Non facciamo troppa cagnara3 Marzo 2010 Dopo il clamore che hanno suscitato i casi Lazio e Lombardia a riguardo della esclusione, non si sa ancora se definitiva, in queste due regioni delle liste del Pdl dalle imminenti elezioni amministrative, a causa di sbadataggini che hanno fatto gridare – tanto si sono rivelati grossolani – a complotti e lotte intestine, sta accadendo che da taluni che hanno mostrato nel passato una certa simpatia per il centrodestra, sono cominciati a partire articoli che costituiscono vere e proprie frecce avvelenate contro il Pdl, e talmente veementi da foraggiare ampiamente, a mio avviso, l’opposizione, che si vede rifornita di nuove e freschissime argomentazioni per denigrare il partito di Berlusconi.  Gli incidenti ci sono stati, i sospetti pure, ma non è il caso di mettersi a fare le prefiche. Sono anzi proprio questi i momenti in cui una compagine deve mantenersi unita.  Chi non lo capisce fa un po’ come colui che grida Al fuoco Al fuoco e poi si schifa di gettare un secchio d’acqua per spegnere l’incendio. È un po’ una caratteristica tutta nostra, italiana.  La forza di un partito sta nel sapersi misurare di fronte a casi clamorosi come questi, che richiedono, anziché un lavoro da prefiche, di rimboccarsi le maniche per limitare i danni.  Ho già scritto che non ha senso, nell’interesse della stessa opposizione, che le elezioni nelle due regioni suddette si svolgano in assenza del partito che molto probabilmente le vincerebbe. Dice il presidente del Senato Renato Schifani: «Mi auguro fortemente che possa essere garantito il sacrosanto diritto di voto che dalla Costituzione è previsto per tutti i cittadini ».  Si tratta infatti di milioni di elettori a cui verrebbe impedito di votare per il loro schieramento. Se c’è stata sbadataggine, questa non può arrivare a colpire milioni di cittadini che non hanno alcuna colpa per errori compiuti da singoli incapaci di assolvere ad alcune banali formalità .  Ha voglia il Pd di alzare la voce contro Schifani perché non avrebbe rispettato i limiti imposti dalla sua carica istituzionale. E chi li deve difendere questi milioni di elettori? È così elevato il loro numero che la loro forzata assenza falserebbe in tutto e per tutto il risultato elettorale. Chi deve allora difendere la democrazia?  E perché quando a non rispettare i limiti del proprio ruolo istituzionale è Fini, il Pd, anziché criticarlo, lo applaude?  In questi giorni ho appreso che, contrariamente a quanto gli accadeva nel passato, Fini gira per le strade di Roma senza che la gente lo saluti. Mi è stato detto che se qualcuno lo avvicina, questi fa parte dell’opposizione, che lo incoraggia a continuare così.  Ormai Fini appartiene all’opposizione, che bellamente lo strumentalizza, illudendolo di chissà quali miraggi.    Sulla questione delle liste escluse in Lombardia e nel Lazio un interessante articolo, che invito caldamente a leggere, è stato scritto qui da Francesco Forte. Articoli correlati“Attesa per decisioni delle Corti d’Appello”. Qui. Video – Il pasticcio delle liste elettorali. Qui. “Ricorsi respinti, l’ira del centrodestra. «Così si falsa il voto, fermare i furbi ». Qui. “Cicchitto a Fini: “Basta liti, uniti contro i nemici”‘ di Vincenzo La Manna. Qui. “Ecco perché Fini è allergico a Berlusconi”. Qui. “Il Pdl non è un partito di plastica è Berlusconi che è troppo democratico” di Antonio Mambrino. Qui. Letto 1665 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Ambra Biagioni — 3 Marzo 2010 @ 18:10
Ecco, ti ho risposto così sul Legno.
Belle parole Bartolomeo, ma intanto il trucco sta riuscendo, perchè non si può assolutamente imputare solo al Pdl quello che sta accadendo.
A star calmi tocca solo a chi può rimediare, ma io vedo solo Schifani che dice le cose come stanno.
Non facciamo giri di parole: il colpo di stato bianco è in atto e l’unico che potrebbe dire parole definitive è la massima carica dello Stato, ma mai ho sentito un silenzio così rumoroso.
Anche quella famosa lettera scritta al CSM nella persona di Nicola Mancino è stata tanto vaga da non aver lasciato in giro nemmeno l’ombra di un’eco.
Dici che dobbiamo stare uniti, compattarci…e intorno a chi, a che cosa ?
A Roma votare compatti il “listino della Polverini” o in sostituzione della sua Lista Civica? Fa parte del disegno politico di quel Fini che dichiara apertamente come non gli piaccia il partito che ha cofondato, avendone naturalmente un altro in mente.
E a Milano ? E in tutte le altre sedi che si appaleseranno da qui a pochi giorni.
Svegliatevi gente ! L’acqua è bassa e la papera non galleggia.
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Commento by Bartolomeo Di Monaco — 3 Marzo 2010 @ 19:20
E’ vergognoso, Ambra, che l’opposizione, in piena frenesia per una probabile vittoria, sacrifichi la democrazia, mascherandosi dietro la legge elettorale piuttosto che facendo rispettare la Costituzione, e con ciò  non impegnandosi affinchè milioni di cittadini possano votare per il loro schieramento.
Sai chi mi viene in mente? Togliatti, che a Mosca non alzò un dito per salvare un solo soldato italiano prigioniero di Stalin.