|  LIBRI IN USCITA: Progedit Srl22 Novembre 2011 Progedit srl Via De Cesare, 15 70122 Bari tel 080/5230627 fax 080/5237648 www.progedit.com info@progedit.com Presentiamo le Novità e le ristampe Progedit del mese di novembre. Vi ricordiamo che i nostri volumi possono essere acquistati anche on line con carta di credito. Tutto il nostro catalogo è sul sito www.progedit.com | | Paul Bowman | | | | Studi culturali Teoria, intervento, cultura pop a cura di Floriana Bernardi | | Collana: Culture Segni Comunicazione | | | | 2011, pp. 152, € 20.00 ISBN: 978-88-6194-116-8 | | Il libro Gli studi culturali (o Cultural Studies) esplorano questioni essenzialmente ‘politiche’, per esempio il rapporto tra cultura e potere e cultura e cambiamento e la relazione tra cultura ‘bassa’ e cultura ‘alta’, proponendosi di svelare sia i pregiudizi radicati nelle istituzioni del ‘mondo reale’ (tra cui i media, la famiglia e lo Stato), sia quelli all’interno delle istituzioni accademiche. Presentando per la prima volta al pubblico italiano il pensiero di Paul Bowman, questo volume intende rinnovare la riflessione sull’agenda etico-politica propria dei Cultural Studies britannici, che sono nati a Birmingham nel 1964 e si sono rapidamente diffusi nel Regno Unito e nel mondo anglofono. Il tentativo è quello di sollecitare in Italia lo sviluppo di questo filone di ricerca che ha tra i propri precursori Antonio Gramsci ed Ernesto De Martino. Nel nostro paese gli studi letterari di anglistica e la sociosemiotica hanno in parte raccolto l’eredità dei Cultural Studies britannici, sebbene la vocazione etico-politica e la carica di militanza intellettuale di questi ultimi siano state perlopiù tradite e svilite per diverse ragioni. Nel volume, composto da cinque saggi articolati in due sezioni, sono affrontate numerose questioni di interesse degli studi culturali (tra cui origini e fondamenti, natura e pratica interdisciplinare, rapporto tra discipline umanistiche e scientifiche all’interno dell’accademia, relazione tra studi culturali e decostruzionismo) ed è presentata la teoria/pratica dell’alterdisciplinarietà. Nella seconda sezione del volume, infine, viene proposta una lettura della decostruzione come arte marziale ed è analizzata la figura dell’icona pop Bruce Lee mettendo in rilievo la sua rilevanza culturale e politica. | | L’autore Paul Bowman è Senior Lecturer, responsabile della ricerca postlaurea e del gruppo di ricerca ‘Race, Representation and Cultural Politics’ presso la Cardiff School of Journalism, Media and Cultural Studies dell’Università di Cardiff (UK). La politica e teoria culturale e la politica della cultura pop rappresentano i suoi maggiori interessi di ricerca. È autore di numerosissimi saggi e di diversi volumi, alcuni di questi tradotti o in corso di traduzione in cinese e spagnolo, tra cui “Interrogating Cultural Studies” (Pluto Press 2003), “Post-Marxism versus Cultural Studies: Theory, Politics and Intervention” (Edinburgh University Press 2007), “Deconstructing Popular Culture” (Palgrave 2008) e “Theorizing Bruce Lee: Film-Fantasy-Fighting-Philosophy” (Rodopi 2010). Ha curato, inoltre, i volumi critici sull’opera di Slavoj Žižek (The Truth of Zizek, Continuum 2006), Jacques Rancière (Reading Rancière, Continuum 2011) e Rey Chow (The Rey Chow Reader, Columbia University Press 2010). | | Il curatore Floriana Bernardi insegna Inglese nella scuola secondaria di secondo grado ed è dottoranda di ricerca in “Teoria del Linguaggio e Scienze dei Segni” presso il Dipartimento di Lettere Lingue Arti dell’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’. I suoi principali interessi di ricerca includono la socio-semiotica, gli studi culturali, postcoloniali e di genere. Tra le sue pubblicazioni più recenti: “Roberto Saviano: a Media Phenomenon to Recount the South” in New Perspectives on Italian Cultural Studies (Farleigh Dickinson University Press 2012), “Gazes, Targets, (En)Visions: Reading Fatima Mernissi through Rey Chow” in Social Semiotics Special Issue: Rey Chow and Postcolonial Social Semiotics (Routledge 2010) e “Fatema Mernissi e la traduzione culturale. Le donne e il cyber-Islam”, in PLAT (Pensa Multimedia 2009). |
| | Ettore Catalano | | | | Per altre terre. Il viaggio di Ulisse Tavole a colori di Donato Sciannimanico | | Collana: Letterature | | | | 2011, pp. 128, € 22.00 ISBN: 978-88-6194-118-2 | | Il libro Tavole a colori di Donato Sciannimanico. Miscelando testo classico, interpretazioni critiche e sintesi artistiche, l’autore rilegge l'”Odissea” sulla scorta dei poeti greci del Novecento e di altri “testimoni” privilegiati reintitolandone “liricamente” i libri. Intrecciando fascinazioni figurative e avventure creative delle varie incarnazioni letterarie di Ulisse nel corso dei secoli, Ettore Catalano suggerisce percorsi e suggestioni che tracciano una mappa del viaggio intertestuale che conduce Ulisse dalle rive della Troade ai territori del mito. Una traccia particolare è data dal contributo artistico e figurativo di Donato Sciannimanico, al quale si devono le tavole che rileggono i libri del poema omerico e segnano un percorso interpretativo fascinoso in stretta collaborazione col percorso critico indicato dall’autore. L’uso del colore e la particolare tecnica compositiva di Sciannimanico risultano così essenziali per la costruzione complessiva del libro: un’intrecciata e insidiosa rete di ragno che induce trappole e incontri ravvicinati col tempo e con le sue cadenze, un gioco di riscontri intertestuali, ritmato dalle emozioni di un lettore contemporaneo (che rivendica l’azzardo inevitabile dell’interpretazione e della soggettività) e dalle soluzioni scelte da un artista che reinventa un suo rapporto col testo omerico. Forse la migliore testimonianza della inesauribile fertilità di quel grembo classico che l’insipienza della politica scolastica e universitaria contemporanea pensa di poter cancellare con un po’ di inglese e un’alluvione informatica. Insomma, per dirla con Kavafis, una strada lunga e fertile in avventure e in esperienze, un andare per altre terre alla ricerca di ciò che solo l’arte e la letteratura possono dare: circolare con naturalezza in mezzo alla morte, come dice un altro poeta greco, Jannis Ritsos. | | L’autore Ettore Catalano, dopo aver insegnato per molti anni nell’Università di Bari, oggi è ordinario di Letteratura Italiana nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Salento. In numerosi articoli, saggi e libri si è occupato della letteratura italiana dell’Ottocento (Foscolo, Carducci) e del Novecento (Pavese, Vittorini, Flaiano), non trascurando i contemporanei e la letteratura regionale (i saggi dedicati alla storia del comico e del tragico nel teatro pugliese tra Otto e Novecento, gli studi su Raffaele Nigro e il volume a sua cura dedicato alla “Letteratura del Novecento in Puglia”). Molti suoi contributi sono dedicati all’analisi delle problematiche legate alla messinscena teatrale e alla drammaturgia otto-novecentesca (da Verga a De Roberto, da Rosso di San Secondo a Pirandello). Svolge anche una intensa attività di drammaturgo e di regista teatrale, dirige collane di saggistica letteraria e presiede da anni il Comitato di Brindisi della Dante Alighieri. Tra le ultime opere curate dall’autore, ricordiamo, per i nostri tipi, “La metafora e l’iperbole. Studi su Vittorini” (2007), la cura di “Letteratura del Novecento in Puglia. 1970-2008” (2010, II ed.) e di “Narrativa del Novecento in Puglia. 1970-2008” (2009) e, infine, sempre per noi, “Le caverne dell’istinto” (2011). |
| | Michele Fanelli | | | | Tradizioni baresane Storie, mestire e candine, credenze, usanze e checcine | | Collana: Lunari | | | | 2011, pp. 112, € 15.00 ISBN: 978-88-6194-110-6 | | Il libro Quali sono gli aneddoti, le leggende, le cure e i rimedi culinari più antichi che contraddistinguono la cultura popolare di Bari? Michele Fanelli, in questo volume, cerca di scovarne tanti, magari quelli meno diffusi e conosciuti, e di rispondere alle curiosità che spesso, e soprattutto quando sorridiamo in compagnia per qualche termine dialettale pronunciato o suscitato, ci sovvengono e per le quali non riusciamo a trovare l’esatto significato o a individuarne l’origine. In ”Tradizioni baresane”, l’esperto attribuisce un valore attuale e identitario a quelle che sono sempre state le abitudini e le tradizioni dei baresi. E così, da un semplice ritornello o da un fatterello raccontato sulle strade o fra scale di Bari vecchia, si torna a pensare al passato come presente, alle movenze delle figure di un tempo, da non dimenticare, per non trascurare la realtà del nostro vivere, a partire proprio dal luogo di appartenenza e dalle radici del linguaggio stesso. “La memoria storica, le storie popolari e locali, rimangono sempre l’anima, la linfa del costume, del dialetto, del vissuto di una comunità”, scrive Fanelli; ed è una verità importante da non sottovalutare, soprattutto in tempi di crisi economiche, relazionali, culturali. Oltre a menzionare gli eventi che hanno segnato la storia della nostra città, il testo si snoda attraverso i racconti tipici delle storie dei vissuti sociali e personali, i nomi particolari di alcuni personaggi nel tempo diventati “famosi”, gli indovinelli, i detti, i proverbi, i piatti semplici e salutari della nostra succulenta cucina, e la tanto rinomata “via del vino”, ovvero la via delle cantine. Le canzoncine e le filastrocche, infine, condiscono questo brioso “manuale” delle tradizioni, un modo per difendere e salvaguardare allegramente quella baresità racchiusa come un tesoro nello scrigno della Bari vecchia, tutt’oggi fonte del gusto e del sapore, ma soprattutto dei sentimenti autentici e, ancora, tutti “nostri”. | | L’autore Michele Fanelli è nato a Bari nel 1954. Amante del vernacolo e della tradizione popolare, sin da giovane ha organizzato un gruppo teatrale nella Cattedrale di Bari. Presidente del Circolo A.C.L.I. “E.N. Dalfino” dal 1994, è impegnato da molti anni in iniziative per la rinascita del suo quartiere. Nel 1998 ha curato la pubblicazione di “Cuore antico batte ancora. Guida alla conoscenza delle tradizioni e della storia di Bari vecchia”; nel 2002, “U Settane. Viaggio nelle tradizioni, nella storia e nella cultura di Bari vecchia”; nel 2004, “Suse Mmenze Abbasce”; infine, nel 2008, per i tipi della Progedit, “Bari vecchia porte aperte. Odori, sapori, superstizioni, liti, bestemmie”, felicemente alla seconda edizione, il calendario “U Settane”, per gli anni 2010 e 2011. |
RISTAMPE | | Manlio Triggiani | | | | Favole pugliesi Prefazione di Raffaele Nigro Illustrazioni di C. De Cristo, S. Pica, R. Salvemini | | Collana: Briciole | | | | 2010, III ed., pp. 192, € 18.00 ISBN: 978-88-6194-069-7 | | Il libro Sessanta favole per sessanta “parole” per sessanta illustrazioni. Dopo il rapido esaurimento della prima edizione, tornano le introvabili “Favole pugliesi” ripropone frammenti di sapienza popolare per lo più dimenticati o, al limite, sedimentati nel “DNA culturale” di più generazioni grazie agli insegnamenti che hanno riempito il tempo e lo spazio, dove divengono indistinti l’immaginare del bambino e il narrare dell’adulto. Il recupero di storie dimenticate, spesso nella versione in italiano dall’originario dialetto, non è, tuttavia, il solo fine del libro, né il principale. “Favole pugliesi” propone, piuttosto, una originale esperienza di ascolto e di lettura che mette al centro il legame tra la malia del racconto, l’efficacia didascalica della singola parola, la suggestione dell’illustrazione. L’alleanza tra queste tre dimensioni comunicative propone in nuova veste l’antichissimo piacere della scoperta, nella fiaba e nella favola, di tracce delle nostre tradizioni, di credenze, di ritualità antiche, di una saggezza che non c’è più. Un piacere che non ha tempo e non ha età, che prescinde da appartenenze sociali e ideologiche. Un piacere che diventa immenso quando il racconto si fa occasione di contatto tra generazioni. Completano l’opera le tavole di tre giovani talenti dell’illustrazione. Ecco l’indice del volume: Accortezza – Il grano del massaio Aiuto – Il leone e il topo Amicizia – Compar cane e compar uccello Ascolto – La vipera e il pastore Astuzia – L’astuzia della volpe Avvedutezza – La contadina intelligente Benevolenza – Figlia e madre di suo padre Caso – La fortuna è cieca Cautela – La malizia del cane Cooperazione – Il lupo e il maiale Coraggio – Un leone generoso Crudeltà – La brocca, la cassaforte e la sedia Cupidigia – La morte dell’uomo Curiosità – Gli animali che parlano Dabbenaggine – Gesù e Pietro Destino – Un colpo al cuore Devozione – Il cane fedele Dolore – Cuore di madre Educazione – Mazze e panelle fanno i figli belli Equità – Il calzolaio coraggioso Esperienza – Una volta s’impicca Nicola Fiducia – La Fortuna Furbizia – La forza e la furbizia Generosità – La focaccia Giustizia – La storia dell’uccello grifone Gratitudine – Il suocero e la nuora Guarigione – Il racconto del piccolo gallo Immodestia – La cornacchia e il pavone Impudenza – Marzo Incantamento – La fata gallina Ingordigia – Chi troppo vuole nulla stringe Ingratitudine – Il riccio e la lepre Inquietudine – Lo spaccalegna incontentabile Invadenza – La comare intrigante Invidia – L’invidia punita Lavoro – Il contadino Mollica Lungimiranza – Tra padre e figli Malintenzione – La lepre e la volpe Menzogna – La volpe a cavallo del lupo Morte – Il figlio uccide il padre Necessità – Uno strano contrasto fra la Fortuna e la Sorte Odio – Il gatto, il cane, il topo Onestà – La buona fata Ostinazione – L’uomo del cardellino Paura – La volpe e il gatto Pazienza – Le due contadine Perseveranza – L’acqua, più forte dello scoglio Promessa – Il racconto della principessa Provvidenza – L’orfanella fortunata Riconoscenza – L’uccello del paradiso Saggezza – I tre consigli Scaltrezza – Cecchino delle frustate Serenità – Il ciabattino allegro Sincerità – Giuseppe il giusto Stupidità – Il pesce e il pescatore Trasparenza – Le cento facce del re Unione – Il leone e i tori Vanità – La talpa dette gli occhi per la coda Vizi – Il bambino e l’albero Zizzania – Perché i cani odiano i gatti, e questi i topi La nuova collana “Briciole” Con questo testo avviamo una nuova collana, il cui titolo, “Briciole”, è evidente: la briciola è un protagonista della fiaba (Hansel e Gretel, Pollicino ecc.), strumento in mano all’intelligenza del bambino che ne fa, da oggetto inutile, sporco, una via di fuga, un segnale, una indicazione perché il perdersi nelle avventure, nei boschi sia accompagnato dalla possibilità del ritorno. La briciola è anche il racconto stesso come frammento di memoria per, appunto, ritrovare la strada di quelle radici culturali che affondano nella tradizione orale, non ufficiale. | | L’autore Manlio Triggiani (Bari 1955), laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista e lavora alla “Gazzetta del Mezzogiorno”. Ha curato libri e collaborato alla redazione di volumi collettanei. Collabora con varie riviste. Alterna l’interesse per la cronaca (nei settori della cultura, dell’ecologia e delle tematiche della formazione, in particolare dell’Università) agli studi tradizionali e delle tradizioni popolari. Per i nostri tipi ricordiamo il suo “Storia del Natale. Culti, miti e tradizioni di una festa millenaria”. Gli illustratori Clara De Cristo è nata a Bari,dove vive e lavora. Dopo gli studi artistici ha partecipato a concorsi di pittura in diverse località italiane. Ha realizzato mostre di pittura collettive e personali, ha collaborato con teatri disegnando complementi scenografici, ha contribuito alla didattica di scuole elementari e medie mediante corsi di pittura e cartapesta. Renata Salvemini è nata a Brindisi nel 1972, ha frequentato l’ “Accademia dell’illustrazione e della comunicazione visiva” a Roma, dove vive e lavora. Collabora come illustratrice free-lance con studi grafici e agenzie di pubblicità. Silvano Pica è nato a Taranto il 10 giugno 1986. Attualmente frequenta, presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce,il biennio specialistico in decorazione. Contemporaneamente, lavora come illustratore free-lance. |
| | Leonardo Rinella | | | | Il processo a Gesù Un processo “ingiusto” in violazione dei diritti fondamentali dell’uomo | | Collana: Sacra | | | | 2004, pp. 104, € 12.00 ISBN: 88-88550-48-8 | | Il libro Alla passione di Cristo, specie in prossimità della Santa Pasqua, si pensa spesso in chiave religiosa. In pochi ravvedono in quell’evento il più inquietante caso giudiziario della storia e l’estrema ingiustizia perpetrata ai danni di un uomo quando si calpestano i suoi diritti naturali. In meno di ventiquattr’ore una condanna a morte viene pronunciata ed eseguita senza che sia offerta alcuna possibilità di impugnazione. L’imputato, arrestato senza essere informato dei motivi dell’arresto e dei contenuti dell’accusa, viene lasciato privo non solo di una difesa tecnica ma anche della possibilità di organizzare e proporre tesi difensive. La prova viene raccolta con improvvisazione, per sostenere imputazioni che mutano nel tempo e sono sostenute dinanzi a ben tre giudici diversi. Il processo a Gesù oggi sarebbe impensabile alla luce dei diritti fondamentali dell’uomo, che hanno trovato riconoscimento prima, nel 1948, nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, poi, in numerose Convenzioni internazionali. Leonardo Rinella, uomo di legge e di fede, sostiene che tali garanzie furono apertamente violate nel processo a Gesù. Ripercorrendo i quattro Vangeli, ricostruisce l’evento e individua, dal momento della incolpazione a quello della condanna, quali furono, appunto alla luce delle Convenzioni internazionali, le specifiche violazioni dei diritti più elementari dell’uomo, primo fra tutti la dignità. Dal racconto evangelico all’attualità il passo è breve. Per discutere di processi giusti e ingiusti e ammonire quanti, in una età assetata di una giustizia sommaria e di piazza, dimenticano che un processo è equo quando, insieme al rispetto delle regole formali, non lede le libertà fondamentali dell’uomo, quando la coscienza del giudice non abdica al potere, sia della piazza che delle istituzioni. | | L’autore Leonardo Rinella (Bari 1937) è stato magistrato fino al 2000. Autore di numerose monografie giuridiche in tema di armi, stupefacenti e polizia giudiziaria, nonché di articoli apparsi su riviste giuridiche specializzate, ha scritto, tra l’altro, “Retrocessioni” (1994), “Pedalando senza scorta” (1996), “Scrivo … quindi sono” (2001) e, per i nostri tipi, “Dieci anni di mafia a Bari e dintorni. Dal Conte Ugolino al Canto del Cigno” (2006, II ed).Collabora con il quotidiano “Puglia” e conduce una rubrica televisiva su RTG Puglia. |
| | Anna Grazia Lopez | | | | Empowerment e pedagogia della salute | | Collana: Pedagogie | | | | 2004, pp. 136, € 15.00 ISBN: 88-88550-46-1 | | Il libro Che cosa significa l’empowerment e quali pratiche attiva per la promozione della salute nei contesti di vita dell’uomo e della donna, in particolare la scuola, l’ospedale e il luogo di lavoro? E’ a tali quesiti che risponde questo libro muovendo da una esplicazione problematica del concetto di empowerment. Questo è inteso come la capacità di utilizzare pienamente le risorse di cui si dispone – da quelle intellettuali a quelle sociali –, per pianificare azioni volte a realizzare concretamente nuove possibilità espressive, comunicative, relazionali. E proprio al soggetto empowered, in grado di scoprire e valorizzare la propria capacità di prefigurarsi mete possibili da realizzare, sono dedicati i quattro capitoli del libro, che percorrono le differenti modalità di conquista della propria autoaffermazione in contesti quali la scuola, l’ospedale, il luogo di lavoro, dove la progettazione dell’esistenza passa necessariamente attraverso l’acquisizione delle cosiddette “life skills”, competenze relazionali, interne ed esterne al soggetto. Sono tali competenze che rendono l’individuo protagonista della propria vita, gli permettono di ri-progettare la propria esistenza in funzione di un migliore e più soddisfacente adattamento all’ambiente, sia in condizioni di relativa “normalità” sia in condizioni di malessere. | | L’autore Anna Grazia Lopez, dottore di ricerca in Pedagogia delle scienze della salute, ha pubblicato, tra l’altro, “Apprendere a cooperare. Cooperare per apprendere” (Adda, Bari, 2002). |
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