LIBRI IN USCITA: MARSILIO marzo 2009
7 Marzo 2009
Arne Dahl
Misterioso
farfalle, pp. 368, € 18,50
«Misterioso è un tipico gioco di parole alla Monk.
Dietro a mystery c’è una nebbia nascosta. Il mistero è lì
 inafferrabile ma evidente. Ma è nella nebbia che ci perdiamo. » Â
In una Stoccolma che gode di un’inattesa estate anticipata, qualcuno sembra deciso a colpire il cuore della vita economica del paese. Secondo un rituale ben preciso, alcuni manager alla guida di gruppi finanziari molto in vista vengono uccisi nel salotto di casa con due colpi di pistola alla testa. Omicidi che hanno le caratteristiche di un’esecuzione. L’allarme spinge la polizia a creare un’unità speciale, pochi uomini selezionati dotati di poteri straordinari per risolvere una situazione di emergenza. Con i colleghi del neonato gruppo A, Paul Hjelm segue le tracce che portano a una società segreta, e ancora alla mafia russa, ma sarà il ritrovamento di un nastro su cui è incisa una rara registrazione di Misterioso di Thelonius Monk a dare una vera svolta alle indagini.
Considerato uno dei migliori autori svedesi di thriller, in questo nuovo episodio di una serie pluripremiata in Europa, Arne Dahl scava nell’incertezza del nostro tempo, travolto da una crisi che ha spazzato i punti fermi di una società convinta che il proprio benessere sarebbe durato per sempre. Ma a volte, la reazione al baratro che si spalanca improvviso in una vita abituata alle certezze, può avere conseguenze imprevedibili.
«Siamo finiti nel bel mezzo dell’era contemporanea:
 mafia, collasso finanziario, un paese in rovina, avvelenato dal denaro.
Noi siamo cittadini qualsiasi cui il tempo è sfuggito,
niente di ciò in cui credevamo c’è ancora. »
«Questo è quanto Chandler avrebbe potuto scrivere oggi.
Dahl è intrigante, acuto, cattivo, assolutamente avvincente »
dast-magazine
arne dahl è lo pseudonimo di Jan Arnald (1963), scrittore, editor, critico letterario di Stoccolma, che ha conquistato le classifiche internazionali con la serie del «gruppo A ». Misterioso è il suo secondo romanzo pubblicato in Italia, dopo La linea del male.
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Franco Limardi
I cinquanta nomi del bianco
farfalle, pp. 400, € 17,50 Â
Un noir che conquisterà chi ha amato film come
La ragazza del lago e Le conseguenze dell’amore Â
Il cielo sopra la città ha il colore del piombo: nuvole gonfie e cariche incombono sulle case e sui loro abitanti. Sergio Asciuti, Antonio Martello, Pietro Ferradino e Gaetano Silvestri, quattro uomini diversi tra loro, ognuno con un debito da saldare, un’ultima missione da compiere, un errore da riscattare; diversi eppure uniti dalla figura di Grazia, una misteriosa ragazza che sembra svanire e nascondersi nella nevicata che, improvvisa e abbondante, scende dal cielo a coprire la città . L’apparente purezza della coltre di neve che copre strade, case e persone, nasconde in realtà un intreccio di vicende sempre più complesso e convulso, in cui una lotta sorda e spietata, giocata intorno a interessi criminali e segreti inconfessabili, si anima di esplosioni improvvise di violenza, per aggiungere alla gamma delle sfumature di bianco della neve una nuova, inquietante tonalità oscura.
Un avvincente noir, ricco di tensione e atmosfera, dell’autore di Anche una sola lacrima.
«Guardi che questa storia è peggio di quello che crede.
Se può, si chiami fuori. »
«Non posso e non è solo una questione di soldi. »
«La prossima volta potrebbe non finire così. »
«Già … ma ognuno ha la propria strada commissario. »
franco limardi, nato a Roma nel 1959, insegna storia e letteratura italiana presso un istituto superiore. Ha esordito con il noir L’età dall’acqua (2001), menzione speciale all’edizione 2000 del Premio Calvino. Nel 2007 è uscita la sua raccolta di racconti Lungo la stessa strada. Con Marsilio, oltre a I cinquanta nomi del bianco, ha pubblicato Anche una sola lacrima (2006), in corso di traduzione in diversi paesi.
Luigi Magni
Lucina
L’indecente soprano nella Roma del Papa Re
le maschere, pp. 224, € 15,00
Un romanzo storico magistrale,
una lettura appassionante come poche Â
Mentre in molte capitali europee soffiava il vento innovatore dell’Illuminismo, la Roma papalina di Pio VI Braschi sonnecchiava torpidamente sotto la polvere dei secoli. Era la Roma di Meo Patacca e di Pasquino, di Canova e di Pinelli, tappa obbligata dei “viaggi in Italia” dell’intellighenzia cosmopolita, da De Brosses a Goethe. Fu in questa Roma che, in riva al Tevere, nacque Lucina. Sua madre – che esercitava il puttanesimo al Porto di Ripetta, nei miserabili quartieri dove illirici, greci, lombardi, borgognoni e portoghesi vivevano arroccati intorno alle rispettive chiese – la lascia orfana che è ancora bambina. Affidata alle suore, Lucina rivela una voce meravigliosa cantando le lodi del Signore nel coro delle orfanelle: una voce di “musico sopranista”, o di “castrato”, come più comunemente si diceva; una voce da far invidia alle cantanti di maggior fama internazionale. Sennonché, nello Stato Pontificio, la carriera di cantante non era permessa alle donne. Ma Lucina pur di cantare si travestì da maschio e, fingendosi castrato, riuscì a diventare un musico famoso, di nome Leonardo. Fino a quando, molti anni dopo, con l’avvento della Repubblica Romana, poté tornare a chiamarsi Lucina. Queste e mille altre vicende si svolgono nello scenario turbinoso degli anni che vanno dalla Rivoluzione francese agli albori del Risorgimento.
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luigi magni è nato a Roma nel 1928. Inizia la sua carriera come sceneggiatore e soggettista collaborando con Age e Scarpelli e lavorando per i maggiori registi dell’epoca, e per i Caroselli. Collabora anche con Garinei e Giovannini per una serie di fortunate commedie musicali. Nel 1968 avviene il suo esordio nella regia con Faustina. Con il film Nell’anno del Signore (1969), con cui Nino Manfredi riceve il David di Donatello per la migliore interpretazione, si definiscono le linee espressive del suo cinema dedicato a Roma (un continuo ondeggiare tra commedia e tragedia, tra farsa e melodramma) e alla sua storia colta nei suoi aspetti farseschi e drammatici e accompagnata sempre da un linguaggio chiaro e popolare. Molto spesso le sue storie prendono spunto da fatti di  cronaca e da personaggi storici. Tra gli altri suoi affreschi storici, sospesi tra dramma e commedia, In nome del Papa Re (1977) e Nemici d’infanzia (1995). Per la televisione nel 2000 con La carbonara torna a raccontare la Roma papalina percorsa da fremiti giacobini di libertà e democrazia. Nel 2002, sempre per la televisione La notte di Pasquino con Nino Manfredi. Questo è il suo quinto romanzo.
Nino Luca
Parentopoli
Quando l’università è affare di famiglia
Gli specchi, pp. 304 ca., € 17,50 ca.
Il libro-denuncia che svela
il malcostume dell’Università italiana
«I nostri figli sono più bravi perché hanno la “forma mentis” tipica di noi professori ». È normale, per questo docente, che il figlio abbia vinto il concorso universitario. È una questione di geni, di educazione, di ambiente. Una “selezione naturale”. E gli altri candidati? Spariti prima della prova. Senza speranza. Senza… “forma mentis”.
Da questa storia pubblicata sul sito di Corriere.it  è nato un libro-inchiesta, scritto grazie alle centinaia di e-mail spedite da tutta Italia. Il web s’è scatenato: proteste, denunce, nomi e cognomi, testimonianze di innumerevoli concorsi truccati. Ecco svelata l’Università italiana divenuta ormai affare di famiglia. Come al bar, nelle botteghe, nelle aziende anche nei dipartimenti universitari, più membri di una stessa famiglia lavorano fianco a fianco.
E i Magnifici Rettori? Sono tra i primi ad assumere figli, mogli, nipoti e portaborse. Chi paga? Noi, ovviamente.
Il professore con quattro figli in ateneo. Il rettore che comanda da 25 anni. La famiglia con otto docenti. Il candidato più bocciato. Ecco i racconti dei casi limite e gli sforzi della giustizia per riportare la legalità nelle cattedre. Ecco le loro storie incredibili in un ironico viaggio attraverso interviste ai protagonisti e improbabili giustificazioni. Da Torino a Palermo, passando per Milano, Bologna, Modena, Firenze, Roma, Messina e tante altre città italiane.
Infine, gli intrecci familiari nelle dinastie accademiche di Napoli e la sanità campana.  Il tutto accompagnato dall’urlo di rabbia e di vergogna che emerge dalle lettere dei cervelli non in fuga all’estero, ma costretti ad andarsene. In cerca di una nuova… “forma mentis”.
nino luca, nato a Sydney nel 1968, è giornalista e videoreporter di Corriere.it, il sito internet del Corriere della Sera”. Siciliano, professionista dal 1995, ha lavorato in diverse emittenti televisive in Sicilia prima di vincere il concorso di giornalista all’Ifg di Milano. Ha lavorato per il quotidiano Cronaca Padana,  per l’ufficio grafico del Corriere della Sera, ha diretto l’agenzia Infografica Sei di Milano ed è stato videoreporter per l’agenzia stampa Agr.
Eva Pföstl
La questione tibetana
Autonomia non indipendenza: una proposta realistica
I libri di Reseti, pp. 160, € 9,00
L’attenzione al carattere distintivo conferito al Tibet dalla sua storia di stato-civiltà separato, emerso parallelamente, ma indipendentemente, rispetto al mondo culturale cinese, è andata crescendo negli ultimi anni.
Eva Pföstl, collaborando con il governo tibetano in esilio, ha maturato l’idea che la migliore prospettiva realistica per progredire nella tutela delle minoranze consista in un rafforzamento dell’autogoverno nell’ambito dell’autonomia territoriale. Tra gli esempi «positivi » in questo senso spicca quello dell’Alto Adige/Südtirol. Lo stesso Dalai Lama, in visita a Bolzano nel 1997 per conoscerne meglio il modello di autonomia, rimase favorevolmente colpito dalla salvaguardia della cultura locale e dalla co-gestione del potere fra i vari gruppi linguistici presenti sul territorio.
In occasione del 50 ° anniversario della pacifica insurrezione del popolo tibetano a Lhasa, il 10 marzo 1959, questo libro intende proporre strumenti utili alla riflessione sulla questione tibetana e chiarire la natura di un contributo italiano a possibili soluzioni sostenibili.
eva pföstl insegna diritto delle minoranze e dei gruppi presso la luspio di Roma. È direttrice dell’area giuridico-economica dell’Istituto di Studi Politici «S. Pio v ». Negli ultimi dieci anni ha conosciuto direttamente la realtà tibetana recandosi più volte in Tibet e a Dharamsala (India), sede del governo tibetano in esilio.
La destra nuova
Modelli di partito, leader e politiche a confronto
a cura di Alessandro Campi, Angelo Mellone
interventi, pp. 208, € 11,00
La destra nuova è il primo titolo di Interventi,
nuova collana della Fondazione Farefuturo Â
Sarkozy in Francia, Cameron in Gran Bretagna, Reinfeldt in Svezia, Fini in Italia. Da qualche anno, una «destra nuova » s’aggira per l’Europa: né statalista né liberista, né conservatrice né populista, ma pragmatica, post-ideologica e modernizzatrice, rispettosa delle proprie radici culturali ma aperta alle sfide del futuro, interessata a conciliare l’autorità dello Stato con la responsabilità individuale, la sicurezza con la libertà , la tradizione con il progresso.
Una destra, come l’ha definita Sarkozy, «immaginativa, generosa, aperta », sensibile all’ecologia, ai diritti civili, alle problematiche del mondo del lavoro, al tema della cittadinanza. Scopo di questo volume è proprio quello di illustrare, in chiave comparativa, alcuni dei cambiamenti – sul piano culturale, politico, organizzativo e programmatico – che negli ultimi tempi, grazie all’ascesa di nuovi leader, si sono registrati all’interno della tradizionale famiglia delle destre europee occidentali.
alessandro campi è professore associato di Storia delle dottrine politiche presso l’Università di Perugia. Editorialista de «Il Mattino », è attualmente il direttore scientifico della Fondazione Farefuturo. Tra i suoi lavori, Mussolini (2001), Il ritorno (necessario) della politica (2002), Nazione (2004) e L’ombra lunga di Napoleone. Da Mussolini a Berlusconi (2007).
angelo mellone è ricercatore di Scienza politica presso l’Università «San Pio v » di Roma. Opinionista de «Il Messaggero » e «il Giornale », conduttore radiofonico, è attualmente direttore editoriale della Fondazione Farefuturo. Tra le sue ultime pubblicazioni, Dì qualcosa di destra. Da «Caterina va in città » a Paolo Di Canio (2006) e Dopo la propaganda (2008).
Ingmar Bergman
a cura di Antonio Costa
elementi, pp. 192, € 12,50 Â
Due nuovi titoli della serie «sequenze d’autore »
dedicata ai grandi registi cinematografici
e diretta da Paolo Bertetto
Un’introduzione alla figura e all’opera di Ingmar Bergman (1918-2007) attraverso l’ analisi dei suoi film più amati (Monica e il desiderio, Il settimo sigillo, Il posto delle fragole, Persona, Sussurri e grida, Fanny e Alexander) e una curiosa incursione nella sua attività di realizzatore di short pubblicitari.
antonio costa insegna cinema alla Facoltà di Design e Arti di Venezia. I suoi saggi più recenti sono: Il cinema e le arti visive (Einaudi, Torino 2002), Marco Bellocchio, I pugni in tasca (Lindau, Torino 2005). Per Marsilio ha curato l’edizione italiana di L’organizzazione dello spazio nel Faust nel Murnau di Rohmer (2a ed), Hitchcock di Rohmer e Chabrol (5a ed.) e L’arte del film di Vachel Lindsay (2008).
Quentin Tarantino
a cura di Vito Zagarrio
elementi, pp. 160, € 12,50
Quentin Tarantino è un regista “cult” amato dalle nuove generazioni. Un “ladro di cinema”, un accumulatore di citazioni e di omaggi cinefili, un ibridatore di generi e di forme della cultura di massa, dal fumetto al romanzo pulp, dallo spot al videoclip, dal “B movie” alla serialità tv. Ma al tempo è stesso è un Autore complesso che si può studiare da molti punti di vista e su cui conviene oggi fare una più seria riflessione.
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vito zagarrio insegna cinema e televisione all’Università di Roma 3. E’ anche filmmaker (al suo attivo alcuni lungometraggi e molti documentari), fondatore e direttore artistico di festival cinematografici. Con Marsilio ha pubblicato vari volumi, tra cui si segnalano Cinema italiano anni novanta (1998 e 2001), il volume XIII della Storia del cinema italiano, oltre a curatele sui fratelli Taviani, Scola, Argento, lo studio system hollywoodiano, il “nuovissimo” cinema italiano ecc.
Cesare G. De Michelis
L’avanguardia trasversale
Il futurismo in Italia e in Russia
biblioteca, pp. 304, € 24,00
Il futurismo ha avuto le sue manifestazioni più rilevanti in Italia e in Russia, e la storia delle loro intersezioni è dunque di primaria importanza; ma dietro alla complessa vicenda dei rapporti tra i due ‘futurismi’, si cela una questione anche più intrigante, che tocca la nozione stessa di ‘avanguardia’ (formatasi con l’impiego di un termine militare per significare le istanze di rottura e innovazione sia in campo estetico che in quello politico). L’agognata saldatura delle ‘due avanguardie’ fu un sogno che divenne dominante dopo il terremoto della prima guerra mondiale, col sovvertimento degli istituti politici tradizionali e il sorgere del bolscevismo in Russia e del fascismo in Italia. Allora, la questione del ‘primato’ e delle ‘influenze’, pur continuando a venire discussa soprattutto col metro artistico, ha acquisito una valenza metastorica, riversandosi retrospettivamente sul periodo d’oro del futurismo. La ricostruzione documentaria del dibattito scaturitone (con l’intervento, tra gli altri, di Marinetti e Majakovskij, di Gramsci e Trockij, di Cavacchioli, Prezzolini, Croce, Jakobson, LivÅ¡ic e Chlebnikov) consente di far luce su uno snodo decisivo per intendere criticamente l’intera vicenda dell’avanguardia Novecentesca: questo libro raccoglie un’ampia silloge di fonti originali, e porta un contributo essenziale alle celebrazioni per il centenario del futurismo, fuori da una prospettiva angustamente nazionalistica.
«Marinetti e Majakovskij, il futurismo in Italia e in Russia:
 una interrelazione che ha segnato le vicende
dell’avanguardia del 900, ricostruita sulle fonti documentarie »
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cesare g. de michelis è ordinario di Letteratura russa all’Università di Roma Tor Vergata e collabora alla pagina culturale de «la Repubblica ». Con Marsilio ha pubblicato Il manoscritto inesistente: i protocolli dei savi di Sion, che è stato tradotto in inglese (2004) e in russo (2006).
Antonio Franchini
L’abusivo
Tascabili, pp. 208, € 9,00 Â
Giancarlo Siani era un giovane cronista «abusivo » che sperava di essere presto assunto. La sera del 23 settembre 1985, i killer della camorra lo uccisero dopo averlo aspettato sotto casa per ore. Che cosa aveva scoperto di così pericoloso da essere punito con la morte?
Il «caso Siani » non è solo una storia giudiziaria tormentata, è «il contesto », come lo chiamò Sciascia, sul quale non si farà mai luce. È il marchio su una città intera e una generazione, raccontate da Franchini attraverso storie personali e familiari che disegnano lo sfondo di un luogo sempre sospeso tra il dramma sceneggiato e la tragedia reale, tra la violenza inscenata per burla e la spietatezza vera, assoluta.
«Con un’inchiesta dal sapore letterario Antonio Franchini
ricompone il puzzle della morte del cronista »
Franco Marcoaldi, la repubblica
«Franchini alterna alla storia toccante del poco più che ragazzo
Siani la storia di una generazione di giovani del Sud
a cui lo stesso Franchini è appartenuto »
Giovanni Pacchiano, il sole 24 ore Â
«Un efficace contributo alla comprensione della storia recente del Sud »
Ernesto Ferrero, tuttolibri – la stampa
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antonio franchini è nato a Napoli nel 1958. Esordisce nel 1991 con Camerati (Leonardo). Nel 1996 per Sottotraccia esce Quando scriviamo da giovani (ripubblicato da Avagliano nel 2003). Di Marsilio sono: Quando vi ucciderete, maestro? (1996), Acqua, sudore, ghiaccio (1998) e Cronaca della fine. (2003). Nel 2006 per Mondadori pubblica Gladiatori.
Pierpaolo Ottonello
Elogio dell’ipocrisia
Ricerche, pp. 128, € 14,00
Riflettere secondo libertà , inducendo a riflettere liberamente: antidoto essenziale alle più pericolose desertificazioni odierne. Questi scritti – intenzionalmente connessi nel loro forte diversificarsi stilistico, così da evidenziarne, per contrasto, la fortissima continuità – vorrebbero sollecitare a spogliarci della ridda dei condizionamenti dai quali sembra scegliamo infine di farci schiavizzare e orizzontalizzare: da gerghi intrighi piccinerie effimere “voglie” – che residuano solo amarissime nullità .
pierpaolo ottonello, nato nel 1941, dal ’75 è ordinario di Storia della Filosofia nell’Università di Genova. Autore di settecento pubblicazioni in Italia e all’estero, nell’87 ha iniziato a ordinare e integrare i propri scritti entro un programma in evoluzione ad oggi di trentun volumi. Presso Marsilio ha pubblicato: Sciacca. La rinascita dell’Occidente (19953), La barbarie civilizzata (19982), Rosmini. L’ideale e il reale (1998), Sciacca. L’anticonformismo costruttivo (2000), Scudisciate all’estetica (2000), L’uomo «equivoco » (20012), Ontologia e mistica (2002), Trattato della Paura (2003), Antiaccademici e maledetti (2004), L’oscuramento dell’interiorità (2005), Saggi rosminiani (2005), Del Cielo e della Terra (20062), Confessioni di un conformista (2007), Sciacca. Interiorità e metafisica (2007); imminente la seconda edizione integrata de L’enciclopedia di Rosmini. Dirige diverse collane filosofiche e i periodici internazionali «Filosofia oggi », «Rivista Rosminiana », «Studi Sciacchiani ». Presiede L’Arcipelago, Società Internazionale per l’Unità delle Scienze, fondata nel ’90 con Maria Adelaide Raschini – dei cui «Scritti » presso Marsilio ha curato l’edizione, in 22 volumi – nonché la «Fondazione Michele Federico Sciacca ». Marsilio ha pubblicato anche il volume Strade maestre (2005) in suo omaggio per il 30 ° di Cattedra universitaria. Un’autopresentazione si trova nel vol. 14 °, a cura di D. Antiseri e S. Tagliagambe, della Storia della filosofia dalle origini a oggi (Milano, Bompiani, 2008).
Letto 1988 volte.