Minacce di morte a chi riferisce sulle indagini a sinistra?22 Febbraio 2010 Sembrerebbe che si stia arrivando a questo, almeno a Lucca. Ovviamente, i giornali locali ne parlano, e in modo molto dettagliato e puntuale il maggiore quotidiano della provincia, La Nazione. Remo Santini è il responsabile del quotidiano lucchese e ha pensato bene di far seguire gli sviluppi della inchiesta a due suoi collaboratori: Mauro Celli e Michela Stefani, che ne riferiscono con solerzia e correttezza, informando la città. Capannori non è un piccolo paese, è uno dei comuni più grandi d’Italia. Nel suo territorio sorgono industrie di una certa importanza. L’economia subisce gli alti e bassi della congiuntura, ma è sempre di tutto rispetto. Ora succede che l’amministrazione, da poco confermata, viene coinvolta in uno scandalo di corruzione, e subito la stampa locale, com’è naturale, se ne interessa e segue gli avvenimenti. Nel piccolo, abbiamo qualcosa, a Lucca, che somiglia a ciò che sta emergendo a Firenze. Anche se si chiamasse un esperto di falsificazioni, questi dovrebbe ritornarsene a casa con la coda tra le gambe. Nisba. Qui di destra non c’è puzza. La puzza è solo di sinistra. Immagino la furia, immagino la rabbia, immagino la bile. Nemmeno il diavolo ci può fare niente. Ed ecco la pensata criminale di qualcuno, qualche pazzo alla Tartaglia, a cui la faccenda fa mancare il sonno: Si minaccino di morte i responsabili del giornale che si interessa della vicenda. Che tacciano o verranno fatti fuori! Si dirà: ma non ci sono prove che le minacce provengano da uomini della sinistra. E infatti io non dico questo. Mi limito soltanto a constatare che, almeno a Lucca, in uno scandalo di corruzione dove è implicata la sinistra e dove non vi è possibilità di farci entrare anche un po’ di destra, la conseguenza è che i giornalisti devono tacere o altrimenti verranno passati per le armi. Naturalmente la sinistra ufficiale fa orecchie da mercante. Capannori sullo scacchiere nazionale conterà come il due di briscola. Che cosa importa se tre giornalisti rischiano la pelle? Mica sono D’Avanzo, Mauro, Scalfari, Travaglio! Letto 1787 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Ambra Biagioni — 22 Febbraio 2010 @ 12:07
Infatti Bart, di questo parla solo la cronaca locale, manca il tamtam della stampa nazionale, che, vigliaccamente, rinnova la lezione che impartì Togliatti a proposito dei nostri prigionieri in Russia : qualche morto sarebbe di lezione per tutti gli altri. :oops:
Commento by giuliomozzi — 22 Febbraio 2010 @ 18:18
Ho ricevuto minacce di morte anch’io.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 22 Febbraio 2010 @ 18:23
Me ne dispiace. Sono gesti criminali da qualunque parte provengano.
Mi auguro che tutto sia passato.
Commento by giuliomozzi — 22 Febbraio 2010 @ 18:40
Mi succede due-tre volte l’anno, Bart. E, detto tra noi, non ci bado. La prima volta che mi trovai un coltello puntato alla pancia avevo quattordici anni. Mi preoccupassi di questo, dovrei preoccuparmi di tutto.
(Una notizia di complemento qui).
(Ah: il tipo che mi puntò il coltello alla pancia era un ragazzo che faceva politica. Era di destra. Successivamente ammazzò un uomo, fu condannato, e ora ha scontato).
Commento by Ambra Biagioni — 22 Febbraio 2010 @ 18:47
Non le pare una ragione di più per stigmatizzare la violenza ?
O lei è come quelli che quando t’incontrano e ti chiedono “come stai?” e alla tua risposta “male !” soggiungono “tu sapessi io !”
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 22 Febbraio 2010 @ 21:38
Gli episodi di violenza sono sempre da condannare.
A Lucca, mi pare che sia la prima volta che dei giornalisti siano stati minacciati di morte. Per una città nota per la sua moderazione e la sua quiete, questa è più che una notizia. Perché gesti di intolleranza simili arrivino a Lucca significa che la misura ha esondato.
Mi dispiace per te, Giulio, ti conosco come persona mite e mi domando che cosa hai mai fatto perché qualcuno ti abbia potuto minacciare di morte.
Dovresti scriverci un libro, che verrebbe bello come Sono l’ultimo a scendere.
Commento by giuliomozzi — 23 Febbraio 2010 @ 15:56
Ambra, non ho capito.
Volevo solo far notare a Bart che gente di tutte le risme riceve minacce di morte.
Commento by Ambra Biagioni — 23 Febbraio 2010 @ 17:11
Bart le ha in parte chiarito il mio pensiero: le minacce di morte non sono mai da sottovalutare anche se “gente di tutte risme” le ricevono…
Mi pare poi di aver capito che lei sia un giornalista, quindi della medesima risma dei due ragazzi lucchesi, ai quali mi sarei aspettata lei rivolgesse la sua solidarietà e non altro.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 23 Febbraio 2010 @ 17:54
Ambra, Giulio Mozzi è un narratore (vedi su http://www.ibs.it ), e di quelli bravi.
Soltanto che qualche volta la pensiamo diversamente.
Trovi qualcosa anche tra le mie letture. Qui.
Commento by Ambra Biagioni — 23 Febbraio 2010 @ 18:19
Oh, avevo ben afferrato la complessità di Mozzi e sapevo che era anche un narratore…per questo l’ho…apostrofato.
Cerca di capirmi Bart, ognuno ha la propria sensibilità ed io non giudico Giulio Mozzi come scrittore(lo conosco troppo poco), ma come uomo, e non mi piacciono le sue risposte.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 23 Febbraio 2010 @ 20:09
Non era un rimprovero, Ambra. Solo che, essendo un ammiratore dello scrittore Mozzi, volevo in qualche modo onorare quelle sue qualità.