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Pasqua con una poesia di Gian Gabriele Benedetti

12 Aprile 2009

La rivista augura a tutti Buona Pasqua con una poesia di Gian Gabriele Benedetti. (bdm)

RINASCITA

Fluttuare, in respiro costante,
di verde a brivido.
Inesplicabile sortilegio di fiori seminati
in danze ininterrotte dai lucidi colori.
                O giochi ansiosi,
                attraversati da tacita malizia.  

Ride il poggio tra volatili sussurri
a percorrere i primi amori.
Bacia l’aria la casa bianca spalancata.
E il cielo, il prato, il fosso
distesi nel tempo rinnovato.
Armonie accomunate di grazia, come concordata.
                Quasi sogno…  

Suono nutrito di campane.
Improvviso e largo rotola dall’alto,
all’aggraziato scivolare della rondine tornata;
abbraccia lunghe distese
e rimbalza di valle in valle.
È l’Alleluia del Dio Risorto
ed è la festa di una Terra dal passo ritrovato.
                Anche l’animo vibra d’intenso
                e si riveste di luce e di letizia.


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4 Comments

  1. Commento by Carlo Capone — 24 Aprile 2009 @ 20:04

    Un animo lieto e sereno, parafrasando in parte il finale del componimento, quello di Gian Gabriele Benedetti. Traspare quell’animo dai suoi versi, dall’entusiamo e l’impegno giovanili con cui scrive impareggiabili commenti. Nulla a dire, un uomo baciato dalla Grazia. Merce rara di questi e tanti altri tempi.

    Un caro abbraccio e complimenti

    Carlo Capone

  2. Commento by Gian Gabriele Benedetti — 24 Aprile 2009 @ 22:08

    Un grazie grande così per il tuo squisito commento e per l’apprezzamento, che arrivano a commuovermi.
    Ti abbraccio affettuosamente
    Gian Gabriele

  3. Commento by Maria Antonietta Pinna — 9 Gennaio 2010 @ 22:21

    Poesia di rondini, Dio risorto, alleluia e cori angelici. Acritico buonismo, miele che cola da tutte le parti. Proprio la poesia che ci vuole per un Paese come il nostro, senza problemi, vibrante di “luce e letizia”. Come siamo fortunati. Suoni che rimbalzano di valle in valle, aggraziato batter d’ali. Ma lo sa Gian Gabriele Benedetti che in più di una valle e crocicchio ci sono barboni che muoiono di freddo? Quanto alle rondini poi, non ci sono quasi più grazie all’inquinamento. Il verde negli spazi urbani sta morendo. E le campane vengono sostituite da quelle orribili musichette registrate.
    Ma in quale paese vive? Vorrei andarci.

    Maria Antonietta Pinna

  4. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 9 Gennaio 2010 @ 23:17

    In occasione del Natale e della Pasqua chiedo sempre a Gian Gabriele una poesia. E’ ormai una consuetudine a me gradita della rivista. La poesia può e non può piacere, ma, siccome a me piace, l’ho pubblicata.

    Per evitare anche qui il nascere di una polemica, ho scritto a Gian Gabriele di non risponderti e chiudo i commenti. Sono sicuro, da ottimista incallito, che arriverà il momento che farete la pace.

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