L’opposizione e la voglia del colpo di Stato10 Giugno 2010 Stamani al Senato da parte dell’opposizione si è passato il segno e i cittadini tutti, a qualsiasi parte politica appartengano, devono aprire gli occhi. Il fatto di stamani è il segno della deriva a cui sta portando l’antiberlusconismo. Certe menti sono offuscate, deliranti. La democrazia è calpestata da coloro che sono tanto mai inebetiti che presumono di difenderla. L’opposizione, come è noto, si è resa responsabile di un gesto che, a mio ricordo, non ha precedenti nella nostra storia repubblicana. Non solo ha occupato l’aula, ma si è seduta ai banchi del governo, resistendo agli inviti della presidenza di lasciare quei posti e di andare ad occupare quelli ad essa assegnati. Perfino al personale di servizio i parlamentari dell’opposizione hanno opposto resistenza, sicché il presidente Schifani ha dovuto sospendere la seduta, ripresa passato mezzogiorno. Alla mia mente è riapparsa l’immagine tragica dell’irruzione nel parlamento spagnolo di un manipolo di golpisti, che fecero addirittura uso delle armi. Immaginate se l’azione di stamani fosse stata compiuta dai parlamentari del Pdl. Come il re Juan Carlos si mostrò all’altezza della situazione e fece arrestare i golpisti, così la presidenza del Senato ha respinto il tentativo eversivo dell’opposizione. Ma non è sufficiente aver ripristinato l’ordine in aula. In Spagna i golpisti furono arrestati e processati. Non si chiede questo, ma una esemplare punizione dovrà essere comminata a questi parlamentari che hanno sulle labbra la parola democrazia, ma non sanno nemmeno di che si tratta. Si può non partecipare ad una seduta parlamentare. È un diritto. Ma non si può – ripeto non si può – occupare l’aula della sede per eccellenza della democrazia. La sua occupazione è, sempre e comunque, un tentativo eversivo. Un golpe. Un’offesa alla democrazia. Nessuna indulgenza dovrà essere concessa a chi ha commesso questo gesto irresponsabile. L’opposizione ha perso la testa. Si ricordino le parole di Bersani di ieri contro Berlusconi: Se la Costituzione non ti piace, vattene. Dobbiamo ormai prenderne atto. La voglia di andare al potere, calpestando perfino il voto popolare, la rende protagonista di vicende, come quella di stamani, che faranno il giro del mondo, trasmettendo, ancora una volta, l’immagine di un’Italia quale non è. Vergogna! Letto 1984 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by gianniguelfi — 10 Giugno 2010 @ 13:24
Lo sapevamo già ma i suoi ultimi attacchi agli altri poteri dello Stato, alla Carta costituzionale, alla libertà d’ informazione e ai giornalisti che non si prostrano al suo passaggio, ce l’ hanno confermato: Berlusconi non sopporta la democrazia, non la capisce, pensa sia solo una perdita di tempo.
Il suo sogno sarebbe quello di far entrare immediatamente in vigore le leggi, cosi come licenziate dal Consiglio dei ministri. Senza il vaglio di Napolitano, le possibili modifiche del parlamento o il giudizio di costituzionalità . E senza giornalisti a criticare il suo operato. In altre parole, una dittatura
Questo è il personaggio che ci governa e va a rappresentare l’ Italia in giro per il mondo: un aspirante dittatore.
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Commento by Bartolomeo Di Monaco — 10 Giugno 2010 @ 13:34
Non dimentichi, guelfi, che Berlusconi governa perché eletto dagli italiani.
Ieri Bersani, e stamani i senatori dell’opposizione, hanno dato dimostrazione che della democrazia si sentono autorizzati a fare carta straccia. Meglio Berlusconi, mi pare.
Commento by Mario Di Monaco — 10 Giugno 2010 @ 14:53
La prerogativa riconosciuta ai parlamentari dell’insindacabilità per le opinioni espresse nell’esercizio delle loro funzioni non può essere intesa come irresponsabilità per i gravi danni arrecati all’istituzione cui appartengono a causa della loro incapacità o peggio ancora della loro deliberata volontà distruttiva.
Lo stato comatoso in cui versa il Parlamento non può attribuirsi soltanto all’inadeguatezza delle norme che regolano il suo funzionamento ma anche al deplorevole comportamento di alcuni  suoi componenti che praticano, ormai da anni, senza alcuna remora, il malcostume vergognoso dell’assenteismo, del disfattismo e del dispregio della volontà popolare.
Ed hanno anche voluto abolire le preferenze per non essere più sottoposti al giudizio degli elettori.
Commento by gianniguelfi — 10 Giugno 2010 @ 16:42
Bè, diciamo che Berlusconi la risposta di Bersani a proposito della costituzione un po’ se l’ è cercata. E poi non è vero che la costituzione impedisce di governare. Il governo può ricorrere ai decreti e alle fiducie, delle quali per altro Berlusconi ha fatto largo uso. Malgrado avesse detto, quand’ era Prodi a porla, che farvi ricorso non appartenesse alle vere democrazie. E tenga conto che le fiducie di Prodi erano giustificate dall’ avere al senato solo due voti di vantaggio. Berlusconi invece di voti in più al senato ne ha 40.
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Commento by Bartolomeo Di Monaco — 10 Giugno 2010 @ 19:10
Si può governare in molti modi. La prima Repubblica lo ha fatto. Oggi c’è bisogno di una Costituzione più snella.
La fiducia si rende necessaria quando l’opposizione (sono due anni che si discute sul ddl sulle intercettazioni) fa ostruzionismo. Un governo non può essere tenuto nelle sabbie mobili.
Commento by Luciano Baroni — 11 Giugno 2010 @ 19:07
Giannetto, i comunisti non possono parlare e nemmeno scrivere di Democrazia.
E certamente la dichiarazione di Bersani, checchè tu ne scriva, è la dimostrazione lampante di quanto sopra, oltretutto supportata da quella della Finocchiaro al Senato ( oltre all’oltraggio del non voto, dell’uscita dall’aula e dalla non condanna di quanto fatto dai  copia-incolla dell’agricoltore molisano )  e dalla dichiarazione del cattocomunista lampaDario.
Siete oltre tutto, dei poveretti che per rimanere presenti nella politica, fate alleanze con chiunque, anche con coloro che vi sputtanano giorno per giorno e, dopo averlo eletto, sputtanano anche Napolitano.
Vergognatevi di esistere. :lol: