Sembrerà paradossale: Il Giornale e Libero sono quotidiani di opposizione9 Dicembre 2009 Nella primavera scorsa tornai ad occuparmi di politica e a leggere i quotidiani. Dal 1990 mi ero adagiato nella letteratura, la mia passione di sempre, e lasciavo che là fuori di casa mia il mondo si scazzottasse. Fatto il mio dovere di cittadino che diligentemente si reca alle urne, tornato a casa, deponevo la mia tessera elettorale e tornavo a sfogliarmi un romanzo. A mio fratello Mario, che vive a due chilometri da me, avevo raccomandato che mi avvertisse soltanto nel caso che l’Italia avesse dichiarato una guerra. Mi sarebbe dispiaciuto trovarmi improvvisamente il nemico alla porta. Poi il clima politico nel Paese si è arroventato, mia moglie non faceva altro che chiamarmi alla tv: Senti questa, senti quest’altra, ed io rimanevo sbigottito. Ciò che si stava orchestrando contro l’uomo che gli elettori avevano scelto alla guida del Paese aveva qualcosa di tenebroso, di abnorme, di terribile. Ne sentivo la puzza. L’uomo aveva ed ha i suoi difetti: quelle corna fatte in una foto ad un suo collega europeo; quelle battutacce indirizzate a questo e a quello, perfino a qualche signora, ne facevano e ne fanno una figura atipica. Poteva divertire, ma un capo di governo non dovrebbe compiere tali gesti. Però a me interessava il fare e l’uomo veniva dal mondo della concretezza. Dunque, mi turo il naso e lo voto, sin da quel 1994 in cui scelse di “scendere in campo”. Ma gli attacchi ricevuti da quel momento sia dalla opposizione che dalla magistratura hanno raggiunto dalla primavera scorsa in poi temperature da altoforno, in grado di ridurre in cenere il Paese. Possibile che nessuno se ne accorga? Così mi sono messo a sfogliare di nuovo i giornali, quelli disponibili sul web, e precisamente: il Corriere della Sera, la Repubblica, il Giornale, La Stampa, il Foglio, La Nazione, Libero, Avvenire, l’Unità , Il Fatto Quotidiano, Il Manifesto, L’Espresso, il Messaggero. Ormai sono mesi che li leggo, e così mi sono accorto che, come avviene in tv dove i programmi antigovernativi sono all’ordine del giorno e a ogni ora (ho difficoltà a ricordarli tutti. Mi fermo a Anno Zero, Ballarò, L’Infedele, che sono forse i più noti), allo stesso modo avviene sulla stampa. Ho potuto constatare, infatti, che perfino i giornali più moderati, quali La Stampa e il Corriere della Sera, hanno l’aspretto dell’antigovernativo. Mai che si spertichino a favore di qualche iniziativa positiva assunta dal governo. Mi metto a contare anche i giornali, dopo che ho contati i programmi tv, ed anche questa volta il risultato è tutto a favore dell’opposizione al governo. Ma ciò che rappresenta una novità rispetto al passato, e che desidero far notare, è che ai giornali che fanno opposizione accade ciò che accadeva ai tempi della Dc ai giornali filogovernativi: ossia sono diventati monotoni e noiosi. Leggo i loro articoli e mi sembra di sentirmi rifilare una recitazione imparata a memoria. A dir poco si sbadiglia. Mi domando come un lettore possa sopravvivere senza che ciò non rappresenti per lui un occulto lavaggio del cervello. Un mantra che lo trasforma in un sonnambulo, in un automa. Confesso che trovo le notizie più interessanti proprio su quei quotidiani che, spregiati come filogovernativi, sottolineano i fatti del governo (ignorati dagli altri, a partire da Pierferdinando Casini con la cantilena: Il governo non fa nulla, che ormai somiglia a quel lontano: Piove, governo ladro!) e mettono in rilievo le contraddizioni presenti nella maggior parte dei media. Mi faccio sempre qualche risata. Ultima quella che Fini attendeva come una bomba atomica e che qualcuno umoristicamente ha paragonato a un peto: la deposizione di Gaspare Spatuzza. Non i gossip, ma i difetti della politica, nel passato erano messi in rilievo dall’opposizione. Invece oggi si dà questa anomalia (l’epoca di Berlusconi si ricorderà anche per tanti stravaganti fenomeni): abbiamo in parlamento una minoranza che invece è maggioranza nelle fonti cosiddette di informazione, le quali non intendono informare (se non su faccende scandalistiche) e fanno girare un disco sempre uguale; e, dall’altra parte, una maggioranza che è minoranza nelle fonti cosiddette di informazione, la quale minoranza informa i cittadini sulle azioni del governo e mette in piazza le contraddizioni di una stampa maggioritaria. Insomma: Libero e il Giornale, pur essendo in qualche modo filogovernativi, svolgono il ruolo di opposizione nei confronti di una stampa maggioritaria che tende a insabbiare la politica per dedicarsi a coltivare un arido e inutile antiberlusconismo. Letto 1449 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Ambra Biagioni — 9 Dicembre 2009 @ 19:49
Qui il mio commento.
Pingback by Sembrerà paradossale: Il Giornale e Libero sono quotidiani di opposizione | IlTuoWeb.Net News — 2 Febbraio 2010 @ 13:00
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