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Rivista d'arte Parliamone
La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

LIBRI IN USCITA: Progedit

5 Gennaio 2012

Progedit srl
Via De Cesare, 15
70122 Bari
tel 080/5230627 fax 080/5237648
www.progedit.com
info@progedit.com

Cari amici,
ci sono ancora la Befana, tutto il 2012 e gli anni a venire per leggere e far leggere.
Tutto il catalogo è on line e scontato del 15%. Potete comodamente ordinare i volumi dal nostro sito con carta di credito.
Grazie dell’attenzione ai piccoli editori.

 

 

 
 Ettore Catalano
   
 Per altre terre.
Il viaggio di Ulisse

Tavole a colori di Donato Sciannimanico
  Collana: Letterature
   
  2011, pp. 128, € 22.00
ISBN: 978-88-6194-118-2
 
Il libro
Tavole a colori di Donato Sciannimanico. Miscelando testo classico, interpretazioni critiche e sintesi artistiche, l’autore rilegge l'”Odissea” sulla scorta dei poeti greci del Novecento e di altri “testimoni” privilegiati reintitolandone “liricamente” i libri. Intrecciando fascinazioni figurative e avventure creative delle varie incarnazioni letterarie di Ulisse nel corso dei secoli, Ettore Catalano suggerisce percorsi e suggestioni che tracciano una mappa del viaggio intertestuale che conduce Ulisse dalle rive della Troade ai territori del mito. Una traccia particolare è data dal contributo artistico e figurativo di Donato Sciannimanico, al quale si devono le tavole che rileggono i libri del poema omerico e segnano un percorso interpretativo fascinoso in stretta collaborazione col percorso critico indicato dall’autore. L’uso del colore e la particolare tecnica compositiva di Sciannimanico risultano così essenziali per la costruzione complessiva del libro: un’intrecciata e insidiosa rete di ragno che induce trappole e incontri ravvicinati col tempo e con le sue cadenze, un gioco di riscontri intertestuali, ritmato dalle emozioni di un lettore contemporaneo (che rivendica l’azzardo inevitabile dell’interpretazione e della soggettività) e dalle soluzioni scelte da un artista che reinventa un suo rapporto col testo omerico. Forse la migliore testimonianza della inesauribile fertilità di quel grembo classico che l’insipienza della politica scolastica e universitaria contemporanea pensa di poter cancellare con un po’ di inglese e un’alluvione informatica. Insomma, per dirla con Kavafis, una strada lunga e fertile in avventure e in esperienze, un andare per altre terre alla ricerca di ciò che solo l’arte e la letteratura possono dare: circolare con naturalezza in mezzo alla morte, come dice un altro poeta greco, Jannis Ritsos.
 
L’autore
Ettore Catalano, dopo aver insegnato per molti anni nell’Università di Bari, oggi è ordinario di Letteratura Italiana nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Salento. In numerosi articoli, saggi e libri si è occupato della letteratura italiana dell’Ottocento (Foscolo, Carducci) e del Novecento (Pavese, Vittorini, Flaiano), non trascurando i contemporanei e la letteratura regionale (i saggi dedicati alla storia del comico e del tragico nel teatro pugliese tra Otto e Novecento, gli studi su Raffaele Nigro e il volume a sua cura dedicato alla “Letteratura del Novecento in Puglia”). Molti suoi contributi sono dedicati all’analisi delle problematiche legate alla messinscena teatrale e alla drammaturgia otto-novecentesca (da Verga a De Roberto, da Rosso di San Secondo a Pirandello). Svolge anche una intensa attività di drammaturgo e di regista teatrale, dirige collane di saggistica letteraria e presiede da anni il Comitato di Brindisi della Dante Alighieri. Tra le ultime opere curate dall’autore, ricordiamo, per i nostri tipi, “La metafora e l’iperbole. Studi su Vittorini” (2007), la cura di “Letteratura del Novecento in Puglia. 1970-2008” (2010, II ed.) e di “Narrativa del Novecento in Puglia. 1970-2008” (2009) e, infine, sempre per noi, “Le caverne dell’istinto” (2011).

 

 

 
 Vittorio Stagnani
   
 La luna e la focaccia
Storia, tradizioni, ricette
  Collana: Lunari
   
  2011, pp. 160, € 18.00
ISBN: 978-88-6194-109-0
 
Il libro
In “La luna e la focaccia” Vittorio Stagnani, storico delle tradizioni e della gastronomia, ricostruisce la storia di un basilare e antico alimento mediterraneo, soffermandosi in particolare su una delle varietà, la focaccia barese, tra le più tradizionali e tipiche italiane. Cominciando dalla preistoria l’autore ne segue sapori, profumi, colori, sino ai giorni nostri, con una scorribanda nelle varie età, che ne fa un piatto principe di ogni civiltà. Scopre così, per fare un esempio, che il nome deriva dal latino panis focaceus (pane cotto al focolare) e che la pizza napoletana è figlia delle prime focacce azzime, dalle quali poi l’ingegno napoletano ha generato l’alimento tricolore. Ma le varianti che si possono gustare in giro per il mondo e per le regioni italiane, tra forni antichi e forni ultramoderni, trovano, insieme alla sua storia, una pronta registrazione in quella che potremmo definire una enciclopedia della focaccia. La focaccia è, per chi ancora ne apprezza la genuinità, la colazione, lo spuntino, persino la cena del buongustaio che intende nutrirsi bene e con il numero giusto di calorie. Un trancio di focaccia, accompagnato da un’insalata o da un frutto, costituisce un pasto completo e abbordabile con una modica cifra. A volte si accendono animate discussioni se è preferibile sottile o più spessa, croccante o soffice. Poi c’è chi preferisce consumare la focaccia togliendo i pomodori o mangiandoli. Addirittura gli amanti dissertano se è meglio mangiarla stando in piedi e camminando, perché sostengono essere la focaccia un cibo da strada, oppure stravaccati su una spiaggia. Focaccia che fa rivivere ricordi, odori e sapori di gioventù, focaccia paragonata alla luna o a un seno da mordere, focaccia che ispira l’arte di un maestro come Michele Damiani, che la illustra con le sue tavole dipinte giusto per questo libro.
 
L’autore
Vittorio Stagnani (Roma 1942), giornalista e scrittore, collabora a numerose testate. Ha scritto, per i nostri tipi, “Cucina vecchi buoni piatti di Puglia e Lucania” (Bari 2004), “Sotto schiaffo. Storie di usura” (Bari 2005), “Lunari di Puglia” (Bari 2006, con Vito Maurogiovanni e Nino Lavermicocca) , “Puglia Fuori Strada” (2008, con Corrado Palumbo) e “I racconti della pentola” (2010).

 

 
 Anna Bossi e Liliana Carone
   
 L’insalata era nell’orto
Favole da mangiare
  Collana: Briciole
   
  2011, pp. 144, con ill. a colori, € 18.00
ISBN: 978-88-6194-107-6
 
Il libro
Favole in briciole. Briciole di storie per imparare a mangiare. Storie da mordere, leggere e ascoltare per insegnare ai bambini l’arte del mangiare e del mangiar sano. Le racconta ai suoi nipotini nonna Sofia durante una passeggiata al mercato. Protagonisti gli alimenti di tutti i giorni, il latte, il pane, la pasta, i dolci, gli ortaggi, la frutta… cibi crudi e cotti, da sminuzzare, cucinare, annusare, assaporare. Le gemme di saggezza culinaria di nonna Sofia decorano una normale mattina al mercato tanto da farne, per Nic e Giacomo, una meravigliosa gita attraverso sensazioni sonore, visive, olfattive, tattili e, naturalmente, gustative. Potremmo anche sfogliarle divisi tra il bisogno degli adulti di insegnare ai bambini cosa e come mangiare e il desiderio dei più piccoli di assaporare, gustare, “pasticciare” con cibi più o meno noti. La morale è chiara: è facile vivere altrimenti ciò che quotidianamente non sembra che un fastidioso compito, specie quando c’è una nonna, come Sofia, che sa usare la sua esperienza e il suo amore per i nipotini in modo tale da rendere ogni evento motivo di divertente apprendimento. La collana Briciole diretta da Livio Sossi Una collana il cui titolo, “Briciole”, è pregno di significati: la briciola è un protagonista della fiaba (Hansel e Gretel, Pollicino ecc.), strumento in mano all’intelligenza del bambino che ne fa, da oggetto inutile, sporco, una via di fuga, un segnale, una indicazione perché il perdersi nelle avventure, nei boschi sia accompagnato dalla possibilità del ritorno. La briciola è anche il racconto stesso come frammento di memoria per, appunto, ritrovare la strada di quelle radici culturali che affondano nella tradizione orale, non ufficiale.
 
L’autore
Anna Bossi, dopo un’infanzia vissuta a Milano, si trasferisce con la famiglia a Galliate dove è nata nel 1955. Consegue il diploma magistrale e dal 1976 insegna nelle varie classi che le sono state assegnate e con le quali colleziona parecchi premi che la portano in giro per l’Italia. Da sempre le piace scrivere e all’età di 17 anni vince un Premio Andersen nella categoria dilettanti. Dal 2007 pubblica libri per bambini. L’illustratrice – Liliana Carone, insegnante e illustratrice barese, ha al suo attivo pubblicazioni e partecipazioni internazionali. Tra le più recenti, ricordiamo la Mostra Internazionale di Illustrazione Fantasia a Bari e le personali “In un mondo piccolo” (Bari, 2007) e “Favole” (Locorotondo 2008). Ha pubblicato “La mucca piccolina” (La Vallisa, Bari); “La leggenda dell’olivo” (Lupo, Lecce); “Una notte all’oasi”(Tolbà, Matera); “Nonna, mi racconti di te?” (Edicolors, Genova); “Giulio e la fonte dell’amore” (Secop, Corato); “Il tesoro di Itria” (Schena, Fasano).

 

 
 Manlio Triggiani
   
 Favole pugliesi
Prefazione di Raffaele Nigro
Illustrazioni di C. De Cristo, S. Pica, R. Salvemini
  Collana: Briciole
   
  2010, III ed., pp. 192, € 18.00
ISBN: 978-88-6194-069-7
 
Il libro
Sessanta favole per sessanta “parole” per sessanta illustrazioni. Dopo il rapido esaurimento della prima edizione, tornano le introvabili “Favole pugliesi” ripropone frammenti di sapienza popolare per lo più dimenticati o, al limite, sedimentati nel “DNA culturale” di più generazioni grazie agli insegnamenti che hanno riempito il tempo e lo spazio, dove divengono indistinti l’immaginare del bambino e il narrare dell’adulto. Il recupero di storie dimenticate, spesso nella versione in italiano dall’originario dialetto, non è, tuttavia, il solo fine del libro, né il principale. “Favole pugliesi” propone, piuttosto, una originale esperienza di ascolto e di lettura che mette al centro il legame tra la malia del racconto, l’efficacia didascalica della singola parola, la suggestione dell’illustrazione. L’alleanza tra queste tre dimensioni comunicative propone in nuova veste l’antichissimo piacere della scoperta, nella fiaba e nella favola, di tracce delle nostre tradizioni, di credenze, di ritualità antiche, di una saggezza che non c’è più. Un piacere che non ha tempo e non ha età, che prescinde da appartenenze sociali e ideologiche. Un piacere che diventa immenso quando il racconto si fa occasione di contatto tra generazioni. Completano l’opera le tavole di tre giovani talenti dell’illustrazione. Ecco l’indice del volume: Accortezza – Il grano del massaio Aiuto – Il leone e il topo Amicizia – Compar cane e compar uccello Ascolto – La vipera e il pastore Astuzia – L’astuzia della volpe Avvedutezza – La contadina intelligente Benevolenza – Figlia e madre di suo padre Caso – La fortuna è cieca Cautela – La malizia del cane Cooperazione – Il lupo e il maiale Coraggio – Un leone generoso Crudeltà – La brocca, la cassaforte e la sedia Cupidigia – La morte dell’uomo Curiosità – Gli animali che parlano Dabbenaggine – Gesù e Pietro Destino – Un colpo al cuore Devozione – Il cane fedele Dolore – Cuore di madre Educazione – Mazze e panelle fanno i figli belli Equità – Il calzolaio coraggioso Esperienza – Una volta s’impicca Nicola Fiducia – La Fortuna Furbizia – La forza e la furbizia Generosità – La focaccia Giustizia – La storia dell’uccello grifone Gratitudine – Il suocero e la nuora Guarigione – Il racconto del piccolo gallo Immodestia – La cornacchia e il pavone Impudenza – Marzo Incantamento – La fata gallina Ingordigia – Chi troppo vuole nulla stringe Ingratitudine – Il riccio e la lepre Inquietudine – Lo spaccalegna incontentabile Invadenza – La comare intrigante Invidia – L’invidia punita Lavoro – Il contadino Mollica Lungimiranza – Tra padre e figli Malintenzione – La lepre e la volpe Menzogna – La volpe a cavallo del lupo Morte – Il figlio uccide il padre Necessità – Uno strano contrasto fra la Fortuna e la Sorte Odio – Il gatto, il cane, il topo Onestà – La buona fata Ostinazione – L’uomo del cardellino Paura – La volpe e il gatto Pazienza – Le due contadine Perseveranza – L’acqua, più forte dello scoglio Promessa – Il racconto della principessa Provvidenza – L’orfanella fortunata Riconoscenza – L’uccello del paradiso Saggezza – I tre consigli Scaltrezza – Cecchino delle frustate Serenità – Il ciabattino allegro Sincerità – Giuseppe il giusto Stupidità – Il pesce e il pescatore Trasparenza – Le cento facce del re Unione – Il leone e i tori Vanità – La talpa dette gli occhi per la coda Vizi – Il bambino e l’albero Zizzania – Perché i cani odiano i gatti, e questi i topi La nuova collana “Briciole” Con questo testo avviamo una nuova collana, il cui titolo, “Briciole”, è evidente: la briciola è un protagonista della fiaba (Hansel e Gretel, Pollicino ecc.), strumento in mano all’intelligenza del bambino che ne fa, da oggetto inutile, sporco, una via di fuga, un segnale, una indicazione perché il perdersi nelle avventure, nei boschi sia accompagnato dalla possibilità del ritorno. La briciola è anche il racconto stesso come frammento di memoria per, appunto, ritrovare la strada di quelle radici culturali che affondano nella tradizione orale, non ufficiale.
 
L’autore
Manlio Triggiani (Bari 1955), laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista e lavora alla “Gazzetta del Mezzogiorno”. Ha curato libri e collaborato alla redazione di volumi collettanei. Collabora con varie riviste. Alterna l’interesse per la cronaca (nei settori della cultura, dell’ecologia e delle tematiche della formazione, in particolare dell’Università) agli studi tradizionali e delle tradizioni popolari. Per i nostri tipi ricordiamo il suo “Storia del Natale. Culti, miti e tradizioni di una festa millenaria”. Gli illustratori Clara De Cristo è nata a Bari,dove vive e lavora. Dopo gli studi artistici ha partecipato a concorsi di pittura in diverse località italiane. Ha realizzato mostre di pittura collettive e personali, ha collaborato con teatri disegnando complementi scenografici, ha contribuito alla didattica di scuole elementari e medie mediante corsi di pittura e cartapesta. Renata Salvemini è nata a Brindisi nel 1972, ha frequentato l’ “Accademia dell’illustrazione e della comunicazione visiva” a Roma, dove vive e lavora. Collabora come illustratrice free-lance con studi grafici e agenzie di pubblicità. Silvano Pica è nato a Taranto il 10 giugno 1986. Attualmente frequenta, presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce,il biennio specialistico in decorazione. Contemporaneamente, lavora come illustratore free-lance.

 

 
 Michele Fanelli
   
 Tradizioni baresane
Storie, mestire e candine, credenze, usanze e checcine
  Collana: Lunari
   
  2011, pp. 112, € 15.00
ISBN: 978-88-6194-110-6
 
Il libro
Quali sono gli aneddoti, le leggende, le cure e i rimedi culinari più antichi che contraddistinguono la cultura popolare di Bari? Michele Fanelli, in questo volume, cerca di scovarne tanti, magari quelli meno diffusi e conosciuti, e di rispondere alle curiosità che spesso, e soprattutto quando sorridiamo in compagnia per qualche termine dialettale pronunciato o suscitato, ci sovvengono e per le quali non riusciamo a trovare l’esatto significato o a individuarne l’origine. In ”Tradizioni baresane”, l’esperto attribuisce un valore attuale e identitario a quelle che sono sempre state le abitudini e le tradizioni dei baresi. E così, da un semplice ritornello o da un fatterello raccontato sulle strade o fra scale di Bari vecchia, si torna a pensare al passato come presente, alle movenze delle figure di un tempo, da non dimenticare, per non trascurare la realtà del nostro vivere, a partire proprio dal luogo di appartenenza e dalle radici del linguaggio stesso. “La memoria storica, le storie popolari e locali, rimangono sempre l’anima, la linfa del costume, del dialetto, del vissuto di una comunità”, scrive Fanelli; ed è una verità importante da non sottovalutare, soprattutto in tempi di crisi economiche, relazionali, culturali. Oltre a menzionare gli eventi che hanno segnato la storia della nostra città, il testo si snoda attraverso i racconti tipici delle storie dei vissuti sociali e personali, i nomi particolari di alcuni personaggi nel tempo diventati “famosi”, gli indovinelli, i detti, i proverbi, i piatti semplici e salutari della nostra succulenta cucina, e la tanto rinomata “via del vino”, ovvero la via delle cantine. Le canzoncine e le filastrocche, infine, condiscono questo brioso “manuale” delle tradizioni, un modo per difendere e salvaguardare allegramente quella baresità racchiusa come un tesoro nello scrigno della Bari vecchia, tutt’oggi fonte del gusto e del sapore, ma soprattutto dei sentimenti autentici e, ancora, tutti “nostri”.
 
L’autore
Michele Fanelli è nato a Bari nel 1954. Amante del vernacolo e della tradizione popolare, sin da giovane ha organizzato un gruppo teatrale nella Cattedrale di Bari. Presidente del Circolo A.C.L.I. “E.N. Dalfino” dal 1994, è impegnato da molti anni in iniziative per la rinascita del suo quartiere. Nel 1998 ha curato la pubblicazione di “Cuore antico batte ancora. Guida alla conoscenza delle tradizioni e della storia di Bari vecchia”; nel 2002, “U Settane. Viaggio nelle tradizioni, nella storia e nella cultura di Bari vecchia”; nel 2004, “Suse Mmenze Abbasce”; infine, nel 2008, per i tipi della Progedit, “Bari vecchia porte aperte. Odori, sapori, superstizioni, liti, bestemmie”, felicemente alla seconda edizione, il calendario “U Settane”, per gli anni 2010 e 2011.

 

 
 Teresa Petruzzelli
   
 Le storie di Bimba
Illustrazioni di Andrea Dentuto
  Collana: Briciole
   
  2010, pp. 88, € 12.00
ISBN: 978-88-6194-085-7
Leggi un estratto
 
Il libro
Ma chi è “Bimba”? Bimba è una ragazzina curiosa, impertinente, allegra, con un cappottino rosso e le scarpe sempre lucide, anche se gira il mondo, cammina in ogni città, paese, borgo, piazza, pozzanghera, a caccia di solitudini. Ha un unico difetto: riesce a giocare poco, un po’ come i bambini di oggi, oberati di impegni e stressati dai doveri. “Le storie di Bimba” sono le sue avventure urbane, tra periferie tristi e quartieri dormitorio, dove lei ogni tanto getta in volo tre pietre o schizza acqua dalla fontana; insomma fa il mestiere di bambina. Agli uomini e alle donne sole e tristi lei regala un oggetto magico e un po’ delle sua vivacità. Bimba non ha paura di aprire le porte. In ogni storia incontra individui stravaganti e terribilmente soli, Donnone, Abbozzolato, Subacqueo ed altri ancora, fino a farli diventare una piccolo villaggio di stravaganti ma di sicuro meno soli.
 
L’autore
L’autrice – Teresa Petruzzelli è nata a Bari 44 anni fa. Drammaturga e regista si occupa di teatro in contesti di disagio. Ha pubblicato nel 2008 “Bimba & Orco” per Lupo Editore e, di prossima uscita, “Storie di sesso e di ringhiera” per Aisara. L’illustratore – Andrea Dentuto (Bari 1969) disegna da sempre approdando in Giappone, dove pubblica manga d’autore e realizza cartoni animati. Adora uccellini, maiali, cinghiali e Totoro. Il suo scrittore preferito è Maurice Leblanc. Il suo maestro è Kazuhiko Kato, a cui dedica sempre i suoi lavori. Insegna ai giovani come disegnare manga.

 

 
 Vittorio Stagnani
   
 I racconti della pentola
Storie per donzelle e cavalieri di gola
  Collana: Lunari
   
  2010, pp. 256, € 23.00
ISBN: 978-88-6194-082-6
 
Il libro
Una pentola di coccio, segnata dal fuoco e imbevuta di umori, i mestoli e le forchette, le tavole imbandite hanno storie da raccontare? Ascoltando i borbottii profumati di minestre, zuppe e salse, Vittorio Stagnani ha lasciato andare in libertà la sua fantasia per mescolare ricordi, storie, ricette, per ben cucinare e altrettanto ben mangiare. Attraverso racconti illustrati dagli acquerelli da lui stesso, l’autore prende per la mente e per la gola donzelle e cavalieri di gusto, legati dal piacere della vita. Ma non lascia indifferenti anche coloro che ai piaceri antichi vogliono tornare perché li hanno trascurati per troppo tempo o lasciati nel dimenticatoio. Fanno compagnia, in questo viaggio, le interviste – immaginarie? – a grandi cuochi o studiosi di gastronomia: Apicio, Vincenzo Corrado detto l'”Oritano”, Olindo Guerrini, Pellegrino Artusi, Luigi Veronelli, Luigi Sada, personaggi dal cui pensiero Stagnani spilla le verità cultural-gastronomiche. Il libro è corredato da rubriche contenenti curiosità e ricette, sicché il romanzo d’avventura diventa manuale di buona cucina, antologia di costumi, tradizioni, leggende, aneddoti.
 
L’autore
Vittorio Stagnani (Roma 1942), giornalista e scrittore, collabora a numerose testate. Ha scritto, per i nostri tipi, “Cucina vecchi buoni piatti di Puglia e Lucania” (Bari 2004), “Sotto schiaffo. Storie di usura” (Bari 2005), “Lunari di Puglia” (Bari 2006, con Vito Maurogiovanni e Nino Lavermicocca) e “Puglia Fuori Strada” (2008, con Corrado Palumbo).

 

 
 Vittorio Stagnani
   
 Puglia fuori strada
  Collana: Lunari
   
  2008, pp. 192, € 18.00
ISBN: 978-88-6194-031-4
 
Il libro
acquerelli di Vittorio Stagnani
con la collaborazione di Corrado Palumbo per le schede degli Itinerari

Questo libro raccoglie le avventure e le scoperte di Vittorio Stagnani in una Puglia che non è quella delle cartoline e degli itinerari ufficiali, ma la terra dei sentieri e dei tratturi, dei boschi e delle pietraie, delle dune e delle gravine; la Puglia selvaggia che possiamo percorrere a piedi o a cavallo. Il volume era molto atteso perché nasce sulla scia di un vecchio e classico “Puglia fuori strada”, che ha fatto conoscere l’autore ed è stato più volte ristampato. Dal Gargano, passando per le Murge, dalle gravine della “Civiltà Rupestre”, sino alle Serre Salentine, Stagnani, di volta in volta in compagnia dei soci del Cat (Club Amici del trekking) di Bari, di gruppi di cavalieri, di altri viaggiatori, in una semplice passeggiata o escursione, s’è intrufolato dove questa terra risuona ancora di leggende e misteri. Singolari appunti di viaggio sono inoltre i suoi acquerelli che corredano il volume. Dalle pagine scaturiscono emozioni, luci, sapori, personaggi, luoghi e momenti offerti a piene mani. Nel libro, vi è una selezione di notizie storiche, geologiche e architettoniche, paesaggistiche, e curiosità tali da renderlo adottabile, come testo di lettura, nelle scuole. In Appendice, a cura di Corrado Palumbo, una descrizione analitica dei principali Itinerari.

 
L’autore
Vittorio Stagnani (Roma 1942), giornalista e scrittore, collabora a “La Gazzetta del Mezzogiorno” e a diverse altre testate. Ha scritto, per i nostri tipi, Cucina vecchi buoni piatti di Puglia e Lucania (Bari 2004), Sotto schiaffo. Storie di usura (Bari 2005), Lunari di Puglia (Bari 2006, con Vito Maurogiovanni e Nino Lavermicocca).

 

 

 
 Michele Damiani
   
 La memoria prestata
Per segni per versi
  Collana: Romanzi e racconti
   
  2009, pp. 160, con 70 disegni in b/n e 8 tavole a colori, € 20.00
ISBN: 978-88-6194-068-0
Leggi un estratto
 
Il libro
Prefazione di Raffaele Nigro Una raccolta di versi che non ti aspetteresti da un pittore e artista come Michele Damiani. Che li ha voluti però pubblicare giustapponendoli a suoi schizzi e disegni, fantasie con la matita, sfuggite, come dice lo stesso autore, “alla sabbia dell’indifferenza”. Il risultato è una sinestesia di parole e segni che richiamano circostanze, eventi, personaggi, sentimenti di una vita, che vengono gelosamente ripercorsi come nelle pagine di un calepino ben rilegato. Prima di pubblicarli, Michele ha voluto prenderne le distanze e ha consegnato i suoi versi a un antico amico, “un mago che conosce il mistero delle parole e dei santi”. “Con le prime”, sottolinea, “inventa storie per matti gaudenti e buontemponi, con i secondi crea amicizia solidarietà farfalle e bellezza. In questo modo cerca di pagarsi il passaggio all’eternità. Non è escluso che ci riesca. Alla faccia del suo passato di brigante di passo”. La risposta di Mago Raffaele Nigro non tarda, in una Prefazione che consacra la versatilità di Damiani: “Oggi Michele esce allo scoperto in un terreno che per lui potrebbe essere minato. Quando mi consegna il dattiloscritto della raccolta chiedendomi di leggere, di tagliare se credo, di introdurre con uno scritto, mi vengono le paturnie. Temo di imbattermi in un malloppo, uno zibaldone melodrammatico che distruggerà la nostra amicizia. Invece mi sorprende il piacere della lettura”.
 
L’autore
Michele Damiani è nato a Bari dove vive. Inizialmente si occupa di disegno e di scultura. Negli anni Ottanta, dopo aver partecipato alla fondazione del gruppo Situazione 6 Milano, che promuove il muralismo, realizza murales in diversi luoghi. Cospicuo l’elenco delle mostre personali e collettive, nazionali ed estere. Michele Damiani riserva una attenzione particolare all’illustrazione di libri e racconti di vario genere, donde la sua frequentazione di numerosi poeti, scrittori e intellettuali.

 

 
 Federico Pirro
   
 Uniti per forza
1861-2011
  Collana: Storia e Memoria
   
  2011, III ed, pp. 192, € 20.00
ISBN: 978-88-6194-096-3
 
Il libro
Quali furono le profonde motivazioni che hanno portato e poi sancito lʼUnità dellʼItalia? E quali furono le reazioni e gli effetti dei provvedimenti sul territorio e sullʼintera popolazione? Di fronte alle odierne minacce scissioniste della Lega e ai molteplici nodi sullʼidentità italiana, emerge la necessità di scandagliare, attraverso una rivisitazione documentata, il processo che, a partire dal 1861, determinò lʼunificazione del mosaico territoriale italiano. Con lʼausilio di una corposa antologia, in questo volume, lʼautore ripercorre il secolo e mezzo trascorso, illuminando personaggi, fatti e luoghi dellʼidentità e rispolverando una ricca ed esaustiva documentazione conservata in armadi con le ante rivolte contro il muro, o troppo frettolosamente riposta negli stessi, come sempre accade, quando vanno preservate comode versioni ufficiali. Una rivisitazione critica di uno squarcio fondamentale della storia del nostro paese che, allo scoccare dei 150 anni serve a tutti, soprattutto ai giovani, per conoscere avvenimenti documentati, indagare e completare ricostruzioni troppo lontane dalle ragioni degli sconfitti.
 
L’autore
Federico Pirro è stato caposervizio alla “Gazzetta del Mezzogiorno”; dalla fondazione e per molti anni, corrispondente da Bari della “Repubblica”; capo redattore della sede Rai di Bari. Gli è stato assegnato nel 1997 il premio Saint-Vincent di giornalismo per una serie di servizi televisivi sullʼimmigrazione albanese. Impegnato a lungo nel sindacato di categoria, ha ricoperto lʼincarico di vice presidente nazionale della Federazione della Stampa. Fra i libri pubblicati, “Vilipendio di cadavere. La Dc barese nei giorni del dopo Moro” (1981), “Informare o dire la verità?” (2000), “Il generale Nicola Bellomo. Liberò Bari dai tedeschi, venne fucilato dagli inglesi” (2004), “La fame violenta. Lʼeccidio delle sorelle Porro” (2005), “Bari brucia. Trentʼanni di crimini culminati nel rogo del Petruzzelli” (2008).

 

 
 Patrizia Calefato
   
 Metamorfosi della scrittura
Dalla pagina al web
  Collana: Culture Segni Comunicazione
   
  2011, pp. 128, € 16.00
ISBN: 978-88-6194-103-8
 
Il libro
Questo libro esplora il tema della scrittura, intesa non semplicemente come “trascrizione” di lettere e parole su una pagina, ma in un senso ancora più ampio, quale complesso lavoro di “incisione” di segni nel mondo, attraverso le svariate forme che la comunicazione va assumendo nella nostra epoca. Il libro parte dalla riflessione su come siano cambiati e cambino i concetti di creatività, autoralità, lavoro linguistico, libro, in particolar modo nell’era tecnologica, e come da questi si generi un’idea di scrittura di cui sono le tecnologie stesse a mostrare la complessità. Viene quindi proposta una interpretazione socio-semiotica delle composite scritture del web che hanno ridefinito i confini e le forme della testualità. La scrittura finisce così per il dispiegare a pieno le sue metamorfosi nei discorsi sociali, alcuni dei quali – in particolare dalla pubblicità, al turismo, al cibo, alla comunicazione politica – vengono analizzati. Scrittura e corpo mostrano, infine, alcuni nuovi aspetti del loro eterno intersecarsi e significarsi reciproco, in abiti come la moda, la fotografia, il linguaggio verbale.
 
L’autore
Patrizia Calefato è professore associato nell’Università degli studi di Bari Aldo Moro, dove insegna Sociolinguistica e Linguistica informatica. È affiliated professor nell’Università di Stoccolma, Centro di Fashion Studies. Fa parte dei Comitati scientifici di riviste italiane e internazionali, tra cui: “Fashion Theory” (Oxford); “Lectora” (Barcelona). Tra le sue ultime pubblicazioni, ricordiamo “Body and Beauty”, in “Berg Encyclopedia of World Dress and Fashion”, J. B. Eicher ed., Berg, Oxford 2010; “Gli intramontabili”, Meltemi, Roma 2009; “Mass moda”, Meltemi, Roma 2007; per i nostri tipi, ha curato “Il piacere del ritorno” (con Maria Rosaria Dagostino, Bari 2007).

 

 
 Leonardo Rinella
   
 Il processo a Gesù
Un processo “ingiusto” in violazione dei diritti fondamentali dell’uomo
  Collana: Sacra
   
  2004, pp. 104, € 12.00
ISBN: 88-88550-48-8
 
Il libro
Alla passione di Cristo, specie in prossimità della Santa Pasqua, si pensa spesso in chiave religiosa. In pochi ravvedono in quell’evento il più inquietante caso giudiziario della storia e l’estrema ingiustizia perpetrata ai danni di un uomo quando si calpestano i suoi diritti naturali. In meno di ventiquattr’ore una condanna a morte viene pronunciata ed eseguita senza che sia offerta alcuna possibilità di impugnazione. L’imputato, arrestato senza essere informato dei motivi dell’arresto e dei contenuti dell’accusa, viene lasciato privo non solo di una difesa tecnica ma anche della possibilità di organizzare e proporre tesi difensive. La prova viene raccolta con improvvisazione, per sostenere imputazioni che mutano nel tempo e sono sostenute dinanzi a ben tre giudici diversi. Il processo a Gesù oggi sarebbe impensabile alla luce dei diritti fondamentali dell’uomo, che hanno trovato riconoscimento prima, nel 1948, nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, poi, in numerose Convenzioni internazionali. Leonardo Rinella, uomo di legge e di fede, sostiene che tali garanzie furono apertamente violate nel processo a Gesù. Ripercorrendo i quattro Vangeli, ricostruisce l’evento e individua, dal momento della incolpazione a quello della condanna, quali furono, appunto alla luce delle Convenzioni internazionali, le specifiche violazioni dei diritti più elementari dell’uomo, primo fra tutti la dignità. Dal racconto evangelico all’attualità il passo è breve. Per discutere di processi giusti e ingiusti e ammonire quanti, in una età assetata di una giustizia sommaria e di piazza, dimenticano che un processo è equo quando, insieme al rispetto delle regole formali, non lede le libertà fondamentali dell’uomo, quando la coscienza del giudice non abdica al potere, sia della piazza che delle istituzioni.
 
L’autore
Leonardo Rinella (Bari 1937) è stato magistrato fino al 2000. Autore di numerose monografie giuridiche in tema di armi, stupefacenti e polizia giudiziaria, nonché di articoli apparsi su riviste giuridiche specializzate, ha scritto, tra l’altro, “Retrocessioni” (1994), “Pedalando senza scorta” (1996), “Scrivo … quindi sono” (2001) e, per i nostri tipi, “Dieci anni di mafia a Bari e dintorni. Dal Conte Ugolino al Canto del Cigno” (2006, II ed).Collabora con il quotidiano “Puglia” e conduce una rubrica televisiva su RTG Puglia.

 

 
 Michele Fanelli
   
 U Settane 2012
U calendarie alla Barese
  Collana: Lunari
   
  2012, pp. 14, € 10.00
ISBN: 978-88-6194-127-4
 
Il libro
L’oroscopo e i numeri per le giocate del lotto, dettati dalla “cape du turke”, dalla testa del turco, sono tra le novità più succulente dell’edizione 2012. Ma ancora gli affezionati del calendario “U Settane” troveranno le nuove rubriche dei cinematografi e delle fontane della città, insieme a un Coline e Mariette, la celebre coppia, che si prodigano in un esilarante barzellettiere. Non potevano mancare in questo pozzo della baresità il santo del mese, il piatto del giorno, i libri sulle tradizioni, la città con i mestieri che scompaiono, le parole che non si usano più, i proverbi e i detti. “U settane 2012” è un appuntamento cui Bari e i pugliesi non mancano, per dotarsi di un prezioso strumento, indispensabile per cominciare la giornata con ironia e coraggio. L’opera si presenta ancora più varia nelle sue rubriche, in un grande formato (cm 33,5 x 49), tutto a colori, ricco di immagini introvabili che ritraggono angoli sconosciuti e oggetti che stanno scomparendo, risuonante di filastrocche e parole di cui ignoravamo il significato e di storie di un mondo che non c’è più. Ma non per questo lancia malinconici o nostalgici ritorni al passato. Il calendario si allinea semplicemente con i tempi, che richiedono un forte radicamento nella nostra storia: il rilancio del dialetto non viene visto come arma di divisione, semmai come mezzo di approfondimento. “U settane” diventa così una bussola essenziale per affrontare i momenti e le stagioni dell’anno che sta per affacciarsi. Ma è anche un pezzo unico per i collezionisti.
 
L’autore
Michele Fanelli è nato a Bari nel 1954. Amante del vernacolo e della tradizione popolare, sin da giovane ha organizzato un gruppo teatrale nella Cattedrale di Bari. Presidente del Circolo A.C.L.I. “E.N. Dalfino” dal 1994, è impegnato da molti anni in iniziative per la rinascita del suo quartiere. Nel 1998 ha curato la pubblicazione di “Cuore antico batte ancora. Guida alla conoscenza delle tradizioni e della storia di Bari vecchia”; nel 2002, “U Settane. Viaggio nelle tradizioni, nella storia e nella cultura di Bari vecchia”; nel 2004, “Suse Mmenze Abbasce”; infine, nel 2008, per i tipi della Progedit, “Bari vecchia porte aperte. Odori, sapori, superstizioni, liti, bestemmie”, felicemente alla seconda edizione. Nel 2011, sempre per Progedit, è uscito il suo “Tradizioni baresane”.

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A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart