STORIA: Il 25 aprile
2 Maggio 2012
di Costanza Caredio
BisognerĂ imparare a distinguere bene – come diceva Benedetto Croce – tra gli avvenimenti storici che vanno riportati possibilmente in modo completo, e l’uso che ne viene fatto.
Il 25 aprile è una data che riassume le vicende della II guerra mondiale e in particolare ricorda il cambiamento di fronte del ’43 – soluzione usuale nei vecchi Regni non condizionati dalle ideologie , e attenti alla sovranitĂ territoriale.
Ne seguì quindi un nuovo schieramento e una nuova alleanza con gli Anglo-Americani Era accaduto anche nella Francia del Maresciallo Petain: non appena si delineò la sconfitta, la Nazione si pose a fianco di De Gaulle, tenuto di riserva in Gran Bretagna.
Il Re italiano, licenziato il suo primo ministro Mussolini e ripreso possesso dei resti del suo esercito, e concordata la nuova alleanza, impedì con questa sua azione che l’Italia subisse la sorte della Germania, divisa e sotto amministrazione dei vincitori.
L’azione dei Partigiani giovani renitenti alla leva di Salò e riparati in montagna – fu utile al nuovo assetto del Paese, poichĂ© essi si posero come nuova classe dirigente a disposizione dei Partiti ricostituiti.
La divisione subentra nel nuovo ruolo che i Partiti assunsero, dividendosi in filo-russi e filo-americani ed è stata perpetuata con l’intento di mantenere il Paese diviso e di controllare il popolo criminalizzando il regime fascista, al quale gli Italiani avevano dato il loro consenso “senza intermediari”.
I Partiti hanno avuto il ruolo di “badanti” e con il loro crollo nel ’92-93, questa funzione è stata assunta dalla magistratura.
Il 25 aprile non può essere una festa che unisce perché ricorda una sconfitta e il massacro di un capo amato dal popolo.
Solo i masochisti festeggiano le sventure.
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