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Tagliare la testa al mostro

16 Settembre 2011

Il mostro è ovviamente la magistratura del nostro Paese. Per la verità, in concreto, abbiamo a che fare con una minima parte della magistratura, ma quando la sua massima espressione, Il Csm, tace di fronte a nequizie che non hanno pari nel mondo, il coinvolgimento nella responsabilità complessiva di tutta l’altra parte silenziosa è d’obbligo.

Il mostro ha fatto così tante vittime innocenti da quando è apparso sulla scena politica con l’operazione Mani Pulite che è diventato una entità extraumana, extraterrestre, piombata da noi con una violenza tale da scoraggiare qualsiasi tentativo di resistenza.

Oggi tutti temono il mostro. Dai semplici cittadini che, se disgraziatamente coinvolti, vedono minacciata la loro esistenza, fino alla classe dirigente e politica in particolare.

La classe politica è quella che detiene il potere, per cui è naturale che il mostro si accanisca contro di essa. Così, una volta terrorizzata,  la classe politica ha preso a vacillare, è diventata vigliacca e succube, e con essa hanno preso a vacillare le altre Istituzioni, in primis la maggiore e più rappresentativa: il parlamento.

Oggi il parlamento è succube della magistratura, si è ridotto a strisciare ai suoi piedi. I suoi componenti sono diventati degli invertebrati, pronti ad assumere tutte le contorsioni che il mostro si compiaccia cinicamente di imporre.

Il mostro sghignazza quando il parlamento si prostra ai suoi piedi.
E più si prostra, più il mostro si accanisce a violentarlo e a umiliarlo.

Ormai questa china si è avviata e pare irreversibile, e l’Italia è diventata un luogo maledetto, tale e quale a certe società fantascientifiche ridotte a vivere nelle tenebre da una forza che ha infine spappolato ogni capacità di reazione.

Il parlamento italiano è oggi una Istituzione prigioniera e psicologicamente schiava del mostro.
Difficile che si possa attendere da esso uno scatto di dignità e di orgoglio. Così ridotto, non ne avverte neppure la necessità.

Come nelle leggende popolari, toccherebbe a qualcuno, a qualche cavaliere impavido, mozzargli la testa, e in questo modo liberare l’Italia dal maleficio.
Ma lo abbiamo un eroe così libero e coraggioso? Credo proprio di no. Pensavo a Berlusconi, ma oggi dubito che possa farcela.

E se non lo abbiamo, ci aspettano anni ancora più bui, durante i quali non avrà nemmeno più senso scomodarci per andare a votare.
Finché il mostro non avrà la testa mozzata, la nostra democrazia sarà solo una parvenza, un placebo, un rituale inutile e ridicolo.

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Bart