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Se qualcuno non avesse ancora capito…

2 Febbraio 2011

… ciò che sta accadendo, l’episodio della perquisizione della redazione de Il Giornale e della casa privata della giornalista Anna Maria Greco, autrice dell’articolo sulle esibizioni amorose del pm Ilda Boccassini avvenute circa 30 anni fa, davanti alla sede del Tribunale di Milano, dovrebbe far aprire gli occhi a tutti sullo scontro in atto tra politica e magistratura, tra magistratura e i diritti di libertà.

Finalmente, in questo caso, si sono levate anche voci di condanna provenienti da sinistra e dalla stessa Fnsi.
Quello che è in atto infatti (l’ho   già scritto) non è uno scontro feroce tra la magistratura e Silvio Berlusconi, ma tra la magistratura e la politica, ivi compreso tutto ciò che di libertà essa contiene.

La magistratura vuole mettere la politica sotto il proprio tallone. Berlusconi è uno dei più resistenti, ed è per questo motivo che l’accanimento giudiziario contro di lui è uno dei più imponenti della storia della nostra democrazia.

Ma oggi, con l’episodio accaduto al Giornale, la magistratura (non scrivo più certa magistratura, giacché il silenzio degli altri magistrati è connivenza)  ha voluto alzare il livello dello scontro. Senza alcun pudore. Con strafottenza.

Guai a prendere di mira i magistrati. Questo è il messaggio. Chi lo fa, paga un prezzo molto alto. Anche di dignità personale, venendo sottoposto a perquisizioni corporali perfino intime.
Siete dunque avvertiti, signori giornalisti. Lasciate perdere i magistrati. Se toccate un magistrato, non c’è fuga di notizie che tenga. Le vostre fonti saranno smascherate a tamburo battente.

Quando mai la fuga di notizie dalle stanze giudiziarie ha trovato un colpevole? Mai. Lo trova oggi, poiché l’articolo del Giornale riguardava Ilda la rossa.
L’operazione è un monito solenne. E di quale arroganza disponga la magistratura lo dimostra il fatto che, pur in presenza di critiche bipartisan, nessuno della magistratura ha intenzione di tenerne conto, consapevole del proprio potere. Si va avanti come uno schiacciasassi, qualunque diritto, qualunque libertà finiscano sotto i cingoli.

Il potere della magistratura è smisurato, non ha più confini, né esistono organismi in grado di arginarlo. Tutto è deciso, giustificato e assolto all’interno del fortilizio della giustizia. Lì, come si dice, se le suonano e se le cantano, secondo i propri obiettivi. Nemmeno il capo dello Stato, presidente del Csm, può nulla, di fronte allo schiacciasassi messo in moto dai magistrati.

Quanto è accaduto al Giornale (è la seconda volta in pochi mesi) dimostra che nessun potere è più in grado di vigilare e controllare tali eccessi.
Si può continuare così? Si può vedere la politica ridotta a zimbello di un semplice potere dello Stato, che ha perso la testa ed è uscito fuori controllo, senza che alcuno possa porvi riparo?

La politica lo potrebbe, attraverso la potestà legislativa del parlamento. Potrebbe dimostrare ai cittadini, di cui rappresenta la sovranità, che lo Stato è saldamente e democraticamente controllato. Ma non ha potuto farlo fino ad oggi, e forse non potrà farlo mai, poiché una parte politica, quella dell’opposizione, ha cavalcato questi eccessi pro domo sua, rendendosi corresponsabile di una tale pericolosissima deriva.

Siamo ad un mutamento? Non credo. Credo piuttosto che il caso capitato al Giornale sia stato così pesante che anche l’opposizione si è vista costretta a protestare. Dovremo verificare nei prossimi giorni con quanta convinzione e con quanta tenacia.

Come avrete letto, anche il ministro Frattini è indagato dalla magistratura per abuso di ufficio. Ditemi voi se un magistrato può sindacare l’intervento di un ministro in parlamento.

Se è vero che un simpatizzante del Fli ha sporto denuncia contro il ministro, è mai possibile che si possa dare alla magistratura il potere di intervenire su di un ministro nel pieno esercizio delle sue funzioni in un’aula parlamentare?

Queste cose non devono essere consentite. Quanto avviene in Aula è di esclusiva competenza della politica. L’Aula parlamentare è sacra e inviolabile. Su quale base un magistrato può intervenire per giudicare quello che può fare o non può fare il ministro in un’Aula parlamentare? Se il ministro sbaglia è soltanto la politica che può criticarlo. Si è criticato il presidente del senato Schifani accusandolo di aver invaso, ammettendo l’intervento di Frattini, le competenze della Camera.

E questa intrusione della magistratura nei lavori parlamentari – domando alla Finocchiaro, a Rutelli, a D’Alia, a Li Gotti – è regolare? La dobbiamo considerare normale? O non è un’indebita ingerenza? Anzi, un’invasione, una turpe violazione delle prerogative del parlamento?
Tutti i partiti dovrebbero sollevarsi.

Articoli correlati

“La fuga di notizie dai tribunali? Lecita solo per le cene di Arcore” di Stefano Zurlo. Qui.

“IL BRACCIO VIOLENTO DEI MAGISTRATI” di Alessandro sallusti. Qui. Da cui estraggo:

“Ormai siamo alla dittatu ­ra delle Procure.

Che deci ­dono che cosa si deve pub ­blicare sui giornali. Via libe ­r ­a a tutto quello che può in ­fangare Berlusconi e il suo governo, nulla che possa gettare un’ombra su lorsi ­gnori. La Boccassini amo ­reggiava con un giornalista in luogo pubblico e per que ­sto è finita sotto processo? Che cosa pretendevano, di tenerlo segreto? Mi spiace per loro, non è stato così e non sarà così in futuro. I ma ­gistrati hanno già tante im ­munità, non saremo noi a rendere il loro scudo tom ­bale. Scriveremo tutto ciò che riusciremo ad accertare, e penso anche molto presto. Ci arrestino, se credono, questi pm senza senso del ­lo Stato che continuano a chiudere gli occhi davanti allo scempio perpetuato ogni giorno dai giornalisti amici. Non mi meraviglie ­rei visto che ieri sono arriva ­ti a indagare un ministro, Frattini, per un discorso pronunciato davanti al Se ­nato, pur di tentare di salva ­re la faccia all’amico Fini. Se così siam messi, della magistratura non possia ­mo avere più né rispetto né fiducia.”

“Il governo ha nuovi fan. E spunta Barbareschi” di Francesco Cramer. Qui. Da cui estraggo:

“Per finire c’è il «giallo Barbareschi », l’onorevole finiano che lunedì scorso ha fatto visita a Berlusconi ad Arcore. «Abbiamo parlato di politica – dice al Giornale -. Certo, se ci fossimo parlati prima… ». Poi la presa di distanza dall’inchiesta su Ruby: «Ci sono foto fatte in casa di Berlusconi con strumenti professionali usati per lo spionaggio – dice Barbareschi -. Nelle notizie importanti, ad esempio sulle stragi di Bologna, di Piazza Fontana, non sono mai uscite foto o intercettazioni, ma quando si vuole esistono e sono fatte con strumenti professionali per lo spionaggio e strumenti per le intercettazioni. Sappiamo che questi apparecchi costano più di 25.000 euro l’uno. Gli investigatori hanno fatto delle foto e sono notizie certe. Non sono foto fatte dalle ragazze con i telefonini ma foto scattate con strumenti professionali. Non è più un paese libero. Se dovessi vedere una foto di Berlusconi io come cittadino italiano mi sentirò offeso ». Insomma, 007 interessati alla caduta di Berlusconi?”

“E adesso chi difende il corpo della donna?” di Annamaria Bernardini De Pace. Qui.

“Incursioni Quando Cossiga fece intervenire l’Arma alla riunione del Csm”. Qui.

“Caro Fatto Quotidiano, ma perché appoggi intimidazioni da Kgb?” di Marcello Foa. Qui.

“Travaglio e Santoro in politica E ora non sono più giornalisti…”. Qui.

“Indagato chi tocca pm e Fini” di Nicola Imberti. Qui.

“Caro Berlusconi faccia politica” di Mario Sechi. Qui.

“Nuova sfida dei pm al Giornale: “Agiamo con dignità e pudore”. Qui.


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