PITTURA: I MAESTRI: Un capolavoro di Sutherland19 Luglio 2014 di Dino Buzzati Capita talmente di raro â— nonostante le mostre d’arte si moltiplichino intorno a noi a miliardi â— talmente di raro che si incontrino cose nuove, importanti e decisamente per suasive, che stavolta vale la pena di dirlo ad alta voce: ecco una cosa bellissima, ecco un capolavoro, ecco un’opera che diventerà famosa e avrà centi naia di imitatori. La Transart, in via Sacchi 3, espone venticinque litografie a colori di Graham Sutherland che formano una serie intito lata « A Bestiary and Some Correspondences », (Un bestiario e alcune analogie) frutto di tre anni di lavoro. Prima che a Milano, queste stampe credo siano state esposte soltanto a Londra. La tiratura è di 70 copie. Il prezzo, 150 mila lire. Le stesse immagini sono state sviluppate dall’artista in grandi quadri. Francis Bacon e Sutherland â— l’accostamento non è dovuto alla comune cittadinanza bri tannica ma al fatto che entram bi sembrano essere usciti dal lo stesso cataclisma â— sono forse gli artisti che hanno espresso con maggiore genialità, e forza, le angosce, le nevrosi, le inquietudini dell’uomo mo derno. Bacon, si sa, lavora sul l’uomo (raramente sui mammi feri superiori), ed è la totale disperazione, alienazione, sul l’orlo della follia e del suicidio. Sutherland ha lavorato finora precipuamente sulla natura ve getale, ricavandone forme stra ne, spesso spinose (qui c’erano riecheggiamenti di Picasso), tor turate, che a un certo punto non avevano più niente della pianta,e assumevano espressio ni animalesche. Quadri di dise gno, colori e ritmo raffinatis simi, che tuttavia davano un senso acuto di tormento, di supplizio, di angustia fisica e morale. (Sutherland è anche un celebre ritrattista, e qui adotta quasi un verismo meti coloso, ma affiora sempre la sua vena crudele, accompagna ta da un amaro umorismo). Nella nuova serie di litogra fie (il fatto che siano stampe, e non dipinti a olio, non dimi nuisce affatto l’interesse arti stico) le piante, le foglie, le spine, i fiori sono lasciati da parte. Non che anche prima Sutherland non avesse pratica to il regno animale, mai però con tanto impegno. E i risul tati mi sembrano straordinari, in certo senso superiori, per intensità fantastica, agli atroci arbusti di ieri. Personaggi del bestiario: pi pistrelli, gufi, scarabei, formi che, mufloni, un cinocefalo, un pappagallo, un topino, un ro spo, un armadillo, un cudu maggiore, un leone, una caval letta, uno struzzo, una specie di verme che sta uscendo da un bozzolo tondeggiante che potrebbe essere anche un te schio umano, un bestione giallo, tra il rinoceronte e il facocero, incatenato in una nera prigio ne (Sutherland si ispirò alla strana sagoma di una piccola radice, trovata per caso). E poi ci sono le « analogie » o « corrispondenze ». Sutherland da alcuni anni passa il mese di luglio a Venezia, precisa mente all’albergo Cipriani, alla Giudecca. E qui lavora, siste mandosi alla bell’e meglio in improvvisati studi: un anno in un deposito di gondole, l’anno dopo nella lavanderia, l’estate scorsa in un vecchio edificio adiacente dove alloggia il per sonale di servizio. Ebbene, tre anni fa il depo sito di gondole venne trasfor mato in piscina e furono intra presi i lavori mentre Suther land continuava imperterrito a dipingere. Tra l’altro vennero ammucchiate lì varie macchine, per il giardinaggio, l’edilizia, gli sterri. Macchine che misero su bito in moto la fantasia di Sutherland. Ecco qui alcuni ri sultati: una tavola, che può ricordare gli atlanti naturalisti ci dell’Ottocento, con una gal leria di cosi, o creature, o le muri, o piccoli mostri, non iden tificabili ma tutt’altro che tran quilli e felici. (Da un arnese per spruzzare il verderame sul le piante, per esempio, l’arti sta ha ricavato una sorta di rattrappito e ottuso formi chiere). In un’altra tavola, le « corri spondenze » si riferiscono al volto umano. Non già per un gioco umoristico spesse volte fatto anche nei secoli passati. Non già per scoprire il gradien te di animalità nei volti che ci circondano. O meglio: sono sagome di teste umane per un verso o l’altro vagamente be stiali, ma non è una cosa buffa, anzi dolorante e sconsolata. Perché il « Bestiario » è così bello? Io penso che il motivo sia il seguente. Più che le ve getazioni, gli animali, e loro metamorfosi, sono probabil mente il massimo strumento espressivo col quale Suther land può dar fuori la sua tor mentata carica artistica. Non solo, le accentuazioni grottesche, e umoristiche si delineano più facilmente sulle bestie, che i nostri occhi hanno imparato a « leggere » per antica abitudine che non su un vegetale, a noi molto più estraneo ed ermetico. Fatto è che Sutherland ci of fre uno spettacolo straordina rio, uno stupefacente zoo spi ritato e nevrotico, non però op primente. L’eleganza dell’inven zione, lo spirito delle scene, la finezza dei colori, evita l’incu bo. Ma i sentimenti in gioco sono precisamente i nostri, di noi uomini, anche se le bestie restino bestie, anzi siano esa sperati nella loro animalità e non assumano mai modi antro pomorfi. Quali sentimenti? La inquietudine, prima di tutto, la frenesia di fare, di muoversi, di fuggire, o lo spavento, o anche la cupa rassegnazione. La feroce grinta del pipistrel lo sul viola che sembra dare ordine a un plotone d’esecuzio ne. Il tremito del cinocefalo intirizzito che si scalda le mani all’incensiere. Il frenetico tra vaglio delle formiche che si inerpicano su per la croce. La cattiveria del pappagallone che sta per stritolare il sorcetto. Il ghigno sarcastico del gufo che oramai non crede più a niente. Il carosello delle notto le rimaste imprigionate nella stanza. La fatale spensieratezza della supercavalletta verdissi ma in alta uniforme che avan za impettita in un lago di san gue. E il tetro sonnolento ab bandono del rospo rimasto solo nella sua verde reggia. Ansiti, mugolìi, gemiti, fondi respiri, scricchiolii di elitre e di dolo ranti giunture. L’uomo non può non accorgersene, non può al zare le spalle, passare via senza un brivido. Letto 1441 volte. Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||