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Rivista d'arte Parliamone
La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

Se io non sono per me: il giorno della memoria

2 Febbraio 2012

di Costanza Caredio

C’é un pericoloso substrato di masochismo nella nostra cultura cattolica, forse derivato dal volto di un Cristo perennemente in agonia, in luogo di quello regale bizantino espresso ad esempio da Piero della Francesca. Ma è in atto il tentativo, in particolare nella Regione toscana, patrocinato dal governatore comunista Rossi, di farci assumere tutti i peccati della Germania, oltre lo spread, i compiti a casa e un governo tecnico che trascina alla rivolta persino categorie tranquille e laboriose e certo non miliardarie.
I deportati di religione ebraica avviati nei campi di concentramento dal territorio italiano sotto occupazione tedesca nel periodo ’43-45, furono tra i 5-6000, dei quali solo circa 1000 tornarono (De Felice, Fargion). Perché noi Italiani dovremmo assumerci la responsabilità di ciò che accadeva nei Campi tedeschi? Nessun accenno a irregolarità venne mai da Radio Londra, ascoltata come un oracolo da tutti in tempo di guerra. Viene ignorato il fatto che la Repubblica Sociale di Salò, nel manifesto programmatico di Verona, dichiarò gli Ebrei “appartenenti a nazionalità nemica”, dando quindi ad essi uno status di belligeranti che avrebbe permesso un trattamento da prigionieri, secondo regole riconosciute. In effetti una Brigata Ebraica iniziò dal ’43 a risalire la penisola con gli eserciti alleati . Essa combatteva accanto al nostro legittimo governo nazionale, quello di Vittorio Emanuele III grande desaparesido e convitato di pietra nei 150 anni dell’Unità. L’azione del re di spostarsi al sud, salvò la sovranità italiana sia rispetto ai Tedeschi, che sequestrarono la principessa Mafalda anch’essa uccisa nei Campi, sia verso gli alleati russo-americani che avrebbero volentieri spartito la penisola.
Di contro al dilagare di memorie della Shoa, mostre, film, romanzi di superstiti, figli e nipoti, si nega il Ricordo delle Foibe dove furono trucidati migliaia di nostri connazionali perché italiani e non comunisti titini.
Allora la Patria-mano-sul-cuore per il nostro governatore e le sue truppe, non è che l’ennesima disinformazia.


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A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart