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Paperopoli e l’illegalità

10 Ottobre 2010

Le quattro paginate de il Giornale e le cose che vi ho lette sulla famiglia Marcegaglia mi hanno portato a questa riflessione, piuttosto banale, ma non inutile per inquadrare bene le accuse che continuamente vengono rivolte a Silvio Berlusconi.

Egli è continuamente additato dall’opposizione come il diavolo che ha sulle sue spalle tutti i peccati e tutti i vizi del mondo. E per la verità ne ha parecchi.
Ma quanti in Italia sono come il nostro presidente del Consiglio? L’avreste pensato che la Marcegaglia avesse tutti questi guai? Io no. È stata una sorpresa. Ho sempre nutrito una certa stima per lei, che mi è sembrata di tempra battagliera, come piace a me.
Però non mi aspettavo che avesse pure lei dei sospesi con la giustizia.

Allora mi sono detto: Se è successo a lei, a quanti altri grossi papaveri del mondo dell’industria e degli affari, oltre che ovviamente del mondo della politica, è successo?
Non è che tutti sono un po’ dei Berlusconi?

E ho concluso che è proprio così. Società off-shore, soldi nei paradisi fiscali, fondi neri, tasse evase, e via di questo passo, sono peccati che appartengono a molti di costoro.
Quando si accusa Berlusconi di aver commesso certe cose (tutte prima che scendesse in politica) in realtà dovremmo accusare tutta una classe di praticoni dell’illegalità.

La Repubblica, l’Espresso, il Fatto Quotidiano, per citare i primi quotidiani che mi saltano in mente, dovrebbero rovesciare i calzini non solo di Berlusconi ma di tanti altri che hanno fatto come lui.

Sono sicuro, ad esempio, che prendendo un uomo d’affari o un industriale a caso, ne scopriremmo delle belle. Anzi delle brutte, perché scopriremmo società off-shore, fuga di capitali, fondi neri, tangenti pagate a questo e a quello, evasione di tasse, falsi in bilancio e chi più ne ha più ne metta.

Ci vorrebbe una campagna giornalistica per ogni paperone della nostra paperopoli che da anni la fa da padrone in Italia.
La smetteremmo di prendercela con il solo Berlusconi, e guarderemmo più alle cose che sta facendo per far attraversare la crisi al nostro Paese e per rammodernare uno Stato che fa acqua da tutte le parti, a cominciare dalla magistratura.

Fra poco vedremo scoppiare la santa Barbara non appena il governo tenterà di mettere mano alla riforma della giustizia. Fini ha già messo le mani avanti. Marco Boato, che fu il relatore della famosa bicamerale, ci ha raccontato sulla Nazione di ieri i guai che ha passato, gli attacchi personali che ha subito per essere stato un convinto assertore della riforma. Secondo lui nessuno riuscirà a riformare la giustizia. È un’impresa da giganti e da eroi.

Fini, coraggioso com’è (si fa per dire), ha già schierato le sue truppe per difendere i privilegi della magistratura. Ha scelto la battaglia più facile, quella di impedire qualunque passo avanti a questo Paese. Vedrete presto ciò che saprà combinare per frenare l’azione del governo. Avvalendosi, peraltro, della sua carica istituzionale, che i nemici del risanamento e del rinnovamento, tengono a conservargli, nonostante le sue sfacciate violazioni.

Berlusconi si giocherà in questa battaglia tutto il suo prestigio. Vedremo se ne avrà il coraggio.

P. S. Ieri ho dimenticato di segnalare un articolo bellissimo che ho letto sul Giornale. Era di Marcello Veneziani, che ricordava suo padre, morto qualche giorno fa all’età di 90 anni.  

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6 Comments

  1. Commento by giuliomozzi — 10 Ottobre 2010 @ 16:48

    Bart, se ti domandi come mai i giornali non si occupano degli affari giudiziari dei “paperoni” nostrani, è evidente che non leggi i giornali.

    Scrivi: “La Repubblica, l’Espresso, il Fatto Quotidiano, per citare i primi quotidiani che mi saltano in mente, dovrebbero rovesciare i calzini non solo di Berlusconi ma di tanti altri che hanno fatto come lui”.

    E, scusa, da quali giornali ha presi gli articoli “Il Giornale”? Proprio da “La Repubblica”, dal “Fatto quotidiano”, da “L’Espresso”… Oltre che da “La Stampa” e dal “Corriere”.

  2. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 10 Ottobre 2010 @ 18:50

    Stamani su Il Riformista c’è un articolo che riguarda proprio questo tema. Lo firma Giampaolo Pansa.

    Quella del Giornale è stata una vera e propria inchiesta giornalistica, come non se ne facevano da anni.

    In questi due mesi, si è cercato di mettere la museruola all’inchiesta.

    Sulla Marcegaglia hanno scritto quando non criticava il governo. Ora vedrai che non la toccheranno più.

  3. Commento by giuliomozzi — 11 Ottobre 2010 @ 08:18

    Certo, Bart, certo: in un quotidiano (“il Riformista”), il cui proprietario è anche il proprietario di “Libero” (ora diretto dall’ex direttore de “Il Giornale”), si loda il lavoro fatto da “Il Giornale” (ora diretto dall’ex direttore di “Libero”).

    E’ come se “La Repubblica” lodasse il lavoro de “L’Espresso”. Ti aspetteresti forse il contrario?

    Suvvia.

  4. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 11 Ottobre 2010 @ 09:21

    Non era il nome del quotidiano che volevo mettere in risalto, Giulio, ma il suo giornalista, Giampaolo Pansa, che di esperienza ne ha da vendere.

  5. Commento by giuliomozzi — 13 Ottobre 2010 @ 08:39

    Ciò non toglie, Bart, che sia tutto un lodarsi e complimentarsi in casa.

  6. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 13 Ottobre 2010 @ 09:22

    Beh, succede un po’ in tutte le famiglie.

    C’è stato un altro bell’articolo di Piero Ostellino sul tema.

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