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Sul legittimo impedimento

14 Gennaio 2011

Quanto si prevedeva è accaduto. Un colpo al cerchio ed uno alla botte.
D’ora in avanti, questa è la sostanza, ai giudici di merito è rimesso di valutare se la richiesta d’impedimento del premier e dei ministri a presenziare ad una udienza che li riguarda  sia legittima o meno.

Berlusconi, a caldo, sembra che abbia considerato questa decisione come un compromesso accettabile. All’incontrario di Bondi. Solo quando questo mio articolo sarà uscito conosceremo le reazioni ufficiali del presidente del Consiglio.

Non so se i giudici che saranno chiamati a giudicare il legittimo impedimento, lo faranno con l’imparzialità che la Consulta dà per scontata e che invece scontata non è.
Se ne lamentavano, infatti, ieri sera, gli avvocati difensori del premier, ricordando che i giudici respinsero la richiesta di legittimo impedimento in concomitanza con una riunione del consiglio dei ministri.

Ovviamente, anche grazie a questa sentenza, e come temeva lo stesso Togliatti, il cui pensiero è stato riportato nell’articolo di Francesco Perfetti sul Il Tempo di ieri, tanto la Consulta che i giudici hanno assunto e sono destinati ad assumere sempre di più un ruolo di sindacato su ogni aspetto della politica, con una influenza che è già andata, e che rischia di peggiorare, ben oltre una naturale fisiologia di rapporti tra organi dello Stato.

Non vi è dubbio che qualcosa dovrà essere fatto affinché i confini della magistratura, oggi labili e sbiaditissimi, siano meglio marcati. Il contrario significherebbe dare ad essa un potere che potrebbe alla lunga trovarsi a confliggere gravemente con la sovranità popolare.

Ad ogni modo, la Consulta si è espressa, e come scrissi tempo fa, Berlusconi deve fare una cosa sola: presentarsi ai processi quando non vi sia la stretta necessità di richiedere il legittimo impedimento.
Lui stesso qualche settimana fa dichiarò questa sua disponibilità molto chiaramente. La mantenga. Si vedrà se i giudici praticheranno con lui quella leale collaborazione istituzionale a cui sembra credere, un po’ ipocritamente visto il loro annoso accanimento, la Consulta.

Anche in questo caso, i cittadini sapranno valutare i comportamenti da una parte e dall’altra.

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È una mossa che potrà essere fatta ogni volta che gli avvocati di Berlusconi vedranno una violazione dei diritti connessi alla funzione di governo. A quel punto è facile immaginare una pioggia di ricorsi (e di polemiche roventi) che metteranno il governo e la magistratura su un piano di scontro totale.”

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3 Comments

  1. Commento by Ciro — 14 Gennaio 2011 @ 10:36

    Questa volta, spero tanto che il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana ascolti il suo consiglio.

    ….. io temo proprio che non lo faccia. Se sarà costretto dagli eventi lo farà quando i reati saranno prescritti.

  2. Commento by giuliomozzi — 14 Gennaio 2011 @ 12:59

    Bart, scrivi: “Come scrissi tempo fa, Berlusconi deve fare una cosa sola: presentarsi ai processi quando non vi sia la stretta necessità di richiedere il legittimo impedimento.
    Lui stesso qualche settimana fa dichiarò questa sua disponibilità molto chiaramente. La mantenga”.

    Ineccepibile. Come ineccepibile è, credo, la scelta della Corte (che è speculare a quanto tu scrivi): il legittimo impedimento può esserci o no, non è detto che ci sia ogniqualvolta l’interessato lo invoca, e qualcuno deve pur decidere se c’è o no.

    Se non sbaglio, l’attuale presidente del Consiglio si presentò una sola volta davanti ai giudici, per una “dichiarazione spontanea” (cioè: per parlare senza dover rispondere ad alcuna domanda).

  3. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 14 Gennaio 2011 @ 14:44

    Credo, Giulio, che se Berlusconi, come ha sempre dichiarato, è innocente, non deve temere di presentarsi. I dubbi che ho riguardano sempre la imparzialità della magistratura.
    Avrai capito da tempo che non nutro molta fiducia almeno in una parte della msgistratura.

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