LIBRI IN USCITA: Meridiano Zero
13 Febbraio 2009
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LE RECENSIONI
Hugues Pagan – IN FONDO ALLA NOTTE – Euro 13,50
Ex ispettore nella polizia di Parigi, molto critico sul modo in cui quel lavoro viene svolto, Hugues Pagan è diventato una figura di riferimento nell’universo del romanzo poliziesco. Il sarcasmo e l’ironia celano un sentimento di ribellione alimentato più da ideali utopistici che da una semplice disillusione.
D: La tematica ricorrente della morte, con l’eroe “gia’ morto prima ancora di morire”, è alla base dei suoi romanzi. Questo tema è legato alla disillusione del lavoro di poliziotto o ci sono delle radici esistenziali più profonde?
HUGUES PAGAN: È vero, uno dei temi ricorrenti dei miei romanzi è la lenta agonia che precede la morte. E probabilmente non sono estranei i miei legami familiari con i gitani di Barcellona, un nucleo di persone che intrattiene un rapporto molto particolare con la morte, quella stessa perversione malsana che si ritrova nelle corride. Senza parlare del commissariato, dove questo tipo di frequentazione e’ praticamente quotidiana.
D:Ma la coerenza della critica sociale non viene spezzata dalla soggettività del disinganno, nella misura in cui la denucia della corruzione, della violenza o del complotto nella polizia passano attraverso il prisma della narrativa?
HUGUES PAGAN: Da una parte c’è il discorso politico, che per me non è mai cambiato, a partire dal ’68, e dall’altra una parte di fantasia, che oltrepassa questo aspetto e porta avanti la narrazione. Non è semplice, “tenere il culo su due sedie”. Si tratta di conciliare un discorso coerente su una situazione sociale desolante e l’immaginazione nevrotica di un autore. Anni fa qualcuno mi aveva chiesto se non avrei fatto meglio a darmi al giornalismo, e io avevo risposto che ci sono già altri che lo fanno molto bene. Quando ci si muove dal particolare, la scommessa può essere quella di arrivare a una forma che abbia un senso universale. Questo si collega anche al mio legame con l’etica. Io non credo a una politica che non sia basata su un senso etico. All’inizio bisogna avere una morale senza compromessi.
Come diceva Camus, citando Chamfort: “Bisogna essere generosi prima di essere giusti, proprio come bisogna avere una camicia prima dei pantaloni”. È necessario avere un senso etico prima di quello politico. La nostra unica speranza passa attraverso l’etica. Purtroppo l’etica ha delle variabili e si può pensare, ahimè, che ci sia anche un’etica dell’indice di borsa. Non ne sono sicuro, ma è possibile.
Credo di essere stato un scrittore punk anzitempo perché, pensando al punto d’arrivo, non si sa mai chiaramente dove si sta andando. Spesso mi viene rimproverato il nero assoluto dei miei personaggi, il mio pessimismo assoluto. Ma io descrivo solo la realtà , parto sempre da fatti e persone reali. E il mio lato artistico si sovrappone a questa realtà , la “veste”. Il mondo con cui sono stato a contatto per anni è ancora più nero. L’etica del mio lavoro consiste nel riferire le situazioni nel modo più onesto e più rispettoso possibile, sapendo che è necessario toccare le emozioni del lettore Non voglio né educare, né insegnare. Se volessi farlo, allora dovrei darmi all’insegnamento. E anche essere giornalista è un’altra cosa. C’è una posizione di ribellione sotto l’ironia e il sarcasmo, che mi sembra la base portante di tutto il mio lavoro. Credo che in qualche modo la ribellione del mio personaggio susciterà l’adesione o il rifiuto da parte del lettore. Bisogna che la gente si ribelli anche se non esiste ancora una soluzione ai problemi.
(recensioni IN FONDO ALLA NOTTE)
Angelo Petrella – NAPOLI NERA – Euro 7,00
Riuniti in tascabile “CANE RABBIOSO” e “NAZI PARADISE” di Angelo Petrella
Uno sbirro che piu bastardo non si puo. Schizzato. Strafatto. Assassino. Sessualmente aggravato da un immaginario camionista. Puttaniere. Legato a un gruppo di colleghi altrettanto bastardi e malavitosi. Ma con una facciata rispettabile di intellettuale progressista. Persino di scrittore. Sullo sfondo di notti tossiche, locali malfamati, mefitici angiporti e oscuri adescamenti, in una Napoli che rende consapevole omaggio al devastato Yorkshire e di David Peace, riconosciuto maestro dell’Ultranoir, il giovanissimo Petrella scatena il suo mastino sulle tracce di un impossibile via d’uscita dal disordine esistenziale di un “tutto-e-subito” che non conosce luce, ma solo notte, non amore, ma solo odio, mai pieta’, unicamente vendetta. E su tutto: opportunismo, scorciatoie verso il successo, psicopatologia sociale che giustifica quella individuale nel nome della comune percezione del trionfo del crimine.
Giancarlo De Cataldo
(recensioni Petrella)
Carl Hiaasen – CROCODILE ROCK – Euro 17,50
Corriere della Sera, 1.2.09
Humor, ritmo e satira sui media: “Crocodile rock” e’ il nuovo giallo di Carl Hiaasen
(…)
E la formula di Hiaasen – figlio spiritoso di John D. MacDonald per l’ambientazione geografica e di Joseph Heller per il senso dell’assurdo – e’: ambientazione nella Florida del sud, ritmo secco da “nerista” di razza, dialoghi scoppiettanti e soprattutto tanto humor. Perche’ la sua Florida e’ una terra di politici dalle perversioni esilaranti, spogliarelliste dai nomi improbabili, lenoni in cerca di gloria, giornalisti falliti, magliari sfortunati, avvocati ubriaconi, giudici impresentabili: insomma una scombinata, umanissima “banda di idioti” per citare un altro importante scrittore americano, John Kennedy Toole, da noi italiani – e non solo – poco capito. In “Crocodile Rock” la storia e’ quella di un giornalista poco propenso alla piaggeria la cui carriera si e’ prevedibilmente incagliata nelle secche della redazione che finisce per indagare sulla morte misteriosa di una rockstar (c’e’ anche un ruolo importante per Courtney Love, vedova allegra di Kurt Cobain dei Nirvana, sotto flebili mentite spoglie, riveduta e corretta dall’estro dell’autore). Chi ha imparato a apprezzare Hiaasen trovera’ soddisfazione in “Crocodile Rock”: comprese le risate per le descrizioni dell’ erotismo ai tempi di Internet. Che fa una comparsata tramite i guardoni che – immagina Hiaasen – si eccitano solo guardando ragazze sadomaso in uniforme da vigilesse che si spogliano via webcam.
(recensioni CROCODILE ROCK)
Mareike Kruegel – VOLEVO SPOSARE CARY GRANT – 13,00 Euro
www.eumagazine.it, 2.2.09
Funerali, cartomanti e vecchi film: viaggio nel favoloso mondo dolce amaro di Felizia.
Sarebbe potuta essere la nuova Amelie Poulain: romantica, ribelle, circondata da rassicuranti stranezze e da magici personaggi. Ma, al contrario dell’eroina di Jean-Pierre Jeunet, Felizia e’ un po’ piu cupa della dolce Audrey Tautou: tutto nel magico mondo di Felizia e’ un po’ piu nero e un po’ piu macabro. A disegnarlo non e’ stata la mente visionaria di Tim Burton, ma la penna di Mareike Kruegel, tedesca, classe 1977 e con in tasca la menzione d’onore al New York Book Festival.
Non e’ una sposa cadavere Felizia: niente marito, solo qualche amante che la viene a trovare con assiduita’. E le sue carte, che legge alle persone disperate che la pagano per conoscere il loro futuro. Ma niente carta della Morte, per non spaventare i piu sensibili. Una stranezza se si pensa che siamo in un mondo magico nel quale, se le cose fossero andate per il verso giusto, Felizia avrebbe dovuto proseguire l’attivita’ di famiglia e sarebbe diventata una organizzatrice di funerali. Niente piu morte, ma purtroppo neanche piu amore. Se morire e’ inevitabile, innamorarsi e’ un’eventualita’ troppo rara per una cartomante dal nome gioioso e dalla vita nera.
Eppure in questa solitudine sentimentale c’e’ posto per un unico uomo, Cary Grant, vera e propria ossessione adolescenziale di Felizia. Guardare i vecchi film sul divano e’ la sua unica abitudine, la sua unica rassicurante certezza. Ma a scuotere la vita della gelida Felizia ci pensa il destino che le fa incontrare un uomo talmente bello da sembrare proprio Cary Grant. Amori e funerali, cartomanti e vecchi attori, lutti e grandi passioni: nel magico mondo di Felizia tutto si intreccia scandito dal ritmo della black comedy, tanto cara a Cary Grant L’amore puo tutto, anche sciogliere i nodi piu dolorosi dell’esistenza. E poco importa se ci si innamora di un uomo vero o di un vecchio attore: l’importante e’ innamorarsi.
(recensioni VOLEVO SPOSARE CARY GRANT)
Andy Warhol – POP, Andy Warhol racconta gli anni Sessanta – Euro 18,00
wwwartsblog.it, 20.12.08
E’ uscito, per le edizioni Meridiano Zero, questo interessante libro di Andy Warhol e Pat Hackett, dal titolo “Pop. Andy Warhol racconta gli anni Sessanta”.
Dalla lunga narrazione di storie e aneddoti di tanti personaggi dell’arte e dello spettacolo, piu’ o meno famosi, e’ possibile ricostruire i tratti di quella che e’ stata una vera e propria rivoluzione culturale. Una rivoluzione che ha elevato a principi fondamentali della vita sociale e a paradigmi degli stessi processi di creazione artistica la produzione e il consumo. Ma della cultura pop si evidenzia anche un altro aspetto significativo: la sua tendenza onnipervasiva e totalizzante.
Il pop e’ come un blob famelico. Divora tutto. E vano e’ ogni tentativo di sottrarsi ad esso. Ogni critica, anche radicale, alla filosofia pop finisce con l’acquisirne tratti metodologici o strutturali. In questo senso il pop sembra somigliare molto al suo piu’ autorevole profeta.
(recensione completa POP)
Derek Raymond – E MORI’ A OCCHI APERTI – 8,00 Euro (tascabile)
mondobalordo.wordpress.com, 5.1.09
Dimenticate CSI.
Dimenticate il Luminol spruzzato ovunque, le tracce di DNA, dimenticate le brillanti deduzioni di poliziotti dall’ego straripante.
Se e’ questo che cercate, avete sbagliato libro, avete sbagliato pianeta. Perche’ qui il protagonista non e’ chi indaga (tanto da restare un Sergente di cui non sappiamo neppure il nome), ma chi e’ stato ucciso, qui la scoperta dell’identita’ dell’assassino e’ meno importante che ricostruire quella della vittima. Charles Staniland in vita era una nullita’ (o almeno cosi’ si considerava): un uomo di mezza eta’ privo di un impiego fisso, con un matrimonio fallito alle spalle e gravi problemi di alcolismo. Charles Staniland e’ stato ammazzato di botte, con una ferocia tale da renderlo quasi irriconoscibile. Un delitto bestiale, ma dalla scarsa rilevanza mediatica, e per questo prontamente passato alla Factory, il dipartimento Omicidi Insoluti di Scotland Yard.
(…)
Non siamo di fronte a un caso che possa fruttare una promozione a chi indaga, e in effetti al Sergente della carriera non importa nulla. Quello che gli sta a cuore e’ la verita’, pura e semplice, e’ capire chi possa essere cosi’ disumano da uccidere un ubriacone squattrinato; vuole lasciarsi condurre dalla voce di Staniland, sintonizzarsi sulle frequenze di un’esistenza misera. Vedere con gli occhi della vittima, gettare uno sguardo sui bassifondi di Londra, tra sordidi nightclub e pub dove il cinismo e gli espedienti sono l’unica legge conosciuta. E’ in questo aspetto che “E mori’ con gli occhi aperti” si dimostra capolavoro di un genere, il noir, di cui sovverte regole e stilemi.
Il Sergente senza nome non assomiglia allo stereotipo di detective cui siamo abituati: non spara, non picchia, viola la procedura solo come estrema ratio. Non e’ capace di provare un freddo distacco verso l’indagine, e contemporaneamente riesce a non sporcarsi quando affonda le mani nella feccia della societa’. Le sue armi sono le parole (affilatissime, con dialoghi che rasentano la perfezione) e una buona dose di compassione, nel senso piu letterale del termine. La stessa che lo porta ad identificarsi con la vittima, con il rischio di condividerne la tragica fine.
Se vi appassiona l’indagine fine a se stessa, lo ripeto, avete sbagliato pianeta, perche’ qui si parla degli angoli piu bui dell’essere umano.
E di questi non ci si puo liberare, neppure intuendo fin dall’inizio chi sia l’assassino.
(recensioni E MORI’ A OCCHI APERTI)
L.R. Carrino – ACQUA STORTA – Euro 10,00
L.R. Carrino – ACQUA STORTA/LA VERSIONE DELL’ACQUA – Euro 18,00
nonsolonoir.blogspot.com, 9.1.09
Napoli. Giovanni Farnesina, figlio del boss della camorra don Antonio “Acqua Storta”, ha alle spalle un’adolescenza turbolenta culminata in un terribile omicidio compiuto nel carcere minorile di Nisida (all’interno del quale era stato rinchiuso per un semplice furto d’auto), ma ormai e’ un uomo adulto, sposato con Mariasole (la figlia di un boss rivale), e padre di un bambino.
Dietro alla facciata dell’uomo d’onore devoto alla famiglia e attento alle prescrizioni della bibbia (“la bibbia ci dice quello che e’ giusto e sbagliato”, sostiene don Antonio), Giovanni intrattiene pero’ una pericolosa relazione con Salvatore Annunziata, contabile del clan. Da troppo tempo si reca, con il pretesto di recuperare il contante di persona, in casa dell’amante: in citta’ anche i muri hanno orecchie, e la gente mormora.
Giovanni sa che se le voci relative alla sua relazione extra coniugale dovessero arrivare alle orecchie di suo padre, questo non esiterebbe, pur di recuperare l’onore, a ricorrere alla maniere forti. Allora, se vuole salva la vita, non ha scelta: deve liberarsi di tutti i testimoni, e deve farlo alla svelta…
Acqua Storta, romanzo noir breve e folgorante, e’ interessante da piu’ di un punto di vista: innanzitutto in quanto opera sulla camorra (tematica quanto mai attuale e strettamente “italiana”), che tanto bene si iscrive nel dibattito sul presente e sul futuro della nostra letteratura; poi, in senso piu’ ampio, per la riproposizione del topos, antico quasi quanto la letteratura stessa, del rapporto (e del conflitto) tra “ragione” e “sentimento”.
(…)
Il romanzo, costruito su una scarna, ma efficace, trama da thriller, trae gran parte della sua forza dalla perfetta ricostruzione psicologica dei personaggi portati sulla scena, tutti, o quasi (fa eccezione il timido Salvatore) assolutamente brutali, cresciuti e nutritisi in un clima “culturale” in cui, pur tenendo la bibbia sul comodino (e anzi consigliandone l’edificante lettura), si puo’ uccidere un familiare per una banale questione d’onore.
(…)
(recensioni ACQUA STORTA/LA VERSIONE DELL’ACQUA)
Matteo Strukul – IL CAVALIERE ELETTRICO – Euro 15,00
Amadeus, dicembre 2008
L’ultima segnalazione se la merita l’interessantissimo libro “Il cavaliere elettrico: viaggio romantico nella musica di Massimo Bubola” di Matteo Strukul dove viene raccolta una lunga intervista-chiacchierata con il cantautore veneto. Partendo dalla sua formazione scolastica, la successiva esperienza umana e professionale a fianco a Fabrizio De Andre’, le esperienze come produttore e strenuo sostenitore dell’importanza storica della canzone popolare, Bubola ripercorre tutte le tappe della sua lunga carriera, raccontando come sono nate molte delle sue canzoni piu’ belle degli ultimi decenni e come ha saputo coniugare e (inserire nelle sue produzioni) la musica con la passione per la grande letteratura.
(recensioni IL CAVALIERE ELETTRICO)
Victor Gischler – LA GABBIA DELLE SCIMMIE – Euro 15,00
Mucchio Selvaggio, febbraio 2009
Se il valore di un libro e’ direttamente proporzionale alla rapidita’ con cui lo leggi, “La gabbia delle scimmie” e’ da podio olimpico: lo apri, ti immergi nella storia di Charlie Swift, sgherro della criminalita’ di Orlando che si ritrova incastrato in uno scontro tra gang e agenti FBI deviati, e arrivi alla fine senza quasi neanche accorgertene. Se poi il valore di un libro dipendesse anche dal numero di omicidi al suo interno, be’, allora “La gabbia delle scimmie” sarebbe da medaglia d’oro. Gia’ solo l’incipit e’ emblematico: “Imboccai la Florida Turnpike con il cadavere decapitato di Rollo Kramer nel bagagliaio della Chrysler, continuando a ripetermi mentalmente che avrei dovuto stenderci sotto un telo di plastica”. Sangue e black humour a go-go, insomma. Uno stile che non poteva non piacere a Joe Lansdale. Ed e’ proprio da una citazione di Lansdale che decolla la nostra chiacchierata montana.
Secondo Lansdale tu “prendi a calci in culo il concetto di andare al massimo e lo metti a danzare sull’orlo dell’abisso”. Qualunque cosa significhi, sembra un complimento. E di certo e’ un complimento un’altra sua considerazione: “Leggerlo e’ un divertimento selvaggio”. Cosa pensi di un simile giudizio?
Cosa penso? Wow! Io sono contento che i lettori si appassionino ai miei libri, ma quando sono i tuoi stessi colleghi ad esprimere commenti cosi’ gentili non c’e’ paragone. Gente che sa quanto sia difficile sedersi e creare qualcosa. Poi se il collega in questione e’ addirittura un mito come Lansdale…
(…)
(recensioni LA GABBIA DELLE SCIMMIE)
Claudio Morici – ACTARUS – 8,00 Euro
artianoressiche.splinder.com
Siamo a Tokio, nel 2076, e Actarus ne ha veramente piene le scatole di dover combattere i mostri di Vega. Il pilota ha bisogno di un periodo di ferie su Fleed, la sua stella natale, con quei tramonti multipli. con le ragazze sempre disponibili, e l’IKEA che fa le offerte anche nei weekend. Un romanzo ingegnoso, divertente, ma anche una grande metafora del senso di inadeguatezza che pare pervadere il nostro nuovo secolo. Da leggere, assolutamente.
(recensioni ACTARUS)
Christopher Brookmyre – IL PAESE DELLA MENZOGNA – 15,00 Euro
www.rebelot.it, 21.109
Un giallone dallo stile americano, con eroi molto eroi e antieroi molto antieroi. Ma di americano ha lo stile e non l’ambientazione, visto che la scena si piazza a Glasgow e dintorni.
Un libro piacevole da leggersi, senza aspettarsi il capolavoro del secolo. Adatto per qualche ora di svago, insomma.
(…)
(recensioni IL PAESE DELLA MENZOGNA)
James Lee Burke – PRIMA CHE L’URAGANO ARRIVI – 16,00 Euro
Bresciaoggi, 8.1.09
Uno scrittore che vi dice che New Orleans e’ piu simile a un sonetto di Petrarca che a uno elisabettiano, merita attenzione ed ascolto, perche’ vuol dire che e’ un’anima poetica ad alta percezione. Le metafore non sono solo decorative, sono la comunicazione. Sicuramente James Lee Burke non rientra nel canone letterario di eccellenza delle maggioranze ne’ delle accademie, ma i suoi romanzi noir costituiscono un appuntamento ristoratore. Burke non possiede il cinismo dell’epigono hard-bolied che imposta il suo ritmo da musica dura sull’azione, piuttosto rappresenta il romanticismo asciutto di chi conosce gli imperativi esistenziali del dolore e del dovere in un mondo che invece si sta scaricando di ogni principio di responsabilita’. La sua prosa si accende di lampi lirici e riflessivi, ci immerge nella natura potente e mutevole della Louisiana (i profumi, i tramonti sul bayou, i cataclismi) come se fossimo li’, ci appassiona con i suoi personaggi umanissimi e marchiati da stimmate.
Uno di questi e’ il detective cajun Dave Robicheaux, protagonista ciclico, un eroe imperfetto, sempre sull’orlo dell’alcolismo, cattolico praticante perseguitato pero da qualche demone violento e autodistruttivo, reduce dal Vietnam con la memoria ferita, poliziotto capace di pagare la cauzione dell’uomo che e’ stato costretto ad arrestare, perche’ lo crede innocente. Robicheaux ha consapevolezza di essere un dinosauro in estinzione, E’ un malinconico superstite, un “triste, solitario y final”, confortato solo dalla presenza dolce della moglie Molly, una ex suora impegnata nel volontariato, con cui condivide comunita’ di sentire e sesso sicuro Molly e’ una donna generosa, che non si porta a letto storie arrugginite e rancori sepolti.
In “Prima che l’uragano arrivi” Robicheaux si trova di fronte alla follia del presente e ai fantasmi del suo passato. Una bellissima ragazza, che se ne va in giro per i casino, e’ la figlia di un suo amico che lui ha visto morire senza poterlo difendere, perche’ era ubriaco fradicio. Una studentessa modello sembra essersi suicidata, ma l’autopsia rivela che era reduce da un’orgia ed era drogata. Dalle acque emerge il cadavere di un uomo senza nome che presenta lesioni e fratture letali. Tra i vari casi c’e’ una connessione, ma bisogna trovarla. La verita’ per Robicheaux merita piu di un supplemento di indagine. Sullo sfondo c’e’ la Louisiana, “per meta’ sotto l’acqua e per l’altra meta’ sotto processo”, un impasto stridente tra corruzione della modernita’ senza freni e le reminescenze di un’antica civilta’ schiavista. Su tutto incombe come una nemesi divina l’uragano Katrina, punizione e detergente.
(recensioni PRIMA CHE L’URAGANO ARRIVI)
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