Ricattabilità : è cominciato il tiro al piccione31 Ottobre 2009 C’era da immaginarselo. Non ci vuole una testa d’uovo per fare 2 più 2 uguale a quattro. Si trova sempre qualche giornalista che coglie la palla al balzo per farsi un po’ di notorietà e per ricevere una pacca sulle spalle dal proprio direttore, il cui mestiere ormai è quello di stare intere giornate chino sul telefono in attesa di una offerta di video a luci rosse. Prima voglio visionarlo, è ormai la frase più inflazionata dei nostri direttori, i quali hanno trovato il modo di vedersi in ufficio, in esclusiva e a porte chiuse, i nuovi e modernissimi film hard girati dal vivo. Una vera chicca, che prima o poi farà la gioia anche dei salotti mondani. Si sa dove si comincia ma non si sa dove si finisce. Nessuno poteva arrivare, qualche decennio fa, a pensare che i politici diventassero i soggetti più ricercati per i video a luci rosse. Fra poco si faranno perfino pagare. Chi sa che il regista Tinto Brass non decida di abbandonare le sue procaci donzelle per puntare il suo avvenire sulle mutande e i reggicalze dei nostri politici. Il primo che farà questa inversione di marcia, sappia che si arricchirà come Paperon de’ Paperoni. Quando poi si sarà raschiato il barile, il solito giornalista, diventato ormai insaziabile e deciso a non mollare la puppora d’oro, arriverà perfino a telefonare eccitato al proprio direttore: Ho una notizia bomba. Il tale da ragazzino si masturbava dietro un albero. C’ho i testimoni. E il direttore: Lo faceva con la mano destra o con la mano sinistra? Perché se è con la destra si pubblica, se con la sinistra si tiene in cassaforte. Non è fantascienza. Con le corbellerie che da qualche tempo ci somministrano a grandi dosi i giornali, arriveremo presto anche a questo. Ciò che alle famiglie accade a causa di questo nuovo cannibalismo, a nessuno interessa più. Cada Sansone con tutti i filistei. Le insinuazioni sono diventate l’avviso di garanzia dei giornali. Ora si son messi a fare a tempo pieno ciò che prima era una solerte prerogativa dei soli giudici. Intanto si comincia con il ministro Angelo Alfano e con l’ex ministro Maurizio Gasparri. Sarebbe da spanciarsi dalle risate se sparando al piccione tanto il giudice che il giornalista, finissero poi per impallinarsi tra di loro. Lo confesso: è una lezione che meriterebbero. Non so se qualcuno riuscirà a far capire a costoro (e a chi li istruisce e fomenta: perché ci deve essere una testa matta che coordina il tutto) che la scorribanda intrapresa lascerà lutti e rovine lungo la strada. Porterà l’attuale degrado ai limiti estremi, quelli del non ritorno; per cui, dopo, ci sarà da ricostruire tutto da capo. La nostra Repubblica, edificata con tanta passione ed entusiasmo dai padri fondatori, sta diventando un canile in cui si abbaia e ci si sbrana. Non ci sono più deontologia professionale, responsabilità , rispetto degli altri. Non si bada più alle conseguenze su mogli o mariti e sui figli, che pagano questo imbarbarimento. Se per un istante riuscissimo a svestire i panni della modernità , ci accorgeremmo che siamo diventati peggiori degli uomini dell’età della pietra. Articoli correlati“Nel Palazzo impazza il gossip” di Mario Giordano. Qui. Letto 1631 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||