Su Sallusti è spionaggio4 Ottobre 2010 Ci siamo fatti due risate sulla smentita degli avvocati di Giancarlo Tulliani, secondo i quali la parola inglese client contenuta nella famosa e-mail del 6 agosto 2010 non può che riferirsi alla qualifica di affittuario di Giancarlo Tulliani. Secondo gli avvocati, Tulliani è cliente di Walfenzao in quanto paga l’affitto alla Timara Ltd e si fa pagare le bollette sempre dallo stesso Walfenzao. Viene da domandarci che razza di affarista sia costui se ha questo tipo di clienti, dai quali non può spremere più di tanto, e comunque non in modo tale da condurre, come sembra, una vita di lusso. La verità è una sola: chi ha comprato l’appartamento di An ad un prezzo stracciato, non può che essere Giancarlo Tulliani, il quale è tenuto ben nascosto per questo motivo: dalle sue parole dipende la sorte del presidente della Camera. Guai a farlo uscire allo scoperto! Lo scandalo sta proprio qui. Tutti gli italiani sanno ormai la verità, la sanno tutti i giornali e tutte le televisioni, ma Fini, che aveva promesso di dimettersi di fronte a questa verità, tace e resta ancora al suo posto. Persa ogni credibilità, ora appare fin troppo evidente che la terza carica dello Stato è ricattabile. Una parola del cognato e la sua carriera è distrutta. Può ancora fare il presidente della Camera? Ma non lo può fare nemmeno per il fatto che ormai conduce una vita di partito attiva ed è l’oppositore più importante della maggioranza che governa il Paese. Due combinazioni esplosive, che avrebbero indotto qualsiasi tutore delle Istituzioni ad esigere dalla terza carica dello Stato le sue dimissioni. Ma Napolitano non sente, non vede e non parla. Siamo anche convinti che Fini è protetto da poteri molto forti. È per questo che si può permettere atteggiamenti sfacciati ed arroganti. La stessa magistratura che indaga sulla compravendita della casa di Montecarlo è più lenta di una lumaca, quando invece, proprio perché potrebbe risultarne coinvolta la terza carica dello Stato, dovrebbe procedere con una certa sollecitudine. Se i magistrati hanno seguito, come credo, l’inchiesta giornalistica e se hanno letto la e-mail del 6 agosto 2010, non smentita dal mittente Walfenzao, e quindi anch’essa confermata, appare evidente che l’indagine non può più essere intitolata contro ignoti, poiché ai due corni della compravendita stanno appesi, da una parte (come compratore) Giancarlo Tulliani e dall’altra (come venditori) Francesco Pontone e Gianfranco Fini. Questa ricostruzione può anche essere smentita, ovviamente, ma per smentirla occorrono prove altrettanto forti che, da quando lo scandalo è esploso, non sono mai venute. Anzi, sono andate rafforzandosi quelle che vedono proprio questi nomi implicati fortemente nella vicenda. Mi convinco sempre più che la magistratura stia tergiversando per proteggere il presidente della Camera. La scusa che non si ha ancora certezza se sia congrua la valutazione di 300 mila euro, cifra alla quale la casa di Montecarlo è stata venduta, appare risibile. Le stesse bassissime valutazioni, rese a fini fiscali, arrivano o superano il prezzo di vendita. La valutazione depositata da Antonio Caruso indica in 380 mila euro il valore fiscale dell’immobile. Il valore fiscale scritto invece nel bilancio di An è di 270 mila euro. Già queste cifre rendono chiaro che il prezzo di vendita di 300 mila euro (stabilito 8 anni dopo queste valutazioni) non è stato affatto congruo. Si aggiunga poi che queste sono soltanto cifre che rappresentano il valore fiscale dell’immobile, e non quello di mercato, che è il valore di riferimento per ogni compravendita. Questo valore supera abbondantemente il milione di euro. La magistratura è inquinata. Non è una mia scoperta. Spero che l’indagine sulla compravendita di Montecarlo smentisca il mio sospetto e dimostri che, come continuo a credere, c’è ancora una gran parte della magistratura che fa scrupolosamente il suo dovere, senza alcuna ideologia politica da difendere. Oggi abbiamo saputo che molti giornalisti de il Giornale hanno scoperto che i loro cellulari e i loro telefoni sono sotto controllo. Sallusti lo ha dichiarato anche alla trasmissione Omnibus sulla Tv7 di stamattina e ribadito al Tg1 delle ore 13,30. Se ciò fosse vero, è del tutto spiegabile il perché ieri Berlusconi nel suo discorso abbia richiesto la costituzione di una commissione d’indagine parlamentare che faccia luce su fatti e circostanze sospette che coinvolgono talune sedi giudiziarie. Vorrebbe dire che il grande orecchio altri non è che una parte (non tutta, spero) della magistratura. E proprio quella avversa al Cavaliere. Perché in Italia si assiste a questo fenomeno. Che quando si colpiscono le opinioni e gli uomini di centrodestra si cerca di minimizzare i fatti, allorché invece si trovano coinvolti personaggi del centrosinistra, si grida al complotto, ai servizi segreti deviati, e così via. Quello di cui è oggetto il Giornale, salvo smentite convincenti, è puro spionaggio, che mina la serenità e la libertà dei giornalisti. Spero di leggere un intervento deciso dell’Ordine di categoria. Il marcio ha dilagato nella nostra penisola, senza che nessuno si sia seriamente impegnato a sradicarlo. La prima Repubblica con i suoi intrighi e i suoi compromessi ne è la prima responsabile. Ciò nonostante assistiamo esterrefatti ed increduli ai pressanti tentativi di ritornare a quel periodo buio. Perfino i finiani, con le dichiarazioni gravi di Bocchino, si schierano con coloro che vogliono fare la riforma elettorale, che altro non è che il tentativo di ripristinare il proporzionale e con esso tutti i riti della prima Repubblica. Con questo risultato: il popolo viene di nuovo espropriato della sua sovranità, e saranno i partiti a decidere, ad elezioni fatte, le maggioranze e i governi. Tutte le battaglie di questi ultimi anni per dare voce al popolo andrebbero in fumo. Berlusconi è l’ultimo baluardo che ci resta. Ma non deve indugiare. Il tempo scorre a favore dei suoi avversari e non a favore della attuale maggioranza. Il Fli, con le dichiarazioni di ieri, prima di Fini e poi di Bocchino, ha già dichiarato la sua guerra, rinnegando il voto di fiducia dato al governo il 29 settembre scorso. Non si può andare avanti con una maggioranza solo nominale. Tocca agli elettori fare pulizia, soprattutto dei traditori che non hanno permesso a Berlusconi di realizzare le più importanti riforme necessarie ad ammodernare il Paese. Nessuno può fare pulizia meglio degli elettori! E dunque Berlusconi affronti senza tentennamenti la battaglia finale. O vincerà o perderà. Noi suoi elettori siamo pronti anche a registrare la sua sconfitta, ma prima vogliamo che si affrontino gli avversari senza alcuna indulgenza. A mio avviso, le mosse da fare dovrebbero essere le seguenti: – convocare tutto il gruppo dirigente del Pdl e verificare se ci sia compattezza, perché prima di affrontare una battaglia, la compattezza deve essere assicurata, altrimenti nemmeno si comincia, e si torna a casa; Si tratta di un percorso aspro, durissimo. È lo scontro epocale per cambiare l’Italia. Berlusconi deve esserne consapevole fino in fondo. Le resistenze sono massicce e disperate. Con l’ammodernamento dello Stato, le zone parassitarie del Paese vengono annientate. Il verminaio che avvelena l’Italia viene disinfestato. Per fare questo abbiamo bisogno di un combattente, e non di un cucitore di compromessi. Per cambiare l’Italia, lo si è visto, non è percorribile la strada del compromesso. Si vinca o si perda, Berlusconi deve capire che la strada è segnata. Non si tiri indietro. Articoli correlatiWalfenzao. Qui. Da cui estraggo (Corriere della Sera): “Però James è anche, come noto, il professionista di riferimento di Atlantis World Giocolegale (Awg). Si tratta di un gruppo leader in Italia nelle slot machine e videopoker che farebbe capo a Francesco Corallo. Fino a due anni fa, cioè fino all’elezione in Parlamento, il responsabile in Italia era l’ex finiano Amedeo Laboccetta. Le barzellette di Berlusconi. Qui. Qui. Da cui estraggo (punto 8): “(Adnkronos) – “Il Csm continua a voler svolgere funzioni politiche da terza Camera, anziche’ occuparsi di governare una magistratura sempre piu’ delegittimata agli occhi dell’opinione pubblica. Anziche’ occuparsi dell’ottimo lavoro del ministro Alfano, il Consiglio superiore della magistratura farebbe bene a verificare sprechi ed abusi di quei magistrati che anziche’ colpire chi ha commesso un reato cercando titoli sui giornali invadendo il campo del potere politico”. Sono le parole di Italo Bocchino pronunciate il 15 luglio 2009 “>Qui. Mario Adinoldi del Pd chiede le dimissioni di Fini. Qui. Da cui estraggo: “Perché il Pd continua a difendere Fini? Censurata in commissione la richiesta di chiarimenti su Montecarlo del dipietrista Franco Barbato. Qui. Da cui estraggo: “«Inammissibili », dunque stralciate, cancellate completamente dal testo originario, depositato il giorno prima in Commissione finanze alla Camera. Dall’interrogazione del dipietrista Franco Barbato, che metteva insieme una serie di episodi alquanto oscuri che hanno al centro i vertici dell’ex An e certi affari gestiti da misteriose off-shore, sono spariti un inciso e un intero capoverso. Guarda caso, proprio quelli in cui si nominano Gianfranco Fini, Tulliani e Montecarlo.” E ancora: “Il cuore dell’argomentazione di Barbato stava proprio nelle oscure analogie tra le due vicende, e quindi il riferimento a Fini e Tulliani era centrale, non accessorio. Non così però ha pensato l’Ufficio che fa capo a Fini, e che ha tolto di peso quelle parti.” E ancora: “«Mi chiedo questo, e mi chiedo anche perché abbiano mutilato la mia interrogazione. Le parti su Fini e Montecarlo avevano piena attinenza perché riguardano la trasparenza economico-finanziaria dell’ex An. Io chiedo le dimissioni di Fini perché ho l’impressione che il sistema off-shore sia “made in An”, e lui non poteva non sapere. Su Atlantis c’è stata una copertura politica che ha consentito che lo Stato avesse come soci persone con il passamontagna in testa, perché il 95% della proprietà non è identificabile. Faremo presto una denuncia alla Procura della Repubblica, su questo e su Montecarlo, siamo già d’accordo con Di Pietro ».” “QUOTIDIANO L’AVANTI “IL “CLIENT” È SERVITO di Valter Lavitola. Qui. Letto 1627 volte. | ![]() | ||||||||||
Pingback by Su Sallusti è spionaggio | Politica Italiana — 4 Ottobre 2010 @ 16:45
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