STORIA: I MAESTRI: L’assassinio di Martin Luther King. Fuoco e dolore per tutti13 Dicembre 2012 di Manlio Cancogni Quando ho saputo dell’uccisione di Martin Luther King, anch’io come tanti altri credo, mi sono chiesto: « E ora che cosa succederà? », prevedendo una ribellione generale dei negri e un’inevitabile risposta da parte dei bianchi e delle autorità. Le prime no tizie dall’America, erano da guerra ci vile. E ricordando ciò che avevo visto e sentito, durante il mio ultimo e recente soggiorno in America (in marzo) sta vo inclinando verso il pessimismo. A Milwaukee, (Wisconsin) dove l’anno scorso la rivolta negra fu vio lenta, m’avevano detto fra l’altro che quest’anno i negri non avrebbero atte so l’estate. Erano tutti pronti, armati persino di mortai, e al primo incidente si sarebbero mossi. « Appena finirà il freddo », mi dicevano. Alcuni erano anche in grado di descrivermi quale sarebbe stata la strategia dei rivoltosi: i negri questa volta avrebbero attacca to nei quartieri bianchi, i più ricchi, che l’anno scorso erano rimasti inden ni, portando « il fuoco e il dolore » (era la formula degli agitatori) in ca sa del nemico. Se consideriamo che Milwaukee con i suoi sobborghi ha un’estensione di almeno mille chilo metri quadrati, dieci volte Milano, e che gli uomini della polizia agli ordini del sindaco, sono non più di milledue cento, vi lascio immaginare la loro angoscia. Ma la guerra civile, tanto attesa dai dilettanti europei della guerriglia (in casa d’altri ben inteso) non c’è stata. I negri, come già la scorsa estate, non sono usciti dai loro quartieri. Forse si tratta solo di un rinvio; forse tutti questi discorsi sulla guerra civile non hanno alcun senso. Qual è allora la situazione? Che cosa hanno real mente in animo i bianchi e i negri d’America e soprattutto che cosa dico no i più responsabili fra loro? Mi trovavo a Milwaukee, nel mese scorso, quando furono resi pubblici i risultati di un’inchiesta sulle cause dei disordini razziali dell’estate ’67. L’ave va condotta una commissione di stu diosi di problemi sociali dell’Università del Wisconsin, diretta dal profes sore Jonathan Slesinger. Ed eccone le conclusioni. Per i bianchi, la responsabilità dei disordini andava attribuita a: 1 °) La crisi della famiglia negra; 2 °) Lo spiri to di rivolta dei giovani; 3 °) La sobilla zione da parte di agenti esterni, nazio nalisti negri e comunisti; 4 °) La man canza di controllo, da parte della poli zia, delle strade nei quartieri negri. Riassumendo questi due opposti punti di vista Slesinger ha dichiara to: « Dal momento che negri e bianchi sembrano giudicare il problema in ma niere così diverse, bisogna ammettere che esiste una netta separazione fra le due società, la bianca e la nera ». E’ un giudizio che coincide con quello del rapporto di Washington il quale denuncia come principale causa dei disordini il razzismo dei bianchi. Letto 1749 volte. Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||