STORIA: Le processioni10 Luglio 2011 di Costanza Caredio Per combattere il secolarismo, la Chiesa sta lucidando i gioielli di famiglia: tra questi le processioni: belle e spettacolari come i tappeti di fiori di Camaiore, coinvolgono il popolo sia come attore che come spettatore. Sono più tranquille e rassicuranti delle sfilate di Katanga, no-global e centri sociali; non insultano nessuno né innalzano cartelli offensivi. Le processioni cattoliche, ereditate dai Pagani, hanno avuto nel passato i loro momenti negativi:non erano certo adatte a combattere le epidemie, anzi contribuivano a diffonderle . Avevano la funzione di sollecitare il “pentimento”, scaricando così sulla gente comune, come a Napoli, gli errori (mancanza di igiene) delle amministrazioni . Facevano sfilare incappucciati, croci di ferro, corone di spine, chiodi e altri attrezzi di tortura, visibili ancora oggi nelle strade di campagna, messi lì dalle “missioni ” del secondo dopoguerra. Le processioni in onore del santo cittadino, sono però quelle che hanno innestato in maniera ottimale, la sacralità delle città nell’ambito del mondo cattolico. Lucca è patrimonio del vescovo Frediano, un Irlandese del VI secolo, che si fece carico di regolamentare il corso del Serchio . Sua è la processione del 13 settembre, grandiosa, con la banda, il baldacchino, il vescovo, il sindaco, le corporazioni, la Misericordia, gli Ordini religiosi, i cittadini . (donne escluse,) Sotto il baldacchino è esposta l’Eucarestia, il Corpus Domini, (Corpo del Signore), l’Ostia (vittima), cibo del quale ognuno si può nutrire. La versione cattolica è indicata dai Protestanti come irrazionale e magica. Infatti la loro cerimonia è biblica, non cittadina; essi offrono ai presenti pane e vino in memoria dell’Ultima Cena, leggono la Bibbia, cantano i Salmi. Ma anche presso gli Ebrei esiste la consacrazione del pane e del vino, simboli della società agricola, ovvero Cerere e Dionisio. Ogni venerdì sera, la famiglia si riunisce dinanzi alla tavola imbandita, il marito e la moglie assumono il ruolo di attori del culto domestico, come i nostri antenati romani. La donna accende le candele, cioè dà luce, l’uomo pronuncia un’antica formula ebraica di benedizione. Razionali le cerimonie altrui e magica e superstiziosa quella cattolica? non proprio, piuttosto un forte richiamo al mondo primitivo quando il toro veniva ucciso e mangiato dai partecipanti che acquisivano così la sua forza e una comunione di carne e sangue.  Letto 1601 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||