|  LIBRI IN USCITA: Progedit – ottobre 20119 Ottobre 2011 Progedit srl Via De Cesare, 15 70122 Bari tel 080/5230627 fax 080/5237648 www.progedit.com info@progedit.com Gentili amici, presentiamo le novità e ristampe Progedit del mese di ottobre. Vi ricordiamo per l’occasione che i volumi possono essere acquistati via telefono, mail, fax, anche con carta di credito. Progedit  |  | a cura di Raffaella Scelzi, Vincenzo Pellicani |  |  |  | I segni del corpo Sport e danza, giornalismo e crisi di guerra, moda, cinema, arte e fumetto, letteratura |  | Collana: Culture Segni Comunicazione |  |  |  | 2011, pp. 172, € 20.00 ISBN: 978-88-6194-112-0 |  | Il libro Saggi di: Patrizia Calefato, Geo Coretti, Massimo Del Pizzo, Osvaldo Lanzolla, Lucia Cristina Larocca, Davide Papa, Vincenzo Pellicani, Giovanna Ranaldo, Raffaella Scelzi. I segni del corpo, osservati attraverso foto, immagini e storie disegnate in fumetti, con riferimento ai settori dell’arte e della cultura, della moda, del cinema, della letteratura e dello sport (in particolare basket e rugby), del giornalismo praticato in teatri operativi quali le aree coinvolte da crisi di guerra, sono descritti dai singoli autori in maniera diretta e commentati in una prospettiva socio-semiotica. Tali modalità di comunicazione non verbale focalizzano l’attenzione su parti del corpo, gesti e microespressioni osservati nei linguaggi non verbali oggetto di indagine, alla luce delle discipline che si occupano della comunicazione non verbale, tra cui la semiotica. Si intrecciano così “sguardi tra più discipline”, che aprono scenari di confronto con la Lis, lingua italiana dei segni in Italia non ancora ufficialmente riconosciuta come tale e pregna di elementi corporei che comunicano, il cui legame rimanda all’importanza e al ruolo della spontaneità delle emozioni. |  | Il curatore Raffaella Scelzi è docente di Lingua straniera nella scuola secondaria di II grado, docente a contratto SISS presso l’Università degli studi di Foggia, è A.C. (Assistente alla comunicazione), titolo per il quale ha conseguito un master in Assistenza alla comunicazione per non udenti, a.a. 2008/2009; conosce la LIS (Lingua italiana dei segni), ha pubblicato su diverse riviste tra cui ”ATHANOR, Rivista Cistercense” e sulla rivista online www.glottodidattica.net. Vincenzo Pellicani è docente a contratto presso l’Università degli studi di Foggia, docente di Scienze motorie nella scuola secondaria di I grado, è preparatore fisico della FIP, preparatore atletico e allenatore della FIGC. Ha pubblicato su diverse riviste tra cui “Performance”, “Notiziario Settore Tecnico FIGC”, “Giganti del Basket”. |
 |  | a cura di Franca Pinto Minerva |  |  |  | La memoria del Parco. Il Parco della memoria Ambiente, ricerca, formazione |  | Collana: Pedagogie |  |  |  | 2011, pp. 264, € 20.00 ISBN: 978-88-6194-120-5 |  | Il libro Saggi di: Giuseppe Annacontini, Severo Cardone, Rossella Caso, Daniela Dato, Barbara De Serio, Anna Dipace, Anna Erika Ena, Manuela Ladogana, Anna Grazia Lopez, Francesco Mansolillo, Franca Pinto Minerva, Antonia Chiara Scardicchio, Francesca Toto Non esiste uno spazio fisico che non sia al contempo uno spazio mentale e sociale come, allo stesso modo, non esiste un tempo cronometrico distinto e isolabile dal tempo narrativo e culturale. Tale è l’insegnamento delle storie e dei racconti della popolazione anziana, raccolti per la ricerca omonima del presente volume e ispiratori delle riflessioni e ricostruzioni qui presentate. Il Gargano diventa i ”Gargani” e si scopre, con quel senso di potente meraviglia che accompagna la percezione dell’incanto custodito nel misconosciuto quotidiano, che le voci hanno il potere di restituire vita e dignità a paesaggi e stagioni normalmente attraversate nell’indifferenza. La ricerca, realizzata dall’Università degli Studi di Foggia, non porta solo a un risultato oggettivo e quantitativamente valutabile come ”cumulo” di narrazioni che, altrimenti, il silenzio avrebbe facilmente disperso. Il risultato più rilevante è, invece, soggettivo e qualitativamente valutabile nei termini del riconoscimento che spetta al valore del personale lavoro di ritorno analitico e critico sulle narrazioni del quotidiano. Competenza, questa, implementabile a partire dal riconoscimento dei pregi paradigmatici della forma del racconto rievocativo degli anziani. La saggezza, in questi termini, non è tanto sapienza ma metodologia che, appunto narrativamente, aiuta a ricostruire continuamente ”trame” identitarie, sociali, di vita. |  | Il curatore Franca Pinto Minerva insegna Pedagogia generale all’Università degli Studi di Foggia. Tra le sue ultime pubblicazioni, ricordiamo, con F. Frabboni, “La scuola dell’infanzia” (Roma-Bari 2008); con M. Baldacci, F. Frabboni, V.L. Plantamura, “Il computer a scuola: risorsa o insidia?” (Milano 2009); “Laicità . Pluralismo. Democrazia”, in F. Frabboni (a cura di), “Idee per una scuola laica” (Roma 2007); “Cura della natura ed educazione ecologica”, in M. Manfredi (a cura di), “Variazioni sulla cura. Fondamenti, valori, pratiche” (Roma 2009). |
 |  | Tina Achilli |  |  |  | Rivoluzione e diritto Libertà e persona nel teatro di Ugo Betti |  | Collana: Arti, musica, spettacolo |  |  |  | 2011, pp. 144, € 15.00 ISBN: 978-88-6194-113-7 |  | Il libro “Sono un po’ mortificata di essere una donna. Anzi, un po’ mortificata di essere viva… speriamo che dopo morti non ci sia più nulla di simile.” Argia è la protagonista in “La regina e gli insorti” (1949) di un atto di rivolta estremo: un sacrificio gratuito aperto come un varco dentro l’insensatezza della esperienza. Ma la via di uscita per pareggiare l’oppressione e l’avvilimento non riguarda la sua vita né contiene promesse per quella degli altri. Si affaccia sul nulla, anche se ha il nome di un Dio imperioso e arbitrario. Ugo Betti ha salvato nella prostituta l’innocenza che si sorprende a cospetto dell’assurdità degli ordinari rapporti tra gli esseri umani. Anche nella situazione rivoluzionaria, posta al centro dell’opera teatrale in cui risuona la rivoluzione bolscevica, l’impulso individuale alla sopraffazione e al dominio annichila ogni pronuncia a favore del diritto alla giustizia e alla felicità . La posizione nichilista di Betti ha una origine e una storia. Se si ripercorre, come qui viene fatto, il complesso di idee che risale alla dissertazione di laurea “Il diritto e la rivoluzione” (1914), è possibile comprendere per quali vie filosofiche – il post-hegelismo dell’anarchico Max Stirner contro l’umanesimo marxiano – e attraverso quali contaminazioni – con la cultura scientifica del positivismo – il suo pensiero abbia elaborato una posizione etica e antropologica che esclude la prassi sociale da ogni progetto di un futuro più umano, per accettare una immobile legge naturale che si impone con la forza elementare delle passioni e degli appetiti più abietti o distruttivi del singolo individuo. Dietro la brutalità dei rapporti di forza nell’ordine sociale occhieggia l’ipocrisia convenzionale che ha bisogno di mascherarli e negarli. Contro questa menzogna agisce la carica di realismo contenuta nella dimensione esistenzialista di Betti: essa denuncia la logica del Diritto e dello Stato a protezione della classe più forte mostrandola nel suo cinismo ineluttabile, senza alcuna copertura retorica. E intanto l’attenzione a tutto ciò che mortifica la libertà e il diritto alla vita dell’individuo inclina verso l’inermità dell’essere vivente e si fa pura protesta contro i sacrifici umani richiesti da una civilizzazione abbandonata a un ingranaggio cieco. |  | L’autore Tina Achilli insegna Letteratura teatrale italiana presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro. I suoi interessi di ricerca si indirizzano sugli accessi alla conoscenza che la forma artistica è in grado di conseguire e sugli aspetti psicologici della simbolizzazione letteraria. Si è occupata di narrativa in epoca fascista (“Le maschere dell’eros”, in “I best seller del Ventennio, Il regime e il libro di massa”, Editori Riuniti, 1991), dei nuovi media elettronici e dello sperimentalismo ultimo Novecento, del prisma femminile nelle rifrazioni della scrittura narrativa e drammaturgica (“Il mito della fascinazione”, in “Tracce d’infanzia nella letteratura italiana fra Ottocento e Novecento”, Liguori, 2000). Con Progedit ha pubblicato “Teatro e Futurismo” (2005) e “Mariti e regine. Il gioco violento delle coppie nel teatro di Luigi Pirandello e Dacia Maraini” (2007). |
 |  | Andrea Carrozzini |  |  |  | Letteratura e passioni Ugo Foscolo e la questione dello stile |  | Collana: Letterature |  |  |  | 2011, pp. 208, € 19.00 ISBN: 978-88-6194-100-7 |  | Il libro “Il tema delle passioni” e la ricerca dello stile si collocano al centro della poetica foscoliana fin dai primi tentativi di scrittura. Il presente lavoro intende documentare, attraverso un’ampia indagine sull’opera di Ugo Foscolo, come proprio questo concetto risulti guidare la penna dell’autore, anche quando si tratta di instaurare un confronto critico e dialettico con la tradizione poetica dei classici e con la civiltà letteraria del Settecento. Infatti, per dirla con le parole dello stesso Foscolo, “la sostanza dello stile sta nella maniera di concepire i pensieri e di sentire gli affetti”. Una documentazione che, estesa a testi poco praticati dalla critica, dalle prime recensioni, agli scritti di militanza politica, agli esperimenti di traduzione della “Germania”di Tacito, alle lezioni pavesi, oltre che alle dichiarazioni dello stesso Foscolo, soprattutto nelle lettere agli amici, misura la posizione foscoliana rispetto ai temi più dibattuti di tutto il Settecento, dal principio di imitazione degli antichi, al dibattito sulla traduzione, a quello sul sublime: una posizione di assoluta autonomia, nel rifiuto di ogni limitazione accademica e nella scelta di uno stile antiquato e assoluto. Tale ricerca culmina nella composizione delle “Ultime lettere di Jacopo Ortis”, romanzo epistolare emblematico della letteratura italiana di inizi Ottocento, sull’esempio contrastante all’apparenza, complementare nella sostanza, di Sterne e Alfieri, in cui l’irregolarità stilistica definisce il carattere del protagonista e dunque realizza l’ideale foscoliano di uno stile unico e irripetibile. Il volume è completato dal testo commentato dell’orazione “Dell’origine e dell’ufficio della letteratura”, in cui le varie componenti evidenziate nel corso dell’indagine del saggio trovano una sintesi esemplare a conferma di come le idee foscoliane sulla letteratura possano essere inserite in un sistema teoretico coeso e omogeneo, in funzione di un linguaggio e di uno stile densamente significativi. “Il lavoro di Carrozzini”, annota Ettore Catalano nella sua Prefazione, “pare accurato e ben calibrato, sorretto da una solida base critico-metodologica e da una precisa e accurata conoscenza della bibliografia (circostanza, questa, non sempre presente in molte scritture critiche che hanno per oggetto l’opera foscoliana), degno di rispetto e considerazione e testimonia la capacità dell’Università pubblica italiana di suscitare intelligenze critiche notevoli, nonostante le gravissime difficoltà istituzionali, il degrado incombente e il silenzio assordante di una politica universitaria dominata dai luoghi comuni e dagli slogan populistici”. |  | L’autore Andrea Carrozzini (Lecce, 1974) è dottore di ricerca in Italianistica presso l’Università degli Studi del Salento, con all’attivo vari saggi in rivista e in atti di convegni. È autore del volume “Da Myricae a Odi e Inni. Percorsi testuali e tematici della poesia pascoliana” (2009). Ha curato, inoltre, gli atti del convegno internazionale di studi su “Teorie e forme del tradurre in versi nell’Ottocento fino a Carducci” (2010). |
 |  | Daniela Mastrorilli |  |  |  | Contrattazione a distanza Disciplina consumeristica e di settore |  | Collana: Università |  |  |  | 2010, pp. 336, € 25.00 ISBN: 978-88-6194-122-9 |  | Il libro La modalità di conclusione del contratto a distanza è sicuramente quella che, attualmente, incontra maggiore interesse da parte degli operatori commerciali, consentendo di approcciare moltissimi clienti a costi limitati. Il volume propone l’analisi della disciplina in vigore in materia di contrattazione a distanza applicabile sia genericamente (per le contrattazioni intercorrenti tra professionisti e consumatori) sia settorialmente (vendite per corrispondenza, televendite, commercio elettronico, commercializzazione a distanza di servizi bancari, finanziari ed assicurativi). Particolare attenzione è posta alla regolamentazione del telemarketing ed e-marketing essendo, il volume, originato dalle lezioni in “Diritto della contrattazione a distanza” del corso di laurea magistrale in “Marketing” della Facoltà di Economia dell’Università di Bari “Aldo Moro”. |  | L’autore Daniela Mastrorilli è ricercatrice confermata in Diritto Privato e Professore Aggregato in Diritto della Contrattazione a distanza presso la Facoltà di Economia dell’Università “Aldo Moro” di Bari. Ha insegnato tale materia dall’a.a. 2003-04 per i corsi di laurea triennale in Economia e Commercio e magistrale in Marketing. È autrice di saggi ed una monografia in diritto dell’informatica, oltre che di contributi minori. |
 |  | Antonia Rubini |  |  |  | Giovani e politica Quale realtà , quale futuro? Una ricerca sul campo |  | Collana: Reti |  |  |  | 2011, pp. 128, € 15.00 ISBN: ISBN 978-88-6194-119-9 |  | Il libro La scarsa partecipazione dei giovani alla politica tradizionale è una realtà ormai consolidata. I dati presentati in questo volume, e ricavati da una indagine in una università , quella di Bari, forniscono stimoli alla riflessione e alla predisposizione di percorsi formativi finalizzati al recupero della presenza attiva del cittadino nell’agone delle cose politiche. La politica trova nella pedagogia una formidabile alleata. Ciascuna delle due scienze si muove indipendentemente pur trovando, nel corso della propria azione, momenti di convergenze e coincidenze. L’esito di questo percorso si concretizza nell’individuo consapevole del suo dover essere partecipe nel proprio contesto di riferimento, per l’individuazione di soluzioni condivise nell’interesse proprio e altrui. Momento unificante dell’agire delle due scienze è la comunicazione, cifra interpretativa della postmodernità . Una comunicazione che in alcuni contesti, in particolare in quello pubblico, ha smarrito la rotta rispetto al suo etimo, riducendosi a mera tecnica e trasmissione unilaterale di dati. Conseguenza di una spettacolarizzazione della politica viene meno, in misura sempre crescente, la fiducia. |  | L’autore Antonia Rubini è dottore di ricerca in Dinamiche formative ed Educazione alla politica, attualmente assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze pedagogiche e didattiche dell’Università degli Studi di Bari, Aldo Moro. L’educazione alla politica, con particolare riferimento all’educazione alla cittadinanza, la comunicazione educativa e il tema dell’inclusione sociale sono i suoi principali ambiti di interesse. |
 |  |  |  |  |  | Marsia. Variazioni poetiche 1 mediterraneo/deserto |  | Collana: Riviste |  |  |  | n. 1 anno 1(2011), pp. 64, € 10.00 ISBN: 2038-2731-11 | Saggi di C. Cipparone G. Dotoli G. Leronni S. Ricci |  | Il libro Questo numero contiene un’articolata indagine di Giovanni Dotoli – tra i massimi conoscitori della letteratura in lingua transalpina – intorno a una “poetica mediterranea”, a partire dalla poesia algerina in lingua francese pregna di echi della cultura berbera e delle popolazioni nomadi del deserto. Un “luogo senza luogo” che ispira al professore-poeta anche un poema a tema. Con questo fa il paio il dossier in versi di Giacomo Leronni, in cui il deserto si mostra come un dio-totem tanto potente da prosciugare ogni slancio sacrificale. Inaridimento delle speranze e desertificazione dei sogni sono i temi che tengono banco anche nel saggio di Sara Ricci, che, usando la leva dell’intertestualità , solleva la rete di analogie che avvolge una poesia di Kavafis, tradotta da Montale, e il romanzo di Buzzati, “Il deserto dei Tartari”. L’assenza si nutre di frustre attese nella ridotta-mondo di Bastiano lambita dallo spettacolo infinito e desolato del nulla. E assetata di aspettative di riscatto è la fiumana di gente che si rovescia dalle zone presahariane del Maghreb sulle nostre coste in una sfida all’ignoto lanciata dentro un mare comune. Carlo Cipparone ne coglie l’eco dolente nel suo melologo. Risonanze interiori di una parte di mondo che sembra essere tornata al punto zero. |  | L’autore Giacomo Leronni è nato nel 1963 a Gioia del Colle (Bari), dove vive. Insegna francese nella scuola media. Ha pubblicato poesie su svariate riviste nazionali (tra cui “incroci”, “l’immaginazione”, “Hebenon”, “Pagine”, “Atelier”). Ha vinto, nella sezione testi inediti, l’edizione 1998 del premio nazionale di poesia LericiPea. Ha partecipato, nel 1999, selezionato da Renato Barilli e Nanni Balestrini, al convegno/laboratorio “RicercaRe”, organizzato a Reggio Emilia. “Polvere del bene” (Manni, Lecce 2008) è l’esordio poetico in volume. Con il poemetto “Dopo Monte Oliveto” ha vinto il premio letterario Castelfiorentino 2009. Carlo Cipparone è nato nel 1934 a Cosenza, dove vive. Suoi versi sono in riviste letterarie italiane e straniere. Con altri poeti cosentini ha fondato nel 2001 il semestrale di scritture poetiche “Capoverso”. Ha pubblicato: “Le oscure radici” (Segnacolo, Bologna 1963), “L’ignoranza e altri versi” (UH, Cosenza 1985), “Strategie dell’assedio” (Orizzonti Meridionali, Cosenza 1999). Due antologie bilingui di suoi versi sono recentemente uscite in Polonia e negli Stati Uniti: “Czas, stòry madejdzie – Il tempo successivo” (Heliodor, Varsavia 2006), “Mirror of Glances – Specchio degli sguardi” (Gradiva Publications, New York 2009). Giovanni Dotoli è nato nel 1942 a Volturino (Foggia). Professore ordinario di Lingua e Letteratura francese all’Università di Bari dal 1980, è cavaliere, ufficiale e commendatore nell’Ordine delle Palme Accademiche del Governo transalpino. Il 5 maggio 1999 l’ex presidente della Repubblica francese Jacques Chirac gli ha conferito la Legion d’Onore per gli alti meriti culturali. Ha fondato e dirige diverse collane e riviste, anche in coedizione internazionale. Nel 2000 ha ricevuto il Grand Prix de l’Académie Française. È stato segretario generale della Comunità delle Università mediterranee. Specialista del XVII secolo, della seconda metà del XIX, delle avanguardie del primo Novecento, del viaggio francese in Italia, della francofonia mediterranea e della poesia dei giorni nostri, ha scritto oltre cento volumi e più di trecentocinquanta saggi, articoli e relazioni sulla letteratura, sulla lingua e sulla cultura francese, dal Cinquecento al Novecento, pubblicati in Italia e all’estero. È stato visiting professor all’University of Chicago e all’École Normale Supérieure di Parigi. Sara Ricci (classe 1980), pianista, è dottore di ricerca in Letterature moderne comparate e dottoranda in Italianistica presso l’Università di Bari. Suoi ambiti di ricerca sono: francesistica, fortuna del mito nella letteratura contemporanea, letteratura concentrazionaria e letteratura potenziale italiana. Ha pubblicato negli “Annali della Facoltà di lettere e filosofia di Bari” del 2005 il saggio “André Gide e la dissoluzione del mito: una lettura del Prométhée mal enchaîné”. |
RISTAMPE  |  | Tina Achilli |  |  |  | Mariti e Regine Il gioco violento delle coppie nel teatro di Luigi Pirandello e Dacia Maraini |  | Collana: Arti, musica, spettacolo |  |  |  | 2007, pp. 128, € 15.00 ISBN: 88-88550-91-7 |  | Il libro Forme artistiche e condizione materiale dell’esistenza: gli sviluppi attuali di questo rapporto possono apparire sconcertanti e accennare alla scomparsa di dinamiche considerate finora essenziali sia alla produzione che alla fruizione dell’arte. Oltre il confine che rappresenta il legame tra corpo e immaginazione, là dove si spingono le profezie post-biologiche e post-umane, è pensabile persino la morte dell’arte. Questa consapevolezza della fragilità dell’impresa espressiva appartiene alla linea più avanzata dell’arte moderna. L’autrice ne ripercorre le tracce attraverso le posizioni teoriche di autori come Musil, Woolf, Gadda, Pinter, Grass, Jelinek. In particolare, con il teatro del Novecento si è manifestato in forme nuove il tema della responsabilità intellettuale, civile ed etica dell’arte. Su questo sfondo, nel volume sono interpretate le figure della violenza sociale rappresentate in “Non si sa come” di Luigi Pirandello e in “Maria Stuarda” di Dacia Maraini. Impulsi liberatori e capacità dissacranti contenuti nei testi vengono messi a confronto con i presupposti di una sensibilità irrimediabilmente piccolo-borghese, nel caso di Pirandello, e con i problemi del dramma in rapporto con la storia come fonte e metodo della costruzione drammaturgica, nel caso di Maraini. |  | L’autore Tina Achilli insegna Letteratura teatrale italiana presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bari. I suoi interessi di ricerca si indirizzano sugli accessi alla conoscenza che la forma artistica è in grado di conseguire e sugli aspetti psicologici della simbolizzazione letteraria. Si è occupata di narrativa in epoca fascista (Le maschere dell’eros, in I best seller del ventennio. Il regime e il libro di massa, Editori Riuniti 1991), dei nuovi media elettronici e dello sperimentalismo ultimo Novecento, del prisma femminile nelle rifrazioni della scrittura narrativa e drammaturgica (Il mito della fascinazione, in Tracce d’infanzia nella letteratura italiana fra Ottocento e Novecento, Liguori 2000). Per Progedit ricordiamo Teatro e Futurismo (2005). |
 |  | Giovanni Attolini |  |  |  | Teatro arte totale Pratica e Teoria in Gordon Craig |  | Collana: Arti, musica, spettacolo |  |  |  | 2008, pp. 144, con ill. in b/n, € 15.00 ISBN: 978-88-6194-020-8 |  | Il libro Edward Gordon Craig (1872-1966), insoddisfatto dell’illusione naturalistica che dominava le scene tra Ottocento e Novecento, con le sue architetture e i suoi disegni dimostrò il ruolo fondamentale dello spazio e della luce nel teatro. Ma chi era Gordon Craig? Benché autore di pochi spettacoli, è considerato il padre della regia moderna: famosa la sua messinscena dell'”Amleto” al Teatro d’Arte di Mosca, fondato e diretto di Stanislavskij. Questo libro ripercorre la “carriera” di Gordon Craig muovendo da considerazioni che apparentemente non hanno nulla di teorico. Il regista inglese fonda la sua idea di teatro nei primi vent’anni del Novecento. Lo sviluppo diacronico è però ribaltato: infatti le riflessioni sull’arte scenica si sviluppano partendo dalla biografia che Craig scrisse nel 1930 in onore del suo maestro Enry Irving, il più grande attore dell’età vittoriana. Le pagine a lui dedicate risultano essere una premessa agli scritti teorici – fra tutti L’attore e La Supermarionetta – che come si è detto in realtà Craig scrisse prima dell’omaggio reso a Irving. |  | L’autore Giovanni Attolini insegna Storia del Teatro e dello Spettacolo presso l’Università di Bari. Oltre che di cinema, si interessa particolarmente di teatro del Cinquecento e del Novecento. Tra le sue opere ricordiamo: “Teatro e Spettacolo nel Rinascimento” (1988-2006); “Gordon Craig” (1996); “Trent’anni di cinema. Da Griffith a Visconti. 1915-1943” (1997); “Il cinema italiano degli anni Sessanta. Tra commedia e impegno” (1998); “L’antinaturalismo a teatro” (1999); “Storie e uomini di teatro” (2003). |
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