Lo ha detto anche la Marcegaglia24 Gennaio 2011 Qui: “«Un nuovo primo ministro deve avere la maggioranza in Parlamento e deve essere indicato dagli elettori, cosa sulla quale sono d’accordo: se ci saranno le condizioni perché Tremonti abbia queste caratteristiche, perché no » afferma il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, rispondendo ad una domanda di Fabio Fazio sulla possibilità che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti possa sostituire Silvio Berlusconi alla presidenza del Consiglio.†E non mi pare che la Marcegaglia, almeno negli ultimi tempi, sia schierata a favore di Berlusconi. Ma una cosa ha capito: che i cittadini non potranno più accettare inciuci di palazzo. Per Casini nulla è cambiato e il premier indicato dagli elettori può benissimo essere messo da parte e sostituito da un personaggio che il popolo non ha nemmeno preso in considerazione. Sia egli Tremonti, sia Alfano, sia Letta. I primi due hanno ripetutamente smentito fra l’altro di voler fare le scarpe a Berlusconi. Oggi quello che Casini, in buona compagnia, vorrebbe fare ha acquisito ormai un nome presso l’opinione pubblica. Si tratterebbe di un golpe. Un rovesciamento della volontà popolare, le cui conseguenze non sono al momento immaginabili, ma certamente assai pericolose, irritanti e sconvenienti per chiunque. Napolitano compreso. Come ha riconosciuto la Marcegaglia nessuno, nemmeno Tremonti, può guidare il governo, se non è passato prima dal voto e sia stato eletto. Nessuno dei due ha il coraggio di dire che l’unica strada, ove il governo non avesse più la fiducia del parlamento, sono le elezioni anticipate. «Mi lasci dire che dipende non solo da lui, ma da tutto il Pdl. Dentro quel partito ci sono personalità autorevoli che potrebbero guidare un governo “senzaâ€, ma non “controâ€, Berlusconi, che potrebbe conservare il ruolo di leader del centrodestra e dedicarsi a chiarire la sua posizione personale. Al di là di quel che dicono tutti i giorni in tv, credo che nel Pdl siano in tanti a pensarla così. Sarebbe una via d’uscita ragionevole. Altrimenti non restano che le elezioni ». Un canto di sirena, come si vede. Sperando che nel Pdl qualcuno prenda le distanze da Berlusconi e si crei un conflitto interno. Articoli correlati“Caso Ruby, l’affondo della Cei: «Il Paese è sgomento,prova disagio morale »”. Qui. Da cui estraggo: «La vita di una democrazia – ha aggiunto il presidente della Cei – si compone di delicati e necessari equilibri, poggia sulla capacità da parte di ciascuno di auto-limitarsi, di mantenersi cioè con sapienza entro i confini invalicabili delle proprie prerogative ». «Si moltiplicano notizie che riferiscono di comportamenti contrari al pubblico decoro e si esibiscono squarci – veri o presunti – di stili non compatibili con la sobrietà e la correttezza, mentre qualcuno si chiede a che cosa sia dovuta l’ingente mole di strumenti di indagine. In tale modo, passando da una situazione abnorme all’altra, è l’equilibrio generale che ne risente in maniera progressiva, nonchè l’immagine generale del Paese ». “La difesa del premier: ecco i testimoni. Macrì interrogata in un luogo segreto”. Qui. “Pdl contro Emma Marcegaglia. “Vuole far fuori Berlusconi”. Qui. “Bagnasco non “scomunica” il Cav” di Andrea Tornielli. Qui. “Intercettazioni ingiuste, Pdl: sanzioni disciplinari ai giudici incompetenti” di Andrea Indini. Qui. “Ruby, la difesa del Cav: più di venti testimoni Ecco la verità sulle cene”. Qui. “Gaffe di Ballarò, Floris replica al Giornale “Nulla di taroccato”. Ma l’errore è evidente”. Qui. “Spunta una sinistra che non ci sta: “Basta giustizialismo sul caso Ruby”. Qui. Da cui estraggo: “Dalle pagine del sito The front page, l’appello è stato lanciato oltre che da Rondolino e Velardi, anche da Piero Sansonetti, Massimo Micucci ed Enza Bruno Bossio. “Cari compagni, per il nostro bene, fermatevi”, è il titolo dell’articolo che sviluppa le ragioni per cui “non possiamo”, in quanto sinistra, “sperare nel carcere, nell’arresto dell’avversario più detestato, nei sistemi di intercettazione a tappeto, nella logica dei corpi separati e persino nell’intervento del Vaticano per ottenere ciò che non abbiamo ottenuto con il consenso”. Insomma, no al giustizialismo applicato al caso Ruby e a Silvio Berlusconi, perché “nel giustizialismo non c’è meno oscurità che nel comportamento arrogante della politica di potere”. “L’esercizio della giustizia deve essere efficace, ma esemplare nel rispetto delle regole e nella sobrietà dei comportamenti, più di quanto non spetti agli imputati. Il braccio della legge deve esercitarsi senza ossessioni di protagonismo. I poteri di indagine non devono ridurre i cittadini, testimoni o sospettati, a numeri di telefono intercettabili e a condannati molto prima del giudizio, né a quei poteri debbono sommarsi considerazioni moralistiche, né va utilizzato in modo devastante il circuito mediatico come prima ed ultima sede di sentenza. L’intervento di Berlusconi all’Infedele. Qui video. “Il Cav si ribella agli insulti di Lerner” di Mariateresa Conti. Qui. “La casa di Montecarlo è del cognato di Fini” di Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica. Qui. “Caro Silvio, pm guardoni non potranno fermarti” di don Luigi Verzè. Qui. “Subito indagata la escort che tentò d’incastrare Fini” di Patricia Tagliaferri. Qui. “La Macrì di Annozero da superteste a ballista” di Luca Fazzo. Qui. “Resto alla mia Bompiani anche se arriva Saviano” di Vittorio Sgarbi. Qui. “L’Unità ritrova Gramsci nella Perego” di Filippo Facci. Qui. “La Cei non dà la spallata” di Nadia Pietrafitta. Qui. “Berlusconi punta a recuperare i cattolici” di Fabrizio dell’Orefice. Qui. “Marina diventa l’incubo della Sinistra” di Alberto Di Majo. Qui. “Un ricatto per eliminarlo” di Francesco Perfetti. Qui. “Bossi non molla il Cav. per D’Alema o Casini ma ha un asso nella manica” di Lucia Bigozzi. Qui. “Fini sonda Bossi: «Sicuro di stare sempre con Silvio? » di Il congiurato. Qui. Letto 1930 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Felice Muolo — 24 Gennaio 2011 @ 17:09
Fini è finito in bocca a Casini come un’oliva. Casini si rigira l’oliva in bocca, in attesa  di masticarla e sputare il nocciolo. Fini  ne è consapevole e non fa che agitarsi. Casini  ha anche paura che il nocciolo lo strozzi:  i nuovi venti deputati che sostengono il governo gli hanno dato un pugno nello stomaco.   Â
Commento by Boris — 25 Gennaio 2011 @ 00:30
….. in compenso Berlusconi è così calmo e tranquillo in questo periodo idilliaco ….
Commento by Felice Muolo — 25 Gennaio 2011 @ 12:06
Peccato di braghetta Dio perdona in fretta. Proverbio pugliese.
Commento by giuliomozzi — 26 Gennaio 2011 @ 07:41
Bart, scrivi: “Per Casini nulla è cambiato e il premier indicato dagli elettori può benissimo essere messo da parte e sostituito da un personaggio che il popolo non ha nemmeno preso in considerazione. Sia egli Tremonti, sia Alfano, sia Letta. I primi due hanno ripetutamente smentito fra l’altro di voler fare le scarpe a Berlusconi”.
Perché, secondo te, se Tremonti o Alfano volessero fare le scarpe a Berlusconi, lo dichiarerebbero apertamente?
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 26 Gennaio 2011 @ 08:47
Io sono fatto all’antica, Giulio. Ci credo sempre, fino a prova contraria.
Commento by giuliomozzi — 27 Gennaio 2011 @ 01:00
Intendi dire, Bart, che credi a chiunque, qualunque cosa dica, fino a prova contraria?
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 27 Gennaio 2011 @ 09:33
Dipende dalla fattispecie, Giulio. Se vedo una persona che assassina un’altra e sostiene di non averlo fatto, ovviamente non le credo.
Commento by Ciro — 29 Gennaio 2011 @ 09:47
Invito tutti a leggere i lavori del World Economy forum di Davos riguardanti l’Italia di oggi.
Quando aprirete gli occhi????
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 29 Gennaio 2011 @ 10:37
E quando li aprirai tu?