L’ingenuità di Epifani11 Settembre 2013 Avete presente quel giocatore di carte che si crede imbattibile e continua a sfidare i veri campioni e ogni volta lascia sul tavolo un bel po’ della sua boria (e dei suoi quattrini)? Lo chiamano “il pollo”. Sembrava che fosse stato informato in anticipo dell’esito del giudizio, in modo da essere il primo a mettere un expertise sulla sentenza. Paolo Guzzanti, cui devo riconoscere di non risparmiarsi in difesa del cavaliere, viste le aberrazioni che si commettono in politica e in diritto sul suo conto, ha rivelato ieri di una conversazione carpita tra Epifani ed un interlocutore sul bus che collega la città di Roma al suo aeroporto. Epifani sosteneva che era inutile stare a tergiversare in Giunta: Noi abbiamo i numeri e dobbiamo farli valere! Questo è lo spirito democratico del leader del Pd, che conta sulla forza anziché sul raziocinio. Sul bus, in pratica, ha esibito un’altra rodomontata, confermando un’improntitudine ed una ostilità preconcetta che non portano a niente di buono. Non per Berlusconi che, come ho scritto, se scriverà quella lettera con la richiesta di voler andare a scontare la pena in carcere, sarà il vincitore definitivo di questa guerra dei vent’anni, ma per il Pd, che mostra con Epifani di essere uno zombi e, meglio ancora, un corpo senza testa. Massimo D’Alema – lo avete notato? – lascia la ribalta ad Epifani; lui si limita a dichiarazioni di routine molto soft. Sono convinto che sa bene che stanno giocando sporco e che le armi di cui dispongono sembrano solide in apparenza, ma dentro sono fradicie e vulnerabili. Non penso proprio che desideri sbandierare più di tanto la sentenza Esposito come occasione di cui andare orgogliosi per far fuori l’avversario politico. L’intervista rilasciata da Esposito al Mattino è stata più che sufficiente per lasciargli capire di che uomo si tratti e di quanta affidabilità sia lecito assegnare al suo copia incolla utilizzato per comporre un mosaico i cui pezzi sono stati assemblata nella peggiore maniera. Se esiste ancora una magistratura sana (e confido che lo sia quella di Brescia) la necessaria richiesta di revisione del processo che i legali di Berlusconi hanno il dovere di presentare al più presto, provvederà a rimettere al giusto posto le scombinate tessere che per mano di ideologie malate hanno finito per rappresentare un disegno osceno. Epifani non si rende conto che Berlusconi e il suo partito hanno la mossa dello scacco matto, come ho già scritto, e ho tutta l’impressione che, con la dichiarazione distensiva di ieri sera, Napolitano l’abbia capito al suo posto richiamando il Pd ad un comportamento più responsabile. Se accetta il carcere, Berlusconi li infila allo spiedo tutti quanti, e può perfino disinteressarsi delle eventuali dimissioni del capo dello Stato e della elezione, con questo parlamento, di un uomo a lui ostile, sia esso espressione dei grillini (Stefano Rodotà ) o del Pd (Romano Prodi o la riserva sempre disponibile che si chiama Giuliano Amato). L’elezione di un nuovo capo di Stato comporterà , comunque, lo scioglimento delle camere e il ricorso a nuove elezioni. Letto 1267 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||