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La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

STORIA: LETTERATURA: I primi passi dell’Associazione culturale “C. Viviani”

11 Novembre 2018

di Bartolomeo Di Monaco

Non so quanti sanno che a Lucca opera l’Associazione culturale “Cesare Viviani”, intestata al compianto autore vernacolare lucchese, morto il 2 febbraio 1993, il quale ci ha lasciato un ricco patrimonio di commedie e di poesie. A lui avevo confidato che intendevo promuovere un incontro aperto agli amanti della letteratura. Fu d’accordo e fissai la data del 5 febbraio 1993, presso l’attuale sede degli Anziani a Sant’Anna. Cesare Viviani, da tempo sofferente al cuore, morì proprio tre giorni prima dell’incontro. Decisi di non rinviarlo, interpretando che Cesare sarebbe stato lieto che l’incontro si tenesse. La grande sala che ci accolse era stracolma. Tanti assistettero in piedi. La stessa cosa avvenne qualche tempo dopo a Villa Bottini. Ebbi così conferma che quell’idea funzionava. Sono passati ben 25 anni e l’Associazione non ha mai mancato di organizzare un incontro settimanale con gli amanti della letteratura. L’attuale presidente Martino De Vita si è proposto di pubblicare un’antologia che contenga prose e poesie dei suoi frequentatori; avrebbe già pensato al titolo “La casermetta dei poeti”. L’occasione mi ha dato l’idea di scrivere queste note e di ricordare la prima Antologia che uscì nel maggio 1997, ed ebbe la mia presentazione e un articolo a firma di Giulio Giannini sul giornale “La Provincia” il 27 giugno 1997. Di seguito trovate i due scritti.

PRESENTAZIONE dell'”Antologia di autori lucchesi”, 1996 -1997

di Bartolomeo Di Monaco

Quando nel 1992 fondai, insieme con il compianto Cesare Viviani, il quadrimestrale “Racconti e Poesie” fui mosso da una convinzione molto sempli ­ce, e cioè che Lucca, la nostra città, è terra vocata all’arte. Non solo nella musica, nella pittura, ma anche nella scrittura, soprattutto creativa. Spesso si pensa a Luc ­ca come città di musicisti, ma bisogna abituarci a pensarla anche come città di grandi scrittori e poeti. Nei due campi, come pure in quello della pittura, non occorre fare i nomi. Tutti li conosciamo, e sono nomi che onorano la città. Da questa convinzione è discesa l’altra: perché non creare una molteplicità di occa ­sioni per consentire agli autori che si affacciano alla scrittura di farsi conoscere e di confrontarsi con gli altri?

“Racconti e Poesie” ha dato il via a questa esperienza, ormai divenuta pluriennale, e ha raccolto intorno a sé ben presto una numerosa schiera di autori. Occorreva andare avanti, fare un ulteriore passo. E l’opportunità è venuta quando ho potuto parlare con l’ingegner Aldo Zanchetta, titolare della Libreria Lucca Li ­bri, il quale ha messo a disposizione una saletta (che è stata significativamente intitolata a Cesare Viviani) per consentire a questi autori di farsi conoscere direttamente. Sono nati così gli incontri settimanali, durante i quali due autori per volta leggono di fronte al pubblico proprie composizioni, soprattutto racconti e poesie.

Questa antologia raccoglie il meglio di quanto è stato rappresentato in occa ­sione dei suddetti incontri e, a mio avviso, costituisce un’esperienza molto inte ­ressante, poiché permette a molti, per la prima volta, di vedere pubblicati i propri lavori, e di confrontarli con gli altri. La conoscenza degli altri e soprattutto il con ­fronto stanno alla base della formazione di ogni autore. L’antologia vuole avere questo scopo. Per il pubblico lucchese essa rappresenta, altresì, un’originale occa ­sione – giacché non si è mai avuta nel passato un’esperienza simile – per conoscere le voci nuove che nel campo della scrittura creativa emergono nella nostra città. Voglio augurarmi, quindi, che essa abbia la massima diffusione e trovi consensi presso i lettori. Mi piacerebbe che riuscisse a diventare un punto di riferimento per tutti i lucchesi che amano la scrittura. Se ciò avvenisse, si potrebbe, insieme con gli incontri settimanali, rinnovare ogni anno; e il successo dell’iniziativa consenti ­rebbe di fare un ulteriore passo avanti, molto ambizioso, ma non impossibile, e cioè finanziare periodicamente la stampa di un libro di un autore lucchese. Un’uto ­pia? Sappiamo quanto sia difficile per un autore poco conosciuto stampare e diffondere la propria opera. Ci si potrebbe riuscire. Se sapremo collegarci tra noi, che amiamo l’arte, e se sapremo costituire un sodalizio operoso che non si scoraggi di fronte alle difficoltà. Il fatto che queste iniziative vedono anche la partecipazione tra gli organizzatori, oltre che tra il pubblico e gli autori, di giovani, lascia ben sperare.

Nasce l’Antologia degli autori lucchesi

di Giulio Nannini
(da “La Provincia”, venerdì 27 giugno 1997)

Lucca è una città in cui si legge poco. Ma sono molti quelli accumunati dalla passio ­ne di scrivere. Strana condizio ­ne, ma vera.

Lo si può verificare dalle per ­sone che settimanalmente si riuniscono, a partire dall’ottobre del 1996, presso la Saletta “Cesare Viviani” della Libre ­ria Lucca Libri. Tale spazio ha consentito ad autori lucchesi di potersi esprimere liberamente, offrendo al pubblico presente i propri lavori, diffondendo e dialogando su ciò che avevano scritto. La Saletta raccoglie pubblicazioni e manoscritti di autori lucchesi ed è possibile consultare e trovare inediti del commediografo e poeta Cesa ­re Viviani.

Fino a poco tempo fa non esistevano a Lucca esperienze del genere, ognuno teneva per sé i suoi scritti, ma sappiamo tutti che non serve a niente scrivere per se stessi, occorre rendere gli altri partecipi delle proprie emo ­zioni: è questo il senso della let ­teratura. Questi incontri setti ­manali, coordinati da Bartolomeo Di Monaco (autore di di ­verse pubblicazioni e direttore lei periodico Racconti e Poesie), hanno suggerito col tempo l’idea di testimoniare in forma scritta l’esperienza vissuta nella Saletta Cesare Viviani, ed così nata “L’Antologia di au ­tori lucchesi” (Lucca Libri Edizioni). Scopo dell’Antologia è quello di dare la possibilità a molti autori di vedere pubblicati i propri lavori e di confrontarsi con gli altri, perché il con ­fronto è alla base della forma ­zione di ogni autore.

A chi pensa all’antologia come tipo di libro noioso, frammentario e poco stimolante (idea forse influenzata dalle ob ­bligatorie letture delle antolo ­gie scolastiche), consiglio di provare a cambiare prospetti ­va, e cominciare a considerarla come unica possibilità di tro ­vare raccolti diversi stili, lin ­guaggi, esperienze e emozioni. Si passa infatti dal vernacolo popolare, al racconto in lingua, alla poesia-frammento.

Ma come è nata l’idea di creare questo spazio? “Quando nel 1992 – racconta Bartolomeo Di Monaco – fondai, insieme col compianto Cesare Viviani, il quadrimestrale “Racconti e poesie”, fui mosso da una con ­vinzione molto semplice, e cioè che Lucca è terra vocata all’ar ­te.

Non solo nella musica, nella pittura, ma anche nella scrittu ­ra, soprattutto creativa. E allo ­ra perché non creare una mol ­teplicità di occasioni, per con ­sentire agli autori che si affac ­ciano alla scrittura, di farsi co ­noscere? Racconti e poesie ha dato il via a questa esperienza, ormai divenuta pluriennale, e ha raccolto intorno a sé una nu ­merosa schiera di collaborato ­ri.

Occorreva andare avanti, fare un ulteriore passo.

E l’opportunità è venuta quan ­do ho potuto parlare con l’ingegner Aldo Zanchetta, titolare della Libreria Lucca Li ­bri, il quale ha messo a disposi ­zione la Saletta, per consentire agli autori di farsi conoscere di ­rettamente.

Così sono nati gli incontri set ­timanali e l’Antologia, che rac ­coglie il meglio di quanto pre ­sentato durante questi incontri”. E i progetti per il futuro?

Mi piacerebbe che l’Antologia – prosegue Di Monaco – diven ­tasse un punto di riferimento per tutti i lucchesi che amano la scrittura.

Un ulteriore passo avanti, mol ­to ambizioso, ma non impossi ­bile, sarebbe quello di finanzia ­re periodicamente la stampa di un libro di un autore lucchese grazie agli introiti derivanti dal ­la vendita dell’Antologia. Sappiamo quanto sia difficile per un autore poco conosciuto stampare e diffondere la pro ­pria opera.

Ci si potrebbe riuscire. Se sa ­premo collegarci tra noi e co ­stituire un sodalizio operoso che non si scoraggi davanti alle dif ­ficoltà”.

Un’attività quindi produttiva, ma che forse rimane troppo na ­scosta, poco incoraggiata e non aiutata dall’esterno (leggi Am ­ministrazione Comunale o As ­sessorato alla Cultura).

(Devo dire che la mia idea fu accolta successivamente dall’allora sindaco Pietro Fazzi, che mise a disposizione la sede dell’Emeroteca sopra Porta Santa Maria. Oggi la casermetta è occupata dall’Associazione del Bridge, che continua ad ospitare l’Associazione culturale “Cesare Viviani”, che vi tiene le sue riunioni ogni mercoledì alle ore 17. Bdm)


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A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart