LETTERATURA: da “Immaginare è la nostra libertà” di Fabio Strafforello4 Ottobre 2010 di Fabio Strafforello Sezioni Forme poetiche espressive e frammento di lettera. La poesia, nelle varie forme in cui si manifesta, consente la creazione di immagini ed emozioni, tramite le quali l’essere umano può far rivivere i propri sentimenti, come presenze di cui avverte il palpito, fortunatamente senza poterne dare una spiegazione razionale. Senza poesia il mondo sarebbe null’altro che un oggetto senza motivo, o il solo motivo di essere un oggetto. Anche quelle persone che vivono la loro vita, o meglio il passaggio in questa dimensione, senza avvertire lo scorrere del tempo, o la percezione del mondo interiore stesso come genesi della nostra presenza, coloro hanno bisogno più di altri di emozionarsi, di percepire il mistero che li circonda, così da potersi rifugiare lontano dallo squallore del loro vivere quotidiano… La poesia è in ogni luogo, l’ho sentita nell’apostrofe del silenzio, mostrarmi come potrei vivere con quel che ho… non c’è un pensiero che la sappia raccogliere. Introduzione Talvolta la dove il nostro pensiero non riesce a colmare quello che ci manca, solo il nostro corpo ci può aiutare… ! E’ nel concetto legato al giudizio che scaturisce dal tempo e dal senso che il nostro sentire da alla vita stessa, che vorrei collocare l’interpretazione del bene e del male, ove trovare una spiegazione ad un percorso senza sosta e dove l’essere umano nelle sue primarie necessità, talvolta, è l’oggetto tangibile di un disagio ascrivibile alla sua stessa condizione, all’altrui imposizione, o costrizione, con conseguente allontanamento dalla propria libertà individuale. Certo lo sforzo di proiezione verso un’elevazione, alla quale ognuno di noi è chiamato ad esprimersi per il superamento delle proprie difficoltà e talvolta dei propri limiti, ci pone alla ricerca di una fonte di speranza e quindi di energia, nell’espressione pratica dell’amare chi vorremmo amare o dell’amore verso se stessi, altre volte nella speranza nel giudizio di Dio e dove agire solo per se stessi assume il tono dell’indifferenza, dell’intolleranza e in alcuni casi dell’arroganza applicata al disvalore che diamo alla vita degli altri esseri umani. E’ nell’atto di pretendere un riscatto ad ogni costo che, l’uomo perde l’opportunità di conoscere l’umiliazione e di trasformare questa valenza, che non è solo fine a stessa, in un valore positivo per il superamento degli ostacoli apparentemente insormontabili che si incontrano sul proprio percorso esistenziale. Vivere la nostra unica opportunità in questa dimensione, come un traguardo da umiliare nel superamento dei suoi record, ci proietta in una gara fra la vita e la morte, ove assaporare il gusto acre della vendetta e della sopraffazione… così che pare essere l’unico modo per sentirci protagonisti attivi della propria vita, ma lontani dal rispetto comune del suo valore universale. …Altre volte è proprio il nostro corpo a non farci trovare quello che ci manca! Tronca la voce D’un ricordo Ora mi parli Il tuo corpo vorran vedere Certo è poco se penso Non sempre stare vicini vuol dire essere vicini. E’ una storia ammantata di verità e di ipocrisie, fra la fuga dalla disperazione e una disperazione da dover ammantare di felicità, alla ricerca di un riscatto che passa sul crinale fra la libertà e la prigionia. C’è una risorsa che appartiene alla mente, come una risposta ove poter vagare alla ricerca del senso della libertà, abbandonando o usando il nostro corpo come un oggetto da utilizzare nella sua funzione migliore. Ho sentito mentre viaggiavo con la notte, col mio lavoro, intorno voci a me parlare, di appuntamenti o mostrarsi ai bordi delle strade senza esitare. Il mio cuore non può condannare degli umani i sentimenti più veri, laddove guadagnarsi un pezzo di pane, oltre che per se stessi anche per chi portiamo nel cuore, voglia dire sacrificarsi. Di cose strane ne abbiamo già viste tante, ad esempio d’uomini recarsi nei luoghi della povertà a cercare sollievo, talvolta con bambini o donne appena in età, con pochi soldi per voler possedere oltre al corpo anche il pensiero. Certo lo squallore al quale talvolta ci sappiamo abbandonare non è di buon esempio per nessuno, tranne per chi non voglia ripetere gli stessi errori. Credo che ognuno di noi debba pagare il prezzo delle sue rinunce, laddove amare è la via che conduce a trovare la pace negli altri, ma a sacrificare noi stessi. Ricordo quelle voci, come a volermi dire che nelle opportunità l’uomo trova il motivo per guardare avanti e che talvolta basta poco per cambiare il nostro punto di osservazione e con esso l’immagine delle nostre priorità… Ho imparato a sentir da quelle voci, più di quanto il giudizio mi possa insegnare… non giudicate la vita per quel che appare, sotto c’è la ragione di quel che siamo! Letto 1194 volte. Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||