Perché Napolitano, se richiesto, deve sciogliere una sola Camera14 Novembre 2010 Berlusconi ha un’altra ottima carta da giocare, e da quel che ho potuto capire da certe dichiarazioni, ha tutta l’intenzione di giocarla. E questa carta ha in sé una forza dirompente, quella, ossia di tentare per lo meno di fare l’interesse del Paese. Infatti, l’art. 88 della Costituzione recita: Non è mai successo prima, ma se Berlusconi chiedesse esplicitamente lo scioglimento della sola camera dei Deputati, dove abbia ricevuto la sfiducia (ammesso che nel frattempo abbia raccolto la fiducia del Senato) può Napolitano rifiutargliela? E può rifiutargliela se anche Schifani, presidente del Senato, si opponesse allo scioglimento della Camera da lui presieduta, dove il governo fosse stato invitato con la fiducia a continuare l’espletamento del mandato ricevuto dagli elettori? Credo che nascerebbe per Napolitano un grosso problema, se volesse ragionare in termini di interesse del Paese, e dovrebbe, a mio avviso, accogliere la richiesta di Berlusconi di sciogliere solo la Camera dove il governo è stato sfiduciato. Vediamo perché. Oggi in Senato dovrebbe permanere una sufficiente maggioranza a favore del governo. Se invece Napolitano dovesse sciogliere entrambe le Camere, un tale risultato sarebbe incerto, visto che tutti i sondaggi danno confermata la maggioranza attuale alla Camera, mentre restano molto incerti sui risultati al Senato, dove, con la nascita del terzo polo, si potrebbe avere una maggioranza diversa. Si potrà obiettare: Ma siamo così sicuri che alla camera dei Deputati sarà riconfermata l’attuale maggioranza? I sondaggi dicono di sì, e devono pur contare qualcosa se vi è unanimità nei risultati. Ma poniamo che si verifichi l’ipotesi impossibile, ossia che alla Camera le elezioni diano un risultato contrario all’attuale maggioranza. Si deve riconoscere che quando la Costituzione ha ammesso la possibilità di sciogliere anche una sola delle Camere, ha messo in conto che il risultato elettorale avrebbe potuto consegnare la Camera sciolta ad una maggioranza diversa da quella presente nell’altra Camera rimasta in attività. Quindi la Costituzione ha anche previsto l’eventualità di compresenza di due Camere con maggioranze diverse. Tale situazione sarebbe comunque un ostacolo alla governabilità e alla stabilità. Questa ipotesi, però, come si è visto, è molto più probabile a realizzarsi se Napolitano scegliesse di sciogliere entrambe le Camere. Mentre è praticamente impossibile che si verifichi se scioglierà solo Montecitorio. Se a Napolitano, come ha dichiarato sempre, sta a cuore il bene del Paese, nel quale rientrano, a pieno titolo e in posizione dominante, stabilità e governabilità, egli non potrà che compiere la prima scelta, ossia sciogliere solo la camera dei Deputati. Berlusconi non si faccia sfuggire, dunque, questa carta, e, ottenuta la fiducia al Senato e subìta la sfiducia alla Camera, chieda solo lo scioglimento di quest’ultima. Vedremo se Napolitano manderà l’Italia incontro al buio o se terrà conto degli unanimi sondaggi che gli indicano che la strada della governabilità e della stabilità è molto più praticabile con lo scioglimento della sola aula di Montecitorio. Mi ha fatto piacere ascoltare oggi Berlusconi che, parlando ai giovani del Pdl, li ha rassicurati che in caso di sfiducia alla Camera chiederà lo scioglimento solo di quest’ultima. Vedremo così se a Napolitano stanno bene i giuochi di palazzo o l’interesse alla stabilità e alla governabilità del Paese. Articoli correlatiIntervista a Alessandro Sallusti a cura di Luca Telese. a href=”http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-20222.htm”>Qui. “Scalfari lo smemorato fa l’avvoltoio con Feltri” di Giancarlo Perna. Qui. “Stranieri, Fini: cittadinanza rapida per under 18”. Qui. Letto 2315 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Cesare — 14 Novembre 2010 @ 17:15
Bart, questo e’ il tuo primo post di fantascienza?
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 14 Novembre 2010 @ 18:37
La Costituzione, Cesare, non mi piace in molte sue parti, ma non l’ho ancora definita di fantascienza.
Commento by Cesare — 14 Novembre 2010 @ 19:49
Mi riferivo all’idea -decisamente da fantascienza- per cui Napolitano dovrebbe decidere se sciogliere o meno le camere in base ai sondaggi.
Fa anche un certo effetto che tu ammetta che con nuove elezioni al Senato ci potrebbe essere una maggioranza non favorevole a Berlusconi, visti i cambiamenti che ci sono stati dalle elezioni passate, ma che, proprio per questo, li’ invece non si deve votare! Cioe’ stai dicendo che le intenzioni di voto dei cittadini sono diverse da quelle che dettero la maggioranza a Berlusconi in parlamento, ma che, per garantire Berlusconi, invece al Senato e’ meglio non votare!
Mi viene da dire: e volete anche un aperitivo pagato sul mio conto?
Commento by Giuseppe — 14 Novembre 2010 @ 22:06
…. chiedere di sciogliere solo una camera, il cui motivo principe non è il bene dell’Italia, ma la paura di cedere la poltrona e affrontare i processi da normale cittadino, è quantomeno illogico e irrazionale… si verificherebbe che il senato scade nel 2013 e la nuova Camera nel 2015… è ciò è contrario a quanto stabilito nel 1963 sulla durata temporale uguale dei due rami del Parlamento!!! Se il Berlusconi è così sicuro di vincere e di essere ancora un punto di riferimento per il paese si dimetta, si faccia un nuovo governo che oltre alle emergenze del Paese pensi a modificare questa orribile legge elettorale e poi si vada al voto!!!
L’idea del Berlusconi e dei suoi scienziati è pura fantascienza!!!
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 14 Novembre 2010 @ 22:55
@Cesare. Tutti gli interrogativi che ti stai facendo se li fecero già i padri costituenti, quando previdero con l’art. 88 questa possibilità. Poiché non è mai stato fatto, non significa che non si possa fare.
Le ragioni le ho spiegate nell’articolo, e riguardano la stabilità e la governabilità in un momento speciale dell’economia, che non c’era quando cadde il governo Prodi.
Posto che non si può fare una maggioranza diversa da quella scelta dagli elettori (il ribaltone. A me non piacerebbe neppure, proprio per questo, che si allargasse la maggioranza all’Udc), scegliere in questo modo significherebbe scegliere per la stabilità e la governabilità, invocate da Napolitano.
Se questi devono essere gli obiettivi, voluti, spero, sinceramente anche dal capo dello Stato, il solo modo per raggiungerli è quello di sciogliere una sola Camera. E non si va, per giunta, contro la Costituzione.
Le ragioni per cui il voto del Senato è incerto più di prima (perché fu incerto anche l’altra volta) stanno tutte nella nascita del terzo polo. Del resto il Senato è stato eletto per 5 anni, e se non ci sono motivi per scioglierlo, perché ancora è presente la maggioranza eletta dagli elettori, che ragioni ci sono per violare anzitempo (e contro l’art. 88 della Costituzione) la scelta popolare?
Se non ci sono ragioni, e in presenza di un momento speciale dell’economia, gli elettori hanno tutto il diritto che i senatori restino al loro posto fino al termine della legislatura.
@Giuseppe. Non so citarti la norma, ma credo che la Camera che sarà probabilmente eletta in primavera non possa andare oltre la scadenza di questa legislatura. E’ la stessa cosa che succede negli organi collegiali, in cui, quando qualcuno prende il posto di un altro il suo mandato ha la durata residua. La stessa cosa che accade anche a un parlamentare che subentri ad un altro deceduto nel corso della legislatura.
Scegliere di votare per una sola Camera non significa voler salvare la poltrona (questo lo devi dire al presidente della Camera), ma significa privilegiare la stabilità e la governabilità in un momento speciale dell’economia mondiale e italiana.
Per il resto vale la risposta data a Cesare (niente ribaltoni).
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 14 Novembre 2010 @ 23:18
@Cesare e Giuseppe
Ho trovato questo passaggio, qui:
“Nonostante la mancata modifica di tale articolo costituzionale, si è giunti alla conclusione che la riforma del 1963 ha introdotto nel sistema precedente delle modifiche così radicali e sostanziali da indurre a sostenere, forse, troppo audacemente, che “essa ha anche implicitamente abrogato l’articolo 88 della Costituzione, appunto, lì dove esso prevede la possibilità di sciogliere anche una sola delle assemblee elettive”.
A ritenere tuttavia la costituzionalità dell’ipotesi di scioglimento di una sola Camera, essa sembra che non possa che riguardare il buon funzionamento, una situazione di disfunzione della stessa: la Camera “non funziona”, cioè non riesce a svolgere il proprio compito per motivi esclusivamente interni ad essa.”
Questa tesi, peraltro, (se fosse adottata dalle opposizioni) chiuderebbe la bocca a tutti coloro che finora hanno negato (in primis l’opposizione quando parla dei governi di salute pubblica, e così via) che la nuova legge elettorale del 2005 ha modificato la Costituzione, nel prevdere maggioranze e premier eletti dal popolo. Ossia esiste una Costituzione materiale che su certi punti ha modificato la Costituzione formale.
Conclusione: Se l’opposizione farà sua la tesi che la legge del 1963 ha modificato di fatto un articolo costituzionale, l’art. 88, dovrà allo stesso modo accettare la tesi che la legge elettorale del 2005 ha modificato sul punto delle elezioni la Costituzione formale (dagli art. 56 all’art. 58)
Commento by Simone — 14 Novembre 2010 @ 23:59
Quando Prodi chiese lo scioglimento della sola Camera dove non era autosufficiente (ossia il Senato) il Presidente della Repubblica in piena autonomia decise lo scioglimento di entrambe le Camere e indisse nuove elezioni.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 15 Novembre 2010 @ 00:45
Simone, lo può ancora fare. Sarebbe in contrasto con il mio punto di vista, ma io non sono il capo dello Stato.
Commento by Cesare — 15 Novembre 2010 @ 02:59
Prodi chiese lo scioglimento del solo Senato a Napolitano? Questa non l’ho mai sentita.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 15 Novembre 2010 @ 09:56
E’ così, parola dell’opposizione, detta in tv. Allo scioglimento del solo Senato, si oppose l’attuale maggioranza, ottenendo così che Napolitano sciogliesse entrambe le Camere.
“Che a quel tempo il dibattito fosse in corso, puoi vederlo qui (è l’unica traccia che ho trovato in fretta e furia):
“Oggi la situazione appare diversa; l’eventualità di sciogliere una Camera soltanto partirebbe dall’esigenza di ovviare ad una crisi evidente di assetto politico. Sarebbe una opzione che non dovrebbe essere scartata a priori, e che anzi potrebbe portare dopo la rielezione del Senato, ad una maggiore responsabilità politica per apportare anche le riforme costituzionali già in cantiere, come avvenne con lo scioglimento del Senato nel 1958. Why not?!”
Commento by Cesare — 15 Novembre 2010 @ 13:20
scusa, Bart, ma “parola” di chi, dell’opposizione? Io non ricordo niente del genere.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 15 Novembre 2010 @ 14:47
Sì, ne hanno parlato in tv in qusti giorni. Ma ne sentirai parlare ancora. Cerca di non perderti lo spettacolo.
Commento by Cesare — 15 Novembre 2010 @ 19:56
Scusa Bart, poi la finisco. Vorrei sapere come e quando Prodi chiese a Napolitano che si andasse a rivotare per il solo Senato. Io sto dicendo che questo fatto non e’ mai avvenuto. Visto che mi sembra un dato molto importante, saro’ pronto ad ammettere la mia ignoranza o cattiva memoria nel caso invece abbiate ragione – tu e Simone qui sopra. Ma se, come ricordo, Prodi semplicemente rimise il mandato e si dimise senza dettare condizioni, pur avendo anche lui la maggioranza in un ramo del parlamento, sarebbe il caso di riconoscerlo. Questa tendenza a ricostruire le vicende storiche in base all’opportunita’ politica mi e’ insopportabile. E qui stiamo ragionando di un evento avvenuto solo alcuni anni fa, non di chissa’ quali fatti misteriosi. Saro’ pronto ad ammettere il mio torto in caso di smentita, ma la vostra ricostruzione per quel che mi riguarda non ha valore.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 15 Novembre 2010 @ 20:46
Hai ragione. Non ho mai detto che Prodi salì al Quirinale per chiedere lo scioglimento del solo Senato.
Ho scritto nella risposta che ti ho dato:
“Le ragioni le ho spiegate nell’articolo, e riguardano la stabilità e la governabilità in un momento speciale dell’economia, che non c’era quando cadde il governo Prodi.
Mi ha fuorviato il commento di Simone, il quale ha sostenuto questa tesi, ed io ho risposto:
” E’ così, parola dell’opposizione, detta in tv. Allo scioglimento del solo Senato, si oppose l’attuale maggioranza, ottenendo così che Napolitano sciogliesse entrambe le Camere.”
In realtà mi riferivo al dibattito che ci fu (e del quale ti ho segnalato un link) in cui la sinistra proponeva di sciogliere solo il Senato, ma vi si oppose l’attuale maggioranza.
E Napolitano sciolse entrambe le Camere.
Ma vedrai che il tema tornerà di attualità, se Berlusconi chiederà lo scioglimento della sola Camera.
Commento by Cesare — 15 Novembre 2010 @ 22:08
Bart, tu scrivi che si tratto’ di una proposta della sinistra, a cui si oppose la destra. Non direi che le cose stiano cosi’.
A cercare in internet, si trova solo questo:
http://tinyurl.com/2fc8qht
Quindi si tratto’ di una proposta estemporanea di Casini (e non della sinistra) dell’inverno 2007, dunque precedente la sfiducia a Prodi. non mi risulta che la proposta ebbe alcun seguito.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 15 Novembre 2010 @ 23:18
Il mio link è datato 23 gennaio 2008. Il governo si dimise il 6 maggio 2008.
Dimostra quindi che il dibattito era in corso. Qualche giorno fa fu uno della sinistra (forse Franceschini) che ricordava che anche al tempo della crisi Prodi, si ipotizzò lo scioglimento di una sola aula, il Senato, e che vi si oppose l’attuale maggioranza.
Ma come ti ho detto il tema è di attualità e ci sarà chi ci ricorderà la discussione del 2008, senza che perdiamo tempo a ritrovarne le tracce.
Devi solo avere pazienza.
Commento by Simone — 15 Novembre 2010 @ 23:50
Non ho capito quanto la fiducia al Senato possa aiutare Berlusconi, potrebbe essere un boomerang. Napolitano si trova una maggioranza risicata al Senato e una maggioranza “battuta” alla Camera. Sinceramente nei sui panni cercherei di verificare, con un mandato esplorativo, se è possibile trovare una maggioranza allargata anche alla Camera ma l’incaricato non potrà essere Berlusconi in quanto sfiduciato. Diversamente dovrebbe assumersi il rischio di sciogliere una sola Camera con il rischio che dalle elezioni possa uscire una maggioranza diversa da quella al Senato (anche solo perchè i partiti di oggi sono diversi da quelli del 2008). Allora si sarebbe proprio nel caos più completo e si rischierebbe di andare nuovamente al voto e di non creare un Governo per in veto incrociato tra partiti. L’istabilità all’ennesima potenza. Inoltre la Camera andrebbe sciolta anticipatamente ancora una volta tra 3 anni alla scadenza della legislatura per il Senato. Insomma lo scioglimento di una sola Camera è impraticabile nei fatti.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 16 Novembre 2010 @ 01:17
Ho spiegato già, Simone, che sciolgliere solo la Camera sarebbe la soluzione più indolore, poiché il Pdl e la Lega Nord, grazie al premio di maggioranza (che qualsiasi nuova legge elettorale dovrà mantenere, altrimenti non si riuscirà a governare un bel niente) vinceranno le elezioni, secondo tutti i sondaggi.
Valgono i sondaggi? Certamente valgono di più delle valutazioni fatte secondo una personale impressione (sia essa mia, di Napolitano, o di Fini o di Schifani).
Le elezioni (già si parla di questo) sarebbero abbinate a quelle amministrative. Poi nel 2013 riavremo le elezioni sia della Camera che del Senato.
Mi pare che il tema dei costi sarebbe assai relativo. E ne varrebbe la pena, se come penso, quei costi garantissero stabilità e governabilità.
Della questione ne sentiremo comunque parlare. Io ho espresso il mio punto di vistacon riguardo a stabilità e governabilità.
Ma l’ipotesi più probabile è che andremo allo scioglimento di entrambe le Camere, e al nuovo Senato avremo problemi, visto che ci sarà il nuovo centro ad attirare voti da una parte e dall’altra.
Commento by Simone — 16 Novembre 2010 @ 12:07
Pensare di andare alle elezioni dando pe scontato il risultato elettorale mi sembra una discussione poco edificante. Nonostante i sondaggi nessuna coalizione ha vinto per due volte di seguito.
Sulla riforma elettorale tengo a precisare che nessun paese ha il premio di maggioranza è lo sbarramento insieme. Certamente il premio di maggioranza verrà modificato.
Per quanto riguarda la governabilità lascio a te i fatti di questi giorni.
Pensa all’Italia e agli italiani e non pensare solo a Lui.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 16 Novembre 2010 @ 14:24
Non penso a lui, Simone, penso agli italiani.
Commento by Simone — 16 Novembre 2010 @ 15:15
Allora mettici anche qualche idea. Le idee sono da difendere non le persone. Siamo 56 milioni non ho ben capito perchè tutto quello che fa quel discutibile personaggio deve sempre essere difeso. Mi piacerebbe che qualcosa mi presentasse un’idea politica da difendere che a portato con se in tutti questi anni. Stiamo pagando un prezzo elevatissimo per le voglie del Cavaliere. Pensi che se non avesse paura dei processi starebbe barricato in quella poltrona? Assolutamente no! Siamo tutti schiavi dei sui problemi, che lo si voglia o no.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 16 Novembre 2010 @ 19:10
Devi sapere, Simone che Berlusconi non potrà evitare i processi, naturalmente quando gli elettori non gli consegneranno più la responsabilità di governare il Paese.
Le mie idee le ho espresse nei miei numerosi articoli, alcuni dei quali forse non ha letto.
Ho detto più volte, fino alla nausea, che io ho scelto Berlusconi perché mi ha promesso il premierato (gli elettori non più pecore) e la riforma della giustizia. Per ora non ce l’ha fatta (questa volta per colpa di Fini). Nessun altro mi ha offerto né mi offre altrettanto. Gli altri mi offrono solo il ritorno alla Rrima repubblica. L’ho già vissuta. Mi sono sentito pecora. Grazie, e la prima Repubblica la respingo al mittente.
Commento by Simone — 16 Novembre 2010 @ 19:26
Quando cade il governo Prodi è colpa di Prodi e quando cade il governo Berlusconi è colpa di Berlusconi. Le responsabilità del Primo Ministro non sono delegabili.
I tuoi articoli raccolgono “perle” come queste. Sono pieni di “pensieri confezionati”- Molti slogan e pochi contenuti.
Un personaggio come te dovrebbe partire dalle “fonti” non dal pensiero confezionato e le “fonti” sono anche quelle che non ci piacciono.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 16 Novembre 2010 @ 19:35
Leggi bene e meglio i miei articoli, Simone. Quasi sempre trovi dei link, come mie fonti.
Non ho tempo per risponderti. Tieni pure le tue convinzioni. Spero che saranno i fatti a darmi ragione.
Commento by Simone — 16 Novembre 2010 @ 19:59
Non mi prendere per un ignorante, quando parlo di “fonti” intendo FONTI non articoli sulle “fonti”, non pareri sulle “fonti”, non interpretazioni sulle “fonti”.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 17 Novembre 2010 @ 00:41
@Cesare.
Sono in grado di documentarti sulla questione dello scioglimento di una sola Camera. Lo propose Gerardo Bianco del Pd (componente Margherita) nel gennaio 2008. Trovi tutto qui, compreso il giudizio favorevole di Francesco Cossiga, ed anche dell’Idv nella persona di Egidio Pedrini.
Qui trovi anche che vi si oppose l’attuale maggioranza, come scrissi.
Commento by Simone — 17 Novembre 2010 @ 09:52
Bene! Berlusconi spara l’ennesima “panzana” per pura strategia politica e c’è chi addirittura ci monta sopra un teorema confezionandola su misura. Purtroppo la “proposta”, chiamamola così, non raccoglie un minimo di legittimità neanche dal più spaurito dei professori di diritto costituzionale. Una proposta che non sta ne in cielo ne in terra, fatta giusto per fare clamore. Bastava avere sfogliato qualche volta la Costituzione per capire che non si può sciogliere una sola Camera ogni qualvolta un Primo Ministro non ne ottiene la fiducia, non rientra proprio nel principio ispiratore della Costituzione. Allora perchè per una “panzana” del genere c’è addirittura chi si scomoda a sostenerla con tanto di argomentazioni? Possibile che c’è sempre qualcuno che abbia bisogno di difenderlo a qualunque costo? C’è sotto qualche dipendenza psicologica verso l’uomo forte? Si ripercorre il giornalismo anni 20 quando illustri giornalisti si inoltravano a osannare la bellezza, e di bellezza fisica, del duce?
Adesso che tutti hanno capito che si è trattato solo di una provocazione, che ha trovato terreno fertile tra l’ignoranza e la superbia, che cosa dovremmo pensare di coloro che armi in pugno si sono gettati nella nebbia?
Ringrazio la provvidenza che esiste la Costituzione e che è nata in un momento storico in cui era forte la sensibilità verso la democrazia e contro l’autoritarismo.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 17 Novembre 2010 @ 12:07
Si vede, Simone, che ti distrai. Leggi la mia risposta a Cesare nel commento n. 26 e leggi la documentazione. La panzana che dici tu fu proposta dalla sinistra nel gennaio del 2008, bocciata da Bertinotti e da Pdl e Lega Nord. Anche Cossiga e l’Idv erano d’accordo sullo scioglimento di una sola Camera.
Ed è legittimata, per giunta, dalla Costituzione.
Comunque sono anche convinto che Napolitano non farà il ribaltone. Dà più valore di te alla legge elettorale del 2005.
Commento by Simone — 17 Novembre 2010 @ 12:12
Ho letto benissimo ed una “panzana” è una panzana anche se la dice la sinistra. A panzane i nostri politici sono artefici instancabili.
Commento by Simone — 7 Dicembre 2010 @ 21:44
Ma allora lo scioglimento di una sola Camera che fine ha fatto? La sciogli tu?
Commento by Ponza — 7 Dicembre 2010 @ 21:45
Ma allora questa Camera la sciolgono o no?