Si finge di non capire Grillo28 Marzo 2013 Ho questa impressione: alcuni influenti commentatori vorrebbero che Grillo scongelasse i voti dei suoi parlamentari per aderire ad un governo che piace a loro. L’articolo di Cesare Martinetti di stamani su “La Stampaâ€,  è uno dei tanti segnali che dimostrano che non si vuole capire o si finge di non capire l’obiettivo del M5Stelle. Tale obiettivo è stato dichiarato nel corso di tutta la campagna elettorale, e non si dovrebbe dubitare che chi ha dato il voto a Grillo non lo abbia dato se non allo scopo che si realizzasse il suo obiettivo. Che è semplice e chiaro: non riconoscere l’attuale dirigenza politica; fare di tutto per svilirla, mostrarne le lacune e le ipocrisie, e infine mandarla a casa, completando una rivoluzione che si è avviata democraticamente, nel segreto delle urne. Non si vuole capire, ossia, che qualsiasi approdo, anche minimo, che leghi il M5Stelle al sistema attuale, significherebbe la fine del movimento e l’annientamento dei suoi propositi rivoluzionari. Non ne parlano, dunque, nell’illusione di conservare a se stessi l’immagine di una trasparenza e di un’equidistanza dagli avvenimenti che di fatto non esiste, poiché la corruzione a cui il sistema è pervenuto ha inglobato anch’essi, alimentando una sacca di privilegi e di connivenze ormai inestricabili. Per Grillo, qualsiasi contatto con il vecchio potere significherebbe incorporarne il virus corruttore, perciò se ne tiene lontano e usa la mano forte nei confronti dei suoi parlamentari che rischiano di essere suggestionati e corrotti dall’abilità del vecchio potere corrotto. Il tallone d’Achille di Grillo è rappresentato dalla sua stessa novità rivoluzionaria, la quale è nata e si sta muovendo nel solco di una democrazia che principia ad avvalersi degli strumenti della modernità , ai fini di una chiarezza e di una trasparenza prima sottovalutate, se non addirittura aborrite, dal sistema. Se si vuole una dimostrazione della paura di una tale contaminazione, che assilla la mente del leader del M5Stelle, basterà pensare alla proposta avanzata più volte in questi giorni: se fallisce Bersani, il M5Stelle chiede a Napolitano di ricevere l’incarico di formare il nuovo governo. In questo momento non so prevedere se Bersani avrà successo e potrà sciogliere positivamente la sua riserva e dunque formare un nuovo governo, ma so per certo che se a farlo nascere contribuiranno i voti dei grillini, o anche di uno sparuto numero di essi, la rivoluzione di Grillo si potrà dire fallita, o quanto meno rimandata ad altra data, quando, dalla eventuale esperienza negativa, si sarà imparato a scegliere uomini di maggiore resistenza e fede. Letto 1336 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||