Un altro 14 dicembre14 Ottobre 2011 L’opposizione non riesce proprio ad azzeccarne una. Ora che il governo ha avuto la conferma della fiducia da parte del parlamento, si può ben dire che l’atteggiamento dell’opposizione è stato di stampo deplorevolmente eversivo. Un governo che gode la fiducia del parlamento, gode la fiducia della massima Istituzione del nostro Stato, ed è perciò degno di rispetto. Perfino il sinistrorso Pierluigi Battista, ha dovuto ammettere che non si tratta di cosa degna. Stamani scriveva: “Nell’attesa del prossimo, certo, «incidente » che deprimerà sempre più il popolo del centrodestra e galvanizzerà i propugnatori di spallate dal più che dubbio profilo costituzionale, una possibile, dignitosa via d’uscita ancora c’è. Ed è l’ultima.†Inoltre, ciò che è stato fatto nei giorni 12, 13 e 14 ottobre, senza che alcuna Istituzione (capo dello Stato in testa) abbia fatto notare l’anomalia costituzionale, costituirà per il futuro un esempio che potrà essere imitato proprio richiamando a questa barbara esperienza, praticamente approvata da tutte le massime cariche dello Stato. Ma si sa bene che l’opposizione è brava a gabellare gli italiani, e farà finta che ciò non sia mai accaduto, come ha fatto Franceschini, il quale ha rimosso dalla memoria le sue parole pronunciate appena qualche mese fa e che il deputato Silvano Moffa gli ha ricordato (l’interessato assente, ovviamente, insieme con tutta l’opposizione). “Tuttavia, resta aperto il problema politico sul quale vorremmo interrogare l’opposizione, la quale continua, anche oggi, ad essere assente in Aula. Riteniamo che questo sia davvero un atteggiamento che lede la dignità del nostro Parlamento. Concludendo, messa da parte l’opposizione confusionaria e inconcludente, ora il governo deve realizzare entro il 2013 ciò che gli interventi degli esponenti della maggioranza hanno richiesto, e si tratta delle note riforme, che sembrano avere il passo della lumaca. Se questo passo lento, anzi lentissimo, continuerà , non è detto che il governo possa arrivare al 2013. Qualcuno degli attuali malpancisti staccherà la spina. Ho già scritto che Berlusconi ha un solo modo per portare a casa le riforme entro la scadenza della legislatura: sottoporle di volta in volta, dopo che sono state elaborate con il contributo almeno della maggioranza, in Aula insieme con la richiesta su di esse del voto di fiducia. Spero che Berlusconi mi dia ascolto. O altrimenti brucerà , con questa inerzia e con questa mancanza di comando, tutta intera la sua esperienza politica intrapresa all’insegna di un rinnovamento che non c’è stato. Altri articoli“Fallito l’agguato della sinistra Il governo va avanti: 316 sì” di Nico Di Giuseppe. Qui. “I radicali “liberi” in aula fanno infuriare la Bindi: “Sono proprio degli str…” di Libero Pennucci. Qui. “Rendiconto bocciato, Napolitano: “Nessun obbligo di dimissioni”. Qui e Qui. “Mossa del premier: cavalcare il referendum” di Marco Galluzzo. Qui. “Anche Napolitano “vota” la fiducia al governo: il Cav si è mosso bene” di Massimiliano Scafi. Qui. “La maledizione del “14” perseguita gli anti Cav” di Tony Damascelli. Qui. “RESPINTO L’ASSALTO SFIDUCIATI FINI E BERSANI” di Salvatore Tramontano. Qui. “Ecco chi sono i disertori che hanno mancato la pugnalata a Berlusconi” di Francesco Cramer. Qui. “Montezemolo, blitz fallito: le telefonate per la sfiducia”. Qui. “Fanno i conti senza l’oste” di Mario Sechi. Qui. “Dopo la fiducia Berlusconi passa all’incasso: “Il golpe è fallito, l’opposizione è allo sbando” di Sergio Rame. Qui. Da cui estraggo: “In collegamento con Studio Aperto, il premier accusa apertamente le opposizioni di aver tentato un vero e proprio golpe per buttare a terra il governo. Ma non ci sono riusciti. E la spallata è finita nel nulla, proprio come era accaduto il 14 dicembre scorso. Allora la figuraccia l’aveva fatta il leader del Fli Gianfranco Fini, ieri tutto il centrosinistra che aveva provato a disertare la Camera per far mancare il numero legale. “Si sono esposti a una gran brutta figura davanti agli italiani”, dice Berlusconi puntando il leader pd Pierluigi Bersani, il centrista Pier Ferdinando Casini, Antonio Di Pietro e, ancora una volta Fini.” “E ora, caro Cavaliere, osi l’impossibile…” di Marcello Foa. Qui. Da cui estraggo: “Osi, finalmente, a costo di rischiare un’impopolarità temporanea e poi si ritiri. Così servirà davvero il Paese e passerà alla Storia; altrimenti vivacchierà per qualche mese e correrà il rischio di uscire di scena dalla porta di servizio, rimpianto da pochi fedelissimi tra l’indifferenza dei più.” Letto 875 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||