Piero Marrazzo e Silvio Berlusconi23 Ottobre 2009 Leggo qui la dichiarazione di Piero Marrazzo: «È stato sventato un tentativo di estorsione basato su una bufala. Sono amareggiato e sconcertato per come a pochi mesi dalle elezioni si tenti di infangare l’uomo Marrazzo per colpire il Presidente Marrazzo ». Piero Marrazzo e Silvio Berlusconi sono le vittime del degrado a cui è pervenuto il nostro Paese. Il Paese degli spioni. Ormai entrare nelle camere da letto, o comunque nella vita intima di personaggi in vista, è cosa di tutti i giorni, che non desta più alcuna meraviglia. Ci stiamo abituando, il che la dice lunga sulla perdita di quel senso morale che dovrebbe porre dei confini al nostro agire. E’ fatale che anche le vittime abbiano delle colpe agli occhi di molti, che sono quelle di non vivere una vita normale,  ossia la vita  che conduce la maggior parte dei cittadini. La loro intimità è giudicata piena di eccessi, di vizi. Così c’è chi ci marcia, per far soldi e ricattare. I due casi che hanno coinvolto Marrazzo e Berlusconi sono somiglianti come due gocce d’acqua. Entrambi ricoprono incarichi istituzionali. Il primo è presidente della regione Lazio, il secondo è presidente del Consiglio. Quello che si rinfacciava con clamore a Silvio Berlusconi, ossia che quando si ricopre una carica istituzionale si deve rispondere anche della propria vita privata, dovrebbe valere anche per il presidente della regione Lazio. Tutti ricordiamo gli appelli, i clamori (anche all’estero), le indignazioni, le richieste di dimissioni che hanno occupato per mesi i giornali e i talk-show nei confronti di Silvio Berlusconi. Come si può notare, per la legge del doppiopesismo vigente in Italia, non altrettanto si fa nei confronti di Piero Marrazzo. Devo dire che condivido quest’ultima posizione di riservatezza, ed è quest’ultima posizione di riservatezza che si sarebbe dovuta tenere anche nei confronti di Silvio Berlusconi. In casa propria, in camera da letto, ognuno è libero di fare ciò che vuole rispondendone solo alla sua coscienza, e commette reato chi viola quell’intimità . E’ contro gli spioni che si deve agire, contro questo malvezzo che ci sta trasformando e assuefacendo. Articoli correlati“Marrazzo: “Non mi rovinate”. Qui. “Il dovere della verità ” di Giuseppe D’Avanzo. Qui. L’articolo si segnala per il doppiopesismo. Conclude D’Avanzo: “Anche per lui, come per il capo del governo, deve valere un codice di trasparenza, l’impegno a dichiararsi, un’assunzione di responsabilità che è piena soltanto se si è in grado di raccontare la verità , anche sulle abitudini private. Se è in grado di farlo, il governatore può rimanere al suo posto. Se non può assumersi la responsabilità della verità , farebbe meglio a dimettersi, e presto.” Qui parla Natalie. “Ipocrisia e silenzio: Il Pd si nasconde di Antonio Signorini. Qui. Letto 2065 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by giuliomozzi — 24 Ottobre 2009 @ 12:58
Ma io una domanda ce l’ho. Quest’uomo è ricattabile?
Se è ricattabile, non può stare dove sta.
Commento by kalle — 24 Ottobre 2009 @ 13:56
Bart, nel caso Marrazzo c’era un’inchiesta dei carabinieri. La stampa e’ “entrata nella camera da letto” di Marrazzo come dici tu a causa di quell’inchiesta, che a quanto pare comprendeva un ricatto a Marrazzo. Questi *non* sono fatti privati e non comprendo come si possa chiedere riservatezza per fatti simili. Se il presidente della regione Lazio e’ stato ricattato, questo e’ un fatto di grandissima gravita’ e di rilevanza pubblica. E’ piu’ che giusto che i cittadini siano informati su una vicenda simile, e Marrazzo dovrebbe chiarire questa vicenda per filo e per segno. Se questa storia del ricatto verra’ confermata, non vedo come Marrazzo possa restare al suo posto.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 24 Ottobre 2009 @ 14:04
In linea di principio sono d’accordo. E non dovrebbe starci nemmeno Berlusconi.
Però.
Però è una questione di evoluzione dei costumi della nostra società .
Vedi, Giulio, non c’è al mondo nessuna città del sole. L’ipocrisia la fa ancora da padrona.
Sarebbe meraviglioso che ogni persona fosse sincera, trasparente. Ma un ladro non dirà mai di esserlo; uno che tradisce la moglie nemmeno. Questo è il mondo.
Sarei il primo a sottoscrivere una società schietta e leale, ma da quando Caino uccise Abele, il destino dell’umanità è stato segnato, e su questo l’avvento del cristianesimo ha posto solo una compassionevole toppa. L’uomo che ci troviamo davanti è il discendente di Caino, non di Abele.
Ecco perché siamo costretti (almeno lo sono io) a chiudere gli occhi e ci siamo inventati la privacy. Ciò che ciascuno fa all’interno delle mura domestiche, o comunque nell’intimità , è faccenda che riguarda la sua coscienza.
E’ una regola non scritta, discutibile, ma in politica non ne puoi trovare, praticabili, di migliori, giacché altrimenti nulla si terrebbe più.
E’, in verità , una regola di compromesso, che però deve valere per tutti.
Sul caso, ad esempio, di Berlusconi ieri, ed oggi di Marrazzo, io penso che non si debba misurare il tutto sull’ipotesi della ricattabilità , bensì sull’esame della propria coscienza circa il poter rispondere in politica con la propria intatta volontà di fare. Se la risposta è sì, si deve avere il coraggio di riconoscere il proprio errore, magari anche di correggersi, se sarà possibile. Se si farà questo, non ci potrà essere ricatto che possa avere successo. Chi è caduto in questo genere di errori, non ha commesso alcun reato; è stato vinto dalla propria natura. Spesso, se non sempre addirittura, non vi è colpa. Ma se si è fatti in un certo modo, non di deve aver paura di dirlo; si deve imparare ad essere trasparenti e responsabili della propria natura. E’ un processo che qui in Italia si è appena avviato, secondo me; e rappresenta l’unico modo di conservare la propria dignità e di continuare a godere la fiducia dei cittadini.
Cecchi Paone, ad esempio, ed altri, hanno avuto il coraggio di non tenere segreta la loro omosessualità . Si sono mostrati trasparenti, non ipocriti.
Se Cecchi Paone si mettesse in politica e facesse un programma da me condiviso, non avrei nessun motivo valido per negargli il mio voto.
Berlusconi e Marrazzo hanno avuto il torto (Berlusconi meno, essendo nota, anche a Veronica Lario, la sua debolezza verso l’altro sesso) di essersi messi loro nella condizione di essere ricattabili. Si dovrebbe perfino dichiararle certe cose, al momento di candidarsi, affinché non escano dopo, mostrandoci diversi da quello che tutti hanno creduto che fossimo. Un inganno nei confronti degli elettori.
Ripeto, è, questo, un processo appena avviato e che dovrà compiersi fino in fondo.
Secondo me, scoperte anche se in modo traumatico le cose, dal momento che questo processo non si è ancora compiuto, tanto Berlusconi che Marrazzo non hanno nessun obbligo di dimettersi, non essendo ormai ricattabili.
Devo dire anche di più, e a riguardo di Berlusconi: visto che la macchina giudiziaria contro di lui si è messa di nuovo in moto, se venisse condannato in una sentenza di primo grado, Berlusconi non sarebbe affatto – come non lo erano gli altri uomini pubblici incappati nelle maglie della giustizia – tenuto a dimettersi. Deve valere per tutti, anche per un uomo pubblico (uguale agli altri davanti alla legge) il principio costituzionale che fino a sentenza passata in giudicato un cittadino deve essere considerato non colpevole, ossia innocente. La quale Costituzione recita all’articolo 27, comma 2 che «l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva ».
E non ci possono essere, a mio avviso, vari gradi di innocenza.
Commento by kalle — 24 Ottobre 2009 @ 15:14
Bart, la vicenda di sesso non e’ il punto. Il punto sono quattro carabinieri corrotti in giro per Roma. La tolleranza per l’uso di cocaina: cocaina che viene venduta e smerciata dalla criminalita’ organizzata. Il fatto che Marrazzo non abbia denunciato quanto accaduto e’ gravissimo. Un politico dovrebbe essere in prima linea a combattere certi fenomeni. Che fiducia posso avere, come elettore, se Marrazzo si fa ricattare su cose simili? Non scherziamo, questa persona deve dimettersi.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 24 Ottobre 2009 @ 15:32
Kalle, un po’ ti ho risposto rispondendo a Giulio.
Quello che voglio precisare con te è che sembra che i militari che sono entrati in camera da letto non vi sono entrati a seguito di un’inchiesta e di un regolare mandato, né per sorprendere Marrazzo con il trans, perché non c’è reato nel suo rapporto con Melanie; piuttosto, per ricattarlo:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2009/10/24/pop_tappe.shtml
Qui,
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/marrazzo-spiato/interrogatori/interrogatori.html
puoi trovare conferma che i militari non sono entrati a seguito di un mandato, ma vi hanno fatto una autonoma irruzione a scopo ricattatorio (violazione della privacy e violazione del domicilio, che non ci sarebbe stata se avessero avuto un regolare mandato):
“I militari sono accusati, a vario titolo, di estorsione, ricettazione, violazione della privacy e violazione del domicilio. Due di loro, secondo le accuse, avrebbero fatto irruzione nel luglio scorso nell’appartamento in uso ad un transessuale in via Gradoli a Roma, nello stesso condominio dove nel 1978 fu scoperto un covo delle Br utilizzato dai terroristi come base per il sequestro di Aldo Moro. Qui i carabinieri avrebbero filmato Piero Marrazzo, semi nudo, in compagnia del trans estorcendogli denaro e facendosi consegnare due assegni per un totale di 20.000 euro, mai giunto all’incasso.”
Naturalmente io sto scrivendo sulle notizie che appaiono sui giornali e che a me appaiono ormai acclarate. Non più cioè a livello di mere ipotesi.
Commento by kalle — 24 Ottobre 2009 @ 15:38
ma certamente, proprio cosi’. Sono altri carabinieri che hanno indagato su questi quattro che hanno fatto l’irruzione, a quello mi riferivo quando parlavo di inchiesta dei carabinieri. La stampa ha riportato di questa inchiesta del tutto legittima, anzi doverosa. Non ci vedo niente di strano.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 24 Ottobre 2009 @ 15:43
Kalle, mentre ti rispondevo, è intervenuto un altro tuo commento.
Devo confermare quanto ho scritto a Giulio. Per me Marrazzo, che si è comportato male con i suoi elettori, ora che sono venute in chiaro le sue tendenze sessuali, e quindi non è più ricattabile, le sue dimissioni non sono obbligatorie. Poi se dovrà soccombere alla pressione del suo partito, questo è un altro discorso.
Ma se io fossi un suo elettore, mi arrabbierei soltanto per il fatto che mi ha taciuto la sua tendenza sessuale (possibile oggetto di ricatto), ma ora che tutto è venuto alla luce, ciò che gli chiederei sarebbe di restare al suo posto e compiere il suo dovere. Reati non ne ha commessi. Ha solo nascosto una qual perversione a cui ancora oggi la società resiste.
La mia domanda è: Se avesse dichiarato in campagna elettorale la sua tendenza, e oggi fosse stato scoperto con il trans Melanie, avresti avuto da dire qualcosa? Penso proprio di no. Lo sapevi già al momento in cui l’hai votato. Ora la sua ambiguità sessuale è venuta allo scoperto. Che cosa cambia? Puoi solo dire che te l’ha tenuta nascosta nel momento in cui ha richiesto il tuo voto, ma non che è sotto ricatto. Non lo è più.
Ora è nella condizione di non essere più ricattabile, allo stesso modo che non lo era se ti avesse dichiarato in campagna elettorale i suoi gusti sessuali.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 24 Ottobre 2009 @ 15:46
Dimenticavo, Kalle, il punto della mancata denuncia di estorsione.
La comprendo, perché comprendo la sua paura. Non ti dicono nulla quelle parole: “Non mi rovinate?”.
Io sono disposto a perdonarlo e ad avere di nuovo fiducia in lui.
Commento by kalle — 24 Ottobre 2009 @ 16:34
Bart, un politico di tale rilievo non puo’ mettersi in quella situazione, essere ricattato da qualcuno in quel modo. La vicenda e’ emersa solo a causa di un’inchiesta giudiziaria. Io posso comprendere la persona umanamente, ma non posso piu’ avere fiducia nella sua capacita’ di ricoprire un incarico pubblico.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 24 Ottobre 2009 @ 17:43
Ho appreso che Marrazzo non si è dimesso, ma si è autosospeso.
Comunque, veniamo al nostro discorso.
Leggo qui:
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/marrazzo-spiato/marrazzo-spiato/marrazzo-spiato.html
“Gli investigatori sono arrivati ai quattro tramite alcune intercettazioni che riguardavano un’altra inchiesta di competenza della Dda. Nel corso delle quali è saltata fuori la storia del ricatto a Marrazzo. I militari, inizialmente, avrebbero tentato di vendere il filmato a diverse agenzie in tutta Italia. Un tentativo che avrebbe permesso di smascherare il piano contro il presidente della Regione.”
Da quel che riesco a capire il ricatto a Marrazzo è stato intercettato casualmente, e gli ulteriori accertamenti hanno fatto scoprire i quattro carabinieri responsabili.
Non sono a conoscenza quindi se Marrazzo era sorvegliato direttamente perchè colpevole di qualche altro reato. Non mi pare che la stampa ne abbia parlato.
Se la sua colpa è solo quella di aver frequentato un trans non vedo ragioni per non aver più in fiducia in lui come politico. Non ripeto quanto ti ho già scritto sulla mia convinzione che Marrazzo non è più ricattabile.
Doveva denunciare l’estorsione, questo sì, ma, come ho già scritto, capisco la sua paura e, pur non giustificandolo, mi sento di non colpevolizzarlo.
Secondo me, chi lo ha votato, può continuare ad aver fiducia in lui.
Commento by Giorgio Di Costanzo (Ischia) — 24 Ottobre 2009 @ 23:57
Marrazzo è andato con un trans maggiorenne, non con poco più che bambine. E poi mica le ha candidate in parlamento oppure le ha nominate ministre!
Sabina Guzzanti aveva visto giusto, più di un anno fa…
Le escort candidate e quel che ognuno è libero di fare nella sua vita privata non sono la stessa cosa…
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 25 Ottobre 2009 @ 00:20
Per quanto riguarda rapporti sessuali di Berlusconi con minorenni non mi pare che ci siano prove.
Per il resto, Giorgio, ossia le candidature a certe escort, come la D’Addario, hai ragione.
Però non è motivo sufficiente, secondo me, per pretendere le dimissioni di un presidente del cConsiglio.
Sviluppo l’argomento del sesso in politica nel post più sopra, qui:
https://www.bartolomeodimonaco.it/?p=7401