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La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

Sfogliare il passato

4 Marzo 2008

Da qualche tempo sto sfogliando il mio passato. Ci sono letture, immagini, pensieri,   scritture che ritornano. Sono le orme degli anni, i passi compiuti per arrivare sino a qui. Capitava di appuntare un pensiero che mi trapassava velocemente. In quel momento esso pareva, pur nella sua rapidità, denso, profondo, disvelatore di un qualche arcano che mi vorticava intorno e generava la mia inquietudine. Non ho mai saputo a che cosa servisse fermare quel pensiero, tentare di riprodurne la profondità. Quando si scrive, è difficile sentirsi semplicemente uomini; sembra di essere qualcos’altro, qualcosa di diverso, e forse anche qualcosa di superiore, ma che non ci appartiene, se non al mistero di cui siamo fatti.

Scelgo alcuni di questi pensieri, che avverto ancora vivi.

  • Vorrei avere nei miei occhi le immagini che sono negli occhi di tutti gli uomini.      
  • Sono passato su questa Terra e non ho lasciato niente, se non la mia solitudine.
  • Nella vita c’è sempre qualcuno che fa una parte di strada con te.
  • Il passato è memoria, ricordo.
  • Il presente è sempre infinitesimale.
  • La poesia è il linguaggio dell’anima.
  • Un autore può sperare di durare solo se riesce a passare indenne attraverso le mode del suo tempo.
  • Dove c’è il denaro si colmano i forzieri, ma dove ci sono gli ideali si può colmare lo spirito.
  • Anche il pensiero è rumore. Il vero silenzio è nella morte.
  • Per continuare ad amare i figli anche da grandi, bisogna ricordare come erano da piccoli.
  • La fantasia è una splendida bestia che scalcia dentro di noi, e quando ha vinto le resistenze, in un lampo diviene padrona del mondo.
  • Nei romanzi si celebra sempre la vita.
  • Per riuscire a scrivere bene, non s’impara mai da un solo scrittore.
  • Tutti gli scrittori diventano parte di noi.
  • Chi fa i conti col re, quasi sempre li sbaglia.
  • Nello scrivere, ho sempre cercato di esprimermi in una lingua viva, vicina al linguaggio comune, e soprattutto sensibile ad un percorso di sentimenti e di stati d’animo, che non è mai lineare.
  • Per un autore, l’uso del congiuntivo piuttosto dell’indicativo e viceversa, come pure l’uso dell’imperfetto in luogo del passato remoto e viceversa, rappresentano l’impronta digitale del suo stile, determinando molto spesso il livello della sua sensibilità.
  • Si deve stare attenti alle parole: a volte sono dolci e lievi come note musicali, a volte esplodono come mine vaganti.
  • Il migliore investimento è il risparmio.
  • Se c’è un aldilà, amore, ti troverò.
  • Ci piace pensare che tutto ciò che abbiamo intorno, ossia l’infinito universo, abbia un senso solo se correlato all’esistenza dell’uomo. Ma così non è. Noi siamo un infinitesimo di quell’infinito. Quasi un nulla.
  • Pensate a questo paradosso: la società nasce e si perpetua grazie ad un insieme di relazioni tra gli uomini, eppure si può dire che tutti i dispiaceri e tutte le gioie che riguardano l’uomo derivino da queste relazioni.
  • Si dice che i nonni vogliono più bene ai nipoti che ai figli. In realtà le attenzioni che rivolgono ai nipoti sono il frutto dell’amore che nutrono per i figli.
  • Si può dire delle cattedrali gotiche che sono insuperabili. Si possono ammirare, ma nessun artista è in grado di costruirne oggi di altrettanto belle. Ciò poiché sono mutati i tempi. Così è del romanzo. I grandi romanzi dell’Ottocento e della prima metà del Novecento sono inimitabili; si ammirano, ma nessuno è più in grado di scriverne di altrettanto belli.
  • Hemingway è stato per il romanzo ciò che Ungaretti è stato per la poesia.
  • Le espressioni, i comportamenti cosiddetti di circostanza nascono dall’idea errata che i sentimenti e le reazioni degli uomini sono eguali.
  • Quando penso ai grandi artisti, mi faccio sempre la stessa domanda. È stato anche un uomo buono? E in me nasce la speranza che lo sia stato. Gioisco a questo pensiero. Solo così, infatti, si completa la grandezza di un uomo.
  • Ci sono poche speranze per un popolo allorché i migliori si ritraggono dalla politica e questa cade in mano ai deficienti. Oggi, almeno in Italia, i pochi che ancora reggono sono sopraffatti da una marea di mediocrità e inettitudine.
  • L’amore è la chiave della vita.
  • Come uno scultore, anche il narratore agisce su di una massa informe che è l’esistenza universale. Quando egli descrive uno stato d’animo, una scena, un paesaggio e così via, egli trasforma la materia informe in una visione, in un pensiero, in un’idea, in un sentimento, traendola alla luce, alla vita, dall’oscurità, dalla non esistenza.
  • Il romanzo moderno è il cinema.
  • La poesia non è mai monocorde, univoca, non va in una sola direzione, ma è poliedrica, fantasmagorica. Essa non è mai finita, anzi possiamo dire che ha due momenti di grande transizione, il primo è quello che le deriva dall’essere nata: questo momento è gonfio di umori, essa li ha tutti dentro, si muovono, gridano la loro nascita, fanno sentire la loro presenza; l’altro momento è quello in cui essa s’incontra con il lettore, e allora si irradia e si fa innumerevole: si realizzano tante perfezioni quanti sono i lettori, gli ascoltatori, e, nelle molte altre espressioni artistiche, i   fruitori del suo fascino misterioso che scaturisce dalle profondità dell’anima. Essa, inoltre, ancora esprime le altre sue innumerevoli perfezioni ogni volta in cui lo stesso ammiratore torna ad avvicinarlesi.
  • L’opera d’arte è la prova più evidente e comprensibile dell’immortalità dell’anima.
  • Come funghi crescono le scuole di scrittura creativa. Non condivido gli scopi, poiché possono ingenerare equivoci a danno degli aspiranti scrittori che le frequentano, compromettendone perfino il talento, quasi imprigionandolo. Può diventare uno scrittore solo chi ha qualcosa da dire e questo qualcosa sia utile agli altri. Egli migliorerà soprattutto frequentando la lettura degli scrittori maggiori di ogni tempo. Scrivere una poesia, un racconto, un romanzo appartiene alla sfera della creazione, ossia dell’arte, che mai può essere guidata da un qualche schema o regola. Un artista vero plasma la materia secondo il proprio spirito, il proprio sentire.
  • Il passato è eterno, così come il futuro è infinito.
  • La lingua non si evolve a tavolino, ma nel popolo.
  • Quando manca il cuore, la mente rivela molti limiti.
  • Uno scrittore è grande quando riesce ad entrare nelle pieghe della tua anima.
  • Un’opera d’arte è tanto più preziosa in quanto, oltre che scaturire dalla sensibilità dell’artista, reca con sé al massimo grado le sensibilità della sua terra e del suo tempo.
  • È meraviglioso sognare che nel cantuccio di una casa, magari sperduta sui monti, o in riva al mare, o lungo un sentiero immerso nella campagna, qualcuno sta leggendo una mia storia, a me sconosciuto, lontano da me.
  • La scrittura è la calligrafia dell’anima.

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    A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
    Bart