Perché Napolitano non dice all’opposizione che è ora di finirla?1 Novembre 2011 Quanto più Napolitano si sgola, uscendo perfino dai suoi confini istituzionali, più l’opposizione reagisce dandogli praticamente contro. La sinistra, al di là dei formalismo, sta ripudiando nei fatti il capo dello Stato, uscito dalle sue file, ma non ha il coraggio di dichiararlo pubblicamente. Ma andiamo con ordine. L’altro giorno è il pm Antonio Ingroia ad uscire allo scoperto. Ha straparlato senza alcun timore, sicuro dell’immunità . Non poteva darsi intervento più tracotante e spregiativo dell’imparzialità del magistrato sancita dalla Costituzione. La seconda sciagura che capita al nostro Paese, è quella di avere un’opposizione resa folle dal suo viscerale antiberlusconismo. Chi sa se Renzi, che l’altra sera, da scaltro fiorentino, ha retto bene alle trappole del conduttore Fazio, riuscirà a rottamarli. Sono dei mammouth, con un cervellino ridotto alle dimensioni di un granello di sabbia. Che cosa t’inventano la trimurti Bersani, Di Pietro e Vendola? S’inventano una contro lettera da inviare alla Ue, la quale lettera si sostituisca a quella consegnata dal governo e approvata dalla stessa Ue. Al di là dei contenuti, che non potranno che essere stravaganti e insulsi, il fatto che sconcerta è il comportamento anti istituzionale che ne risulta, di una tale gravità da infliggere un altro duro colpo alla credibilità dell’Italia, proprio in un momento in cui di credibilità ce ne sarebbe più che bisogno. Ma questo gesto, se venisse confermato, darebbe un vero e proprio sganassone al capo dello Stato, e dimostrerebbe senza ombra di dubbio che l’opposizione se ne impipa dei suoi ammonimenti. Vanno bene, ossia, quelli indirizzati al governo, ma non vanno bene, ed anzi devono essere immediatamente rispediti al mittente, quelli rivolti all’opposizione. Non so che cosa ne pensi Napolitano di questa contrapposizione, che non è di oggi, ma scorre nell’alveo della mala politica già da qualche mese. Che cosa sarebbe accaduto se le parti fossero state invertite e la contro lettera fosse stata minacciata dal Pdl? Ieri il ministro Sacconi ha denunciato il vento giacobino e terroristico che sta soffiando sull’Italia. Non sbaglia. Il ministro della giustizia Nitto Palma, secondo quanto udito al Tg1 delle 20,30 di ieri, avrebbe ricevuto una minaccia di morte per aver avviato certi controlli presso talune procure che destano sospetti di parzialità . Dopo il sorprendente discorso di Ingroia, tenuto al convegno dei Comunisti Italiani, tali sospetti non sono infondati. Ricordiamoci che al tempo del governo Dini, l’allora ministro della giustizia Mancuso dovette dimettersi per aver osato fare quanto ha deciso di fare oggi il suo successore. Altri articoli“Napolitano: decisioni efficaci improrogabili”. Qui. “Quella telefonata di Bersani al Colle per “suggerire” il governo tecnico” di Andrea Indini. Qui. “Il Colle scende in campo Vuole un governo tecnico”. Qui. “La guerra dentro al Pd Non vogliono Renzi solo perché è più bravo” di Vittorio Feltri. Qui. “Lezione di stile a Fini dal compagno Fausto: “Rispetti le istituzioni” di Pier Francesco Borgia. Qui. Letto 923 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||