Sul legittimo impedimento14 Gennaio 2011 Quanto si prevedeva è accaduto. Un colpo al cerchio ed uno alla botte. Berlusconi, a caldo, sembra che abbia considerato questa decisione come un compromesso accettabile. All’incontrario di Bondi. Solo quando questo mio articolo sarà uscito conosceremo le reazioni ufficiali del presidente del Consiglio. Non so se i giudici che saranno chiamati a giudicare il legittimo impedimento, lo faranno con l’imparzialità che la Consulta dà per scontata e che invece scontata non è. Ovviamente, anche grazie a questa sentenza, e come temeva lo stesso Togliatti, il cui pensiero è stato riportato nell’articolo di Francesco Perfetti sul Il Tempo di ieri, tanto la Consulta che i giudici hanno assunto e sono destinati ad assumere sempre di più un ruolo di sindacato su ogni aspetto della politica, con una influenza che è già andata, e che rischia di peggiorare, ben oltre una naturale fisiologia di rapporti tra organi dello Stato. Non vi è dubbio che qualcosa dovrà essere fatto affinché i confini della magistratura, oggi labili e sbiaditissimi, siano meglio marcati. Il contrario significherebbe dare ad essa un potere che potrebbe alla lunga trovarsi a confliggere gravemente con la sovranità popolare. Ad ogni modo, la Consulta si è espressa, e come scrissi tempo fa, Berlusconi deve fare una cosa sola: presentarsi ai processi quando non vi sia la stretta necessità di richiedere il legittimo impedimento. Anche in questo caso, i cittadini sapranno valutare i comportamenti da una parte e dall’altra. Articoli correlatiIntervista telefonica a Berlusconi di Maurizio Belpietro. Qui. Da cui estraggo: “Poi sulle polemiche dopo il mio discorso a Berlino. Se a Mirafiori dovesse vincere il no, l’azienda avrebbe delle motivazioni buone per dire ‘andiamo all’estero’, ecco cosa ho detto a Berlino. Non ho mai detto che sarebbe ‘giusto’, come hanno riportato i giornali di sinistra”. “Berlusconi e il legittimo impedimento. «Non mi aspettavo una sentenza diversa » “Berlusconi spiazza tutti: non si va a votare” di Alessandro Sallusti. Qui. Da cui estraggo: “I giudici infatti avranno ora la possibilità, nella mag gior parte dei casi, di accetta re o respingere la giustifica zione del premier che, chia mato in tribunale, avanzas se un legittimo impedimen to. Per esempio: è un impe dimento preparare col pro prio staff un importante ver tice internazionale? Dover incontrare un ambasciato re, un governatore regiona le, è motivo sufficiente per saltare un’udienza? Se la ri sposta è affidata al magistra to di turno, è ovvio che le to g he avranno il potere di deci dere l’agenda di governo, di stabilire che cosa è giusto e utile per il Paese, il suo futu ro, la sua sicurezza.” “Il Pd è ai ferri corti: il partito ormai è morto. Manca solo l’annuncio” di Salvatore Tramontano. Qui. “La sinistra italiana esulta ma si illude. Con il giustizialismo ha sempre perso” di Luigi Mascheroni. Qui. “Onnipotenti” di Filippo Facci. Qui. Da cui estraggo: “Cambiare la magistratura con l’aiuto di certa magistratura è impossibile, concertare una riforma «ampiamente condivisa » è impraticabile. Non ci sarà nessuna riforma, seria, senza cambiare la Costituzione e senza scatenare l’inferno. Un uomo solo poteva farcela: Silvio Berlusconi. Non ce la sta facendo, sta solo riuscendo a sopravvivere.” “È successo tutto. Non è successo niente” di Mario Sechi. Qui. Da cui estraggo: “Sul tavolo di Berlusconi però c’è un’altra opzione, un’arma micidiale che la stessa Corte ha messo in mano al premier: il conflitto permanente. Il Cav dovrà sottoporre la sua agenda di appuntamenti al vaglio della magistratura. Al di là dell’assurdità evidente di tale prassi, bisogna porsi una domanda: cosa succede se i giudici convocano Berlusconi in aula nonostante tutto? Succede che se la presidenza del Consiglio ravvisa un comportamento abnorme da parte della magistratura, può sollevare un conflitto presso la stessa Corte Costituzionale. “Sotto le apparenze, la sentenza della Corte stabilizza il Palazzo” di Salvatore Merlo. Qui. “Giuristi spiegano che “la legge non è stata bocciata” e che “la Corte non poteva decidere altrimenti” di Giulia De Matteo. Qui. “Caso Ruby, Berlusconi indagato” di Luigi Ferrarella. Qui. “Ruby, il Pdl insorge: “Consueto e logoro copione” Qui. Letto 1463 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Ciro — 14 Gennaio 2011 @ 10:36
Questa volta, spero tanto che il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana ascolti il suo consiglio.
….. io temo proprio che non lo faccia. Se sarà costretto dagli eventi lo farà quando i reati saranno prescritti.
Commento by giuliomozzi — 14 Gennaio 2011 @ 12:59
Bart, scrivi: “Come scrissi tempo fa, Berlusconi deve fare una cosa sola: presentarsi ai processi quando non vi sia la stretta necessità di richiedere il legittimo impedimento.
Lui stesso qualche settimana fa dichiarò questa sua disponibilità molto chiaramente. La mantenga”.
Ineccepibile. Come ineccepibile è, credo, la scelta della Corte (che è speculare a quanto tu scrivi): il legittimo impedimento può esserci o no, non è detto che ci sia ogniqualvolta l’interessato lo invoca, e qualcuno deve pur decidere se c’è o no.
Se non sbaglio, l’attuale presidente del Consiglio si presentò una sola volta davanti ai giudici, per una “dichiarazione spontanea” (cioè: per parlare senza dover rispondere ad alcuna domanda).
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 14 Gennaio 2011 @ 14:44
Credo, Giulio, che se Berlusconi, come ha sempre dichiarato, è innocente, non deve temere di presentarsi. I dubbi che ho riguardano sempre la imparzialità della magistratura.
Avrai capito da tempo che non nutro molta fiducia almeno in una parte della msgistratura.