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Per le stragi di Falcone e di Borsellino ci vorrebbe un’altra seduta spiritica

20 Luglio 2010

Molti cittadini hanno preso parte ieri alla fiaccolata a ricordo delle stragi di Falcone e Borsellino, due personaggi che, da vivi, erano visti in cagnesco dalla sinistra. Falcone fu perfino umiliato e nessuno disse niente.

Oggi, di queste cose si nutre l’ipocrisia italica. Queste vittime sono diventate strumento di propaganda a pro della sinistra, che le ha adottate, al modo che ha fatto con la Resistenza, come figli usciti dal proprio seno.

Militanti presenti alla manifestazione hanno gridato di non volere la presenza del presidente del Senato, ed alcuni rappresentanti del governo, per non creare occasioni di scontro, si sono limitati a celebrare la ricorrenza in altri luoghi.
A qualcuno certamente sarebbe piaciuto che Schifani si trovasse tra la folla, magari per tirargli contro una statuina del Duomo di Palermo.
Questa, dunque, è la storia delle ipocrisie italiote e questa è la storia della strana democrazia italiana.
Fini è stato contestato sì e no perché ormai è considerato uomo di sinistra, e ha potuto dialogare con gli estremisti.

Si va consolidando ormai l’ipotesi che le stragi non furono solo opera della mafia ma che vi concorsero apparati dello Stato. Sono passati tanti anni e ancora siamo alle presunzioni, ai dubbi, che non fanno altro che avvelenare il Paese.

Comunque è bene ricordare che Falcone muore il 23 maggio 1992. Il 25 maggio Oscar Luigi Scalfaro viene eletto presidente della Repubblica con 672 voti. Il 28 giugno succede ad Andreotti il governo Amato, che resterà in carica fino al 28 aprile 1993, sostituito dal governo Ciampi.
Quando muore Borsellino, il 19 luglio 1992, cioè a meno di due mesi dalla morte di Falcone, al vertice delle Istituzioni erano dunque Oscar Luigi Scalfaro e Giuliano Amato.

Né Scalfaro, né Amato né Ciampi che lo sostituì e che poi divenne anche presidente della Repubblica, pur ricoprendo le più alte cariche dello Stato, sono mai riusciti ad ottenere un barlume di chiarezza circa le eventuali implicazioni di apparati dello Stato nelle due stragi.

Sarebbe bene che i manifestanti, anziché protestare contro il presidente del Senato, contro l’attuale governo e i suoi ministri, esigessero, non insinuazioni, ma parole di verità sui fatti che accaddero, a partire proprio da questi tre dignitari dello Stato. Quando accadono fatti di tale  devastazione i vertici delle Istituzioni non possono esimersi dall’accollarsi le proprie responsabilità. Cercare al contrario di scaricarle su altri con nebbiose allusioni, come qualcuno di loro ha fatto, non è né corretto né lodevole.  

Qualche giorno fa è morta la vedova di Aldo Moro, che non ha mai perdonato alla Dc di non aver aperto una trattativa coi rapitori, al contrario di ciò che avrebbe voluto fare Bettino Craxi. Si è portata nella tomba questo odio.
Ma mai è scesa in piazza a fare la politicante. Sono convinto che Falcone e Borsellino vorrebbero maggior rispetto di tutti per le Istituzioni, rispetto che ieri non c’è stato.

Il delitto di Aldo Moro fu atroce e di livello altissimo. Non credo che ci si possa limitare a dare tutta la responsabilità alle Br, che furono il braccio armato di un disegno che mirava ad eliminare dalla scena politica uno scomodo leader. Così come successe anni dopo per Bettino Craxi.

Si potrebbe dedurre in generale che le cose più gravi accadute negli ultimi decenni in Italia non sono mai attribuibili ai colpevoli che appaiono a prima e in bella vista. Costoro sono solo strumenti. Da sempre la loro mano è guidata dai cosiddetti e imprecisati poteri forti.

Al tempo del rapimento di Aldo Moro, Romano Prodi partecipò addirittura ad una seduta spiritica per individuare il covo dove le Br tenevano prigioniero il presidente della Democrazia Cristiana. Trovate qualche cenno qui.

Napolitano reclama che si faccia luce al più presto sulle stragi di Falcone e Borsellino, visto che in tutti questi anni si è solo raccolto nebbia.

Perché allora non scomodare un’altra volta Prodi e le anime dell’Aldilà?

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“Cortei a Palermo per non dimenticare Borsellino”. Qui. Da cui estraggo:

” I ragazzi poi hanno chiesto a gran voce di impedire l’approvazione del ddl sulle intercettazioni e l’unica risposta del presidente della Camera è stata: “Vedete cosa sto facendo…â€. ”

“È mafiosa anche la Moratti?” di Piero Sansonetti. Qui.

«Stragi, la politica non reggerà la verità ». Qui.

Le smentite di Lari e Pisanu. Qui.

“Fini gongola: è la “bomba atomica” che aspettava” di Paolo Bracalini. Qui.

“Io ho arrestato Riina: la politica rimase fuori i magistrati invece…”. Qui.

“Verità da schianto” di Davide Giacalone. Qui. Da cui estraggo:
“Il tutto mentre, nel ricordo di Paolo Borsellino, dei balordi sfilano per le vie di Palermo cantando “Bella ciaoâ€, con ciò dimostrando piena conoscenza e grande vicinanza con il magistrato assassinato, che aveva militato nelle file della destra almirantiana. Fanno fatica, tutti quanti messi assieme, a capire cosa univa un uomo di sinistra, come Giovanni Falcone, a un uomo di destra, come Paolo Borsellino: il credere nello Stato e nelle sue leggi.”


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6 Comments

  1. Commento by giuliomozzi — 20 Luglio 2010 @ 22:09

    Bart, scrivi: “Falcone fu perfino umiliato e nessuno disse niente”. La mia memoria mi dice, invece, che se ne parlò tantissimo nei giornali.

    Scrivi ancora: “Queste vittime sono diventate strumento di propaganda a pro della sinistra, che le ha adottate…”. Perché non le ha adottate la destra?

    Scrivi ancora: “A qualcuno certamente sarebbe piaciuto che Schifani si trovasse tra la folla, magari per tirargli contro una statuina del Duomo di Palermo”. A me non sarebbe piaciuto. A chi, secondo le informazioni che hai sarebbe piaciuto? Puoi fare nomi e cognomi? O stai semplicemente diffamando?

    Scrivi ancora: “Il delitto di Aldo Moro fu atroce e di livello altissimo. Non credo che ci si possa limitare a dare tutta la responsabilità alle Br, che furono il braccio armato di un disegno che mirava ad eliminare dalla scena politica uno scomodo leader. Così come successe anni dopo per Bettino Craxi”. Sei in grado di dire di chi le Br furono il “braccio armato”? Sai dire di chi era il “disegno”? Sei in grado di dire chi fu il “braccio” che venne “armato” contro Craxi? Intendi dire che c’era qualcuno disposto a ordinare l’assassinio di Craxi? Se sì, di chi stai parlando? Sei in grado di dire di chi era il “disegno” contro Craxi? O stai semplicemente diffamando?

    Alla storia della seduta spiritica non ha mai creduto nessuno. Semplicemente, Prodi aveva ricevuta un’informazione da una fonte che non voleva rivelare; e s’inventò una bugia palese (o, forse, la concordò con gli inquirenti), anche allo scopo di proteggere la fonte (che poteva tornare buona in altre occasioni).

    Il guaio è che le due ipotesi fornite da V. Lucarelli nell’articoletto che citi (“Due le ipotesi più plausibili: qualcuno aveva ricevuto da ambienti universitari vicini all’Autonomia Operaia una soffiata e l’aveva trasmessa, in modo errato, scegliendo la seduta spiritica per non dover rivelare la fonte. Inquietante la seconda ipotesi: aver fatto uscire il nome di Gradoli paese, determinando l’irruzione militare nello stesso, per segnalare ai brigatisti che le forze di sicurezza si stavano avvicinando a via Gradoli a Roma, vero covo delle BR”) sono ancora in piedi. Ne parla ampiamente Sciascia in “L’affaire Moro”, se non ricordo male.

  2. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 21 Luglio 2010 @ 00:06

    1 – Ti risponde un uomo di sinistra, Piero Sansonetti, qui. E su Libero, Davide Giacalone, qui.

    2 – Succede come è già successo con la Resistenza, della quale si è appropriata la sinistra, più capace in queste cose della destra e dei moderati. La fiaccolata è organizzata ancora oggi da movimenti di destra (qui). Poi con l’apertura a tutti attraverso Forum XIX luglio, nato il 6 luglio 2009 (vai alla lettera di fondazione di Forum XIX luglio), hai visto come sta andando a finire. Mai la manifestazione è stata contro  un governo, né di centrosinistra né di centrodestra. Quest’anno hai pouto vedere da te che cosa è successo. E’ diventata una manifestazione contro il governo Berlusconi.

    3 – Al tempo delle Br si parlò della Cecoslovacchia e quindi dei Paesi dell’Est.
    Di Craxi non ho affatto parlato di eliminazione fisica (questo lo deduci erroneamente tu). Io parlo di eliminazione politica. Che ci fu, e  ad essa  hanno contribuito taluni magistrati di Mani Pulite, eliminando anche gli altri partiti. Ma questa è storia ormai trita.

    4 – Per la seduta spiritica di Prodi, c’è la sua deposizione resa alla Commissione d’inchiesta. Puoi trovare del virgolettato qui.

  3. Commento by giuliomozzi — 21 Luglio 2010 @ 09:08

    1. No, non rispondono: né Sansonetti né Giacalone. Ripeto: delle difficoltà poste all’azione di Falcone – che tu riassumi, secondo me adeguatamente, nella parola “umiliazione” – io ricordo che se ne parlò a lungo, con numerosi articoli, nei giornali. Non è vero che “nessuno disse niente”.

    2. Non hai risposto alla domanda. La domanda era: “Perché non le ha adottate la destra?”.

    3a. Al tempo delle Br “si parlò” di Cecoslovacchia eccetera. Fu accertato qualcosa?

    3b. Rileggi la tua frase: “…le Br, che furono il braccio armato di un disegno che mirava ad eliminare dalla scena politica uno scomodo leader. Così come successe anni dopo per Bettino Craxi”. Non ho “dedotto” che tu intendessi parlare di “eliminazione fisica” di Craxi. Ma, poiché paragonavi il destino di Moro (che fu ammazzato) a quello di Craxi, ti ho domandato (e una domanda è una cosa diversa da un’affermazione) se tu intendessi dire “che c’era qualcuno disposto a ordinare l’assassinio di Craxi”. Hai risposto che non intendevi dire questo. Ti informo che la tua frase sembra dire proprio ciò che non intendevi dire.

    3c. Vedo comunque che continui a parlare di “disegni” che furono orditi da persone o/o da organizzazioni che ti guardi bene dal nominare.

  4. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 21 Luglio 2010 @ 10:34

    1- Sansonetti: “La sinistra – sbagliando clamorosamente – si batté contro la sua nomina a superprocuratore antimafia pochi mesi prima del suo assassinio. Perché? Perché aveva accettato di lavorare con Claudio Martelli, e Claudio Martelli era del Psi, e il Psi era di destra, e la destra era amica della mafia, e per di più Falcone aveva incriminato un pentito che sosteneva che il capo della mafia era Giulio Andreotti, e lo aveva incriminato perché giudicava che quel pentito fosse un calunniatore.
    Probabilmente se fosse ancora vivo anche Falcone riceverebbe delle contestazioni antimafiose. Come è successo a Letizia Moratti, alla quale va tutta la mia solidarietà di giornalista di sinistra.”

    La sinistra, che oggi, come fa anche Leoluca Orlando, lo sbandiera come simbolo, non lo difese. Questo è il signficato di “non disse niente”

    2 – Ti ho risposto: queste sono manifestazioni messe in piedi dalla destra (dunque, le ha adottate, eccome). Solo che dopo la nascita di Forum XIX luglio, alcune forze di sinistra stanno appropriandosi della manifestazione. Ti ho risposto dicendoti anche che come è accaduto con La Resistenza la sinistra è molto più abile nel riuscire ad appropriarsi di ciò che le serve.   Nato un anno fa, il movimento, quest’anno, ha tuonato contro un governo, e guarda caso quel governo è retto da Silvio Berlusconi.

    Dunque anche la fiaccolata, finchè ci sarà il governo Berlusconi, sarà utilizzata come una manifestazione antiberlusconiana. Spero che di questa deriva il centrodestra prenda atto e sappia reagire. Quest’anno, almeno al momento, non lo ha fatto.

    3 – Queste cose non si accertano. C’è perfino una voce che parla di Kissinger.
    Qualche giorno fa anche Veltroni ha parlato di poteri forti, senza precisare. Perché queste cose non si possono precisare mai. Sarebbe troppo facile, e questi poteri forti sarebbero invece che forti degli imbecilli se si facessero identificare. Non credi?

    3b – “Così come successe anni dopo per Bettino Craxi”. Siccome Craxi non fu ucciso, ma eliminato polticamente, non c’era nemmeno da pensare che io alludessi ad una elinizazione fisica. Altrimenti avrei scritto, non “come successe”, ma, ad esempio, “come si cercò di fare”

    3c – Ti ho risposto al punto 3. Veltroni è più informato e preparato di me. Per me va bene la risposta che ti darà lui. E sono sicuro che non potrà dartene una diversa dalla mia.

  5. Commento by giuliomozzi — 23 Luglio 2010 @ 10:41

    1. Bart, hai scritto nell’articolo: “nessuno disse niente”. Io ricordo pagine intere di quotidiani nelle quali si parlava di questo. Se volevi dire: “Falcone fu addirittura umiliato, e questo faceva comodo alla sinistra di allora”, potevi dirlo chiaramente.

    3. “Queste cose non si accertano”, “non si possono precisare mai”. Quindi se io dico, per esempio, che Silvio Berlusconi è una marionetta nelle mani delle multinazionali del gas, non ho bisogno né di accertare né di precisare?

    3c. Non prendermi in giro, ti prego. Quando parli di persone e organizzazioni che ordiscono disegni eccetera eccetera, tu sai di che chi e di che cosa parli? Puoi rispondere sì o no.

     

  6. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 23 Luglio 2010 @ 14:12

    Non voglio usare parole mie, ma quelle di Veltroni, più autorevoli:

    «nessuno mi convincerà mai che Provenzano e Riina sono i veri capi della mafia. Sono i bracci operativi, ma un’associazione criminale che ha un giro di affari di 130 miliardi all’anno vuol dire che in essa ci lavorano persone che stanno nell’alta finanza e nella grande industria e non è diretta da chi sta in campagna e manda pizzini ». Qui.

    E’ un potere mafioso. Ne scrissi mesi fa, qui.

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