarLo. Ciao, Vittorio. Condoglianze alla Famiglia. Stelvio Mestrovich

  4. Commento by Carlo Capone — 25 Ottobre 2011 @ 23:45

    Apprendo ora la notizia della scomparsa di Vittorio Baccelli, e ne sono dispiaciuto. Non lo conoscevo, ma attraverso l’opera di informazione sulle  iniziative della Cesare Viviani  avevo imparato ad apprezzarne entusiasmo  e abnegazione.  Questo prodigarsi ha dato i suoi frutti, se  leggendo della sua dipartita ho provato tristezza.  
    Credo fosse una figura positiva,   di quelle  che arricchiscono il cuore  degli amici.

    Sentite condoglianze alla famiglia e un grazie a Bartolomeo per averne ricordato le opere di uomo buono.

    Carlo Capone

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